martedì 28 ottobre 2008
Poiane d'autunno
Oggi al Centro Recupero Rapaci della Riserva Naturale di San Giuliano sono pervenute 2 poiane, una da Matera e l'altra da Faggiano (Ta). La prima folgorata da un cavo elettrico sospeso e l'altra impallinata da quei famosi amanti della natura che usano il fucile al posto del binocolo!
L'impatto dell'uomo sui rapaci è sempre molto negativo ma qualcuno continua a negarlo o fa finta di nulla. Non si ha minimamente idea di quanti esemplari vengono uccisi ogni anno nelle nostre campagne. Quelli che vengono casualmente ritrovati sono solo una minoranza. L'azione dei centri di recupero è in questi casi fondamentale, non solo per dare soccorso a questi sfortunati rapaci ma anche perché rappresenta un continuo monitoraggio di quelle che sono le attività che maggiormente incidono sulla conservazione di tante specie alcune delle quali a rischio estinzione in Italia ed in Europa.
lunedì 27 ottobre 2008
Pettirossi d'autunno
Sono arrivati! Sono ovunque nelle campagne e nelle città!
E' facile fotografarli sui loro tipici posatoi a volte a pochi metri da noi! Molti di loro riusciranno a trascorrerre l'inverno catturando migliaia di insetti e mangiando piccoli semi e germogli. Nelle fredde giornate di gennaio e febbraio, quando tutto sembra svolgersi con i ritmi rallentati dalle basse temperature, vedere questi piccoli batuffoletti di pochi grammi attivi e vivaci dall'alba al tramonto ci stimola e ci dona una grande forza per superare ogni ostacolo. Ci fa capire come la lotta per la sopravvivenza per tantissimi animali, grandi e piccoli, vertebrati ed invertebrati, sia la regola di tutti i giorni e ci ricorda sempre che abbiamo il dovere di rispettare la vita in tutte le sue forme. Buona fortuna, Robin!
venerdì 24 ottobre 2008
La fine del sentiero
Quello che resta di un sentiero natura all'interno dell'Oasi di San Giuliano a seguito di atti di inciviltà e vandalismo da parte di coloro che non sanno fruire diversamente delle aree protette.
mercoledì 22 ottobre 2008
I petrolieri vogliono trivellare il mar Jonio
IL POPOLO LUCANO DEVE SEMPRE E SOLO DIFENDERSI DAGLI ATTACCHI DELLE LOBBIES DEL PETROLIO!
UNA VERGOGNA!
METAPONTO - Trivellazioni petrolifere nel Mar Jonio lucano. È subito scattata la mobilitazione delle popolazioni locali. A Metaponto Lido c'è stato un summit operativo nella sede dell’Associazione degli operatori turistici “Leucippo”, presieduta da Gianfranco Sortiero. Vi hanno aderito, inoltre, l’Associazione No-scorie Trisaia, il Comitato dei Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto e l’Ucaib (l'Unione dei commercianti, artigiani e imprenditori bernaldesi).
Si è parlato delle trivellazioni petrolifere già autorizzate sulla terraferma, nel territorio di Bernalda-Metaponto, e dei Comuni limitrofi, e dell’autorizzazione ministeriale, in via di approvazione, circa le trivellazioni in mare riguardanti quasi tutto il tratto della costa jonica lucana, tra i fiumi Sinni e Basento.
I convenuti hanno affrontato in maniera unanime e critica la questione, chiedendo al Comune di Bernalda la convocazione urgente e monotematica di un apposito Consiglio comunale, per informare la popolazione. Il neo assessore esterno all’Ambiente, Arcangelo D’Alessandro, che presiedeva l’incontro, ha recepito la richiesta, assicurando di portarla personalmente all’attenzione del sindaco Francesco Renna (Pd).
«Si tratta - hanno affermato Pietro Tamburrano e Antonio Forcillo, del comitato civico dei Cittadini Attivi - di un problema di pubblico interesse, che un’Amministrazione municipale, per legge, è tenuta a portare al vaglio della cittadinanza. Il territorio jonico, infatti, è a grave rischio di sfruttamento e di degrado: sia dal punto di vista ambientale, che sul piano sociale ed economico. Tenuto conto, poi, che il Metapontino è a forte vocazione agricola e turistica, in virtù dell’enorme patrimonio archeologico esistente, simili scelte di carattere estrattivo, per terra e per mare, comporterebbero una grave opera di annientamento di questi luoghi e delle loro popolazioni».
Molto dura anche la posizione del comitato “No scorie Trisaia”, i cui componenti hanno rilevato: «Dopo i campi agricoli biologici, i bacini idrici e i boschi, ora la lobby petrolifera vuole trivellare il mar Jonio lucano. Così, al posto degli ombrelloni e delle barche a vela, vedremo solo le piattaforme petrolifere. Gli ecosistemi marini, già inquinati dall’Ilva e dalla raffineria di Taranto non reggeranno l’impatto delle trivelle. Potremo perciò dire addio alla pesca, al turismo e a tutta l’eco - nomia dei comuni jonici. Il petrolio serve solo ai politici per mantenere poltrone e prendere voti», conclude No Scorie, che invita tutti i Consigli comunali della zona a tenere aperti, in maniera permanente, i consessi cittadini, in segno di protesta, per chiedere al Ministero dell’Ambiente di bocciare il progetto di trivellazione petrolifera nel Mar Jonio.
Angelo Morizzi
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 17/10/2008
sabato 18 ottobre 2008
Un falco grillaio di dubbia origine
Il grillaio affidato oggi al CRR
Un falco grillaio è stato affidato oggi al Centro Recupero Rapaci dalla Polizia Provinciale di Matera a cui è stato consegnato da un cittadino di Santeramo. Ad ottobre il ritrovamento di individui di questa specie è sicuramente inusuale e ciò ha destato subito dei sospetti. L'esemplare, ad un primo esame, si è rivelato infatti essere uno sfortunato giovane maschio che proviene quasi certamente dalla vita in gabbia. Nonostante non avesse alcun problema alle ali non era in grado di volare! Tutto ciò è spiegabile per la lunga degenza in uno spazio inadeguato e insufficiente a cui qualche incosciente "appassionato" lo ha costretto sin dalla scorsa estate. Altri caratteri che hanno facilitato la diagnosi di esemplare non selvatico, sono stati la coda usurata e sporca, il colore spento e bianchiccio delle zampe e la sproporzionata lunghezza della punta del becco, segno che anche l'alimentazione è stata inadeguata e che sono venuti a mancare gli elementi che in genere favoriscono la sua naturale usura.
La detenzione di falchi grillai (ma anche altre specie protette) in cattività è purtroppo un fenomeno illegale ancora radicato e legato alla permanenza di una cultura che tende a manifestare l'amore e la passione per gli animali soprattutto attraverso il loro possesso e mantenimento in gabbia. Si spera che questo malcostume possa estinguersi al più presto lasciando spazio solo alla tutela e conservazione della natura attraverso le metodologie più corrette dal punto di vista scientifico.
venerdì 17 ottobre 2008
Un Tasso in città aggredito da un cane
Il Tasso subito dopo il ritrovamento
Il dott. Tralli durante la visita al Tasso
Questa mattina a seguito di una segnalazione da parte dei Vigili del Fuoco gli operatori del Centro Recupero Rapaci sono dovuti intervenire per recuperare un Tasso (Meles meles) in difficoltà. L'esemplare, un giovane maschio di appena 3,8 kg di peso e di 6-7 mesi di età, si era avventurato (erratismo giovanile?) in una villa-giardino molto grande nel centro abitato di Matera ma ha avuto la sfortuna di essere subito aggredito da un grosso cane da guardia. Nonostante l'intervento dei proprietari che hanno calmato e allontanato il loro cane il Tasso ha purtroppo avuto la peggio. Dopo il suo recupero è stato trasportato presso l'ambulatorio veterinario del dott. Tralli dove gli è stata diagnosticata una serie di problemi tra cui perforazione in più punti del corpo (con interessamento degli organi interni), frattura della mandibola, forte disidratazione ed elevata anemia dovuta ad emorragia interna. Nonostante tutti gli sforzi per salvarlo il Tasso è morto dopo 30 minuti.
Questo episodio conferma i dati riguardanti la grande mortalità dei tassi in età giovanile. Sembrerebbe, infatti, che circa il 50% dei giovani non sopravviva al primo anno di vita e le predazioni rappresentano una delle cause più frequenti di morte.
martedì 14 ottobre 2008
Giornate formative sulla fauna selvatica
L’Ente Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, in collaborazione con l’ALSIA, organizza due giornate formative rivolte ad agricoltori ed operatori del settore, amministratori locali e dirigenti sul tema della gestione e valorizzazione della fauna selvatica in area protetta. Le giornate, a partecipazione gratuita, si terranno nei giorni di mercoledì 15 e giovedì 16 Ottobre dalle ore 15:00 alle ore 19:30 presso la Sala Convegni del Corpo Forestale dello Stato all’interno del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
Questo il programma previsto:
15 ottobre 2008
ore 15.00 Registrazione dei partecipanti
ore 15,15 Presentazione del corso a cura di P. Dichio e G. Mele
ore 15:30 – 19,30 Cenni di legislazione in materia faunistica.
La gestione dei cinghiali nei parchi naturali: problema o risorsa?
La fauna selvatica nel contesto della multifunzionalità dell’azienda
agricola.
Docente: Dr. Giampiero Sammuri
16 ottobre 2008
ore 16.30 – 19.30 Prime esperienze di gestione dei cinghiali selvatici in Basilicata.
Le opportunità dalla fauna selvatica per le aziende agricole.
Docente: Dr. Egidio Mallia
Questo il programma previsto:
15 ottobre 2008
ore 15.00 Registrazione dei partecipanti
ore 15,15 Presentazione del corso a cura di P. Dichio e G. Mele
ore 15:30 – 19,30 Cenni di legislazione in materia faunistica.
La gestione dei cinghiali nei parchi naturali: problema o risorsa?
La fauna selvatica nel contesto della multifunzionalità dell’azienda
agricola.
Docente: Dr. Giampiero Sammuri
16 ottobre 2008
ore 16.30 – 19.30 Prime esperienze di gestione dei cinghiali selvatici in Basilicata.
Le opportunità dalla fauna selvatica per le aziende agricole.
Docente: Dr. Egidio Mallia
giovedì 9 ottobre 2008
Un Gufo recuperato a Ferrandina
CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno del 09 ottobre 2008 - Pag.10
Life Natura
mercoledì 8 ottobre 2008
Sarebbe più dolce poter lasciare l'Oasi in pace per sempre
"C'è una sola speranza di respingere la tirannica ambizione della civiltà di conquistare ogni luogo della terra. Questa speranza è l'organizzazione della gente più sensibile ai valori dello spirito, affinché combatta per la libera continuità della natura selvaggia"
Robert Marshall
Finalmente il sogno trentennale di portare gli sport acquatici nell'Oasi di San Giuliano si è avverato! Quello che non si è avverato purtroppo è il sogno di tanti che hanno sempre desiderato che San Giuliano fosse semplicemente un luogo dove la Natura è protetta sul serio, un luogo che sia, nei suoi pochi ettari di superficie, ambasciatore della biodiversità lucana e che possa allontanare l'antropofagia ambientale che oggi tutto divora sotto il segno del turismo! La necessità di fare da noi il Turismo ecocompatibile è una cosa troppo seria per essere così malamente interpretata e veicolata sui mass-media. In Basilicata già riesce difficile in tanti siti di grande interesse e valore storico-culturale-archeologico fare il turismo "di massa" (della serie: più ne arrivano meglio è...) figuriamoci quello ecologico. Il turismo ecologico, quello vero, non può e non deve essere una facile leva per scoperchiare e svendere senza un minimo pudore le bellezze recondite e ancestrali che ancora sopravvivono sul nostro territorio!
Certe iniziative sono solo l'espressione della nuova moda di creare dei divertimentifici in ogni luogo della nostra piccola regione dove invece la residua Bellezza della Natura ( e che molti ci invidiano) si deve semplicemente godere con gli occhi, con la mente e con lo spirito e non deve essere un pretesto per rendere un servizio a chi ritiene che sia legittimo imporre delle regole che vadano bene a tutti dimenticando la storia di un luogo, la sua crescita e il vero motivo per cui esiste.
Ma allora a San Giuliano non si doveva creare una Riserva Naturale Regionale se la Natura si deve sempre piegare al volere degli uomini.
Non si doveva creare un'Oasi Faunistica se la fauna deve sempre essere costretta a fuggire dall'uomo e cercare disperatamente rifugi dove fermarsi, sostare, riprodursi.
Non si doveva creare una Zona Umida Ramsar di "Interesse Internazionale per la Fauna Acquatica" (!) se il Popolo Migratore deve sperare ogni volta nella fortuna di atterrare dove gli spazi vitali sono a misura di fauna.
Non si doveva creare un Sito di Interesse Comunitario (SIC) se alla Comunità Europea dobbiamo raccontare bugie dichiarando di dare massima priorità alla conservazione degli habitat naturali e del paesaggio senza spiegare qual'è il fine e qual'è il mezzo di quest'area.
Non si doveva creare la Zona di Protezione Speciale (ZPS) se gli interessi per la conservazione della fauna selvatica vengono sempre dopo quelli del soddisfacimento dei propri piaceri e divertimenti.
La Natura dell'Oasi di San Giuliano, per chi non l'avesse ancora capito, chiede da anni massimo rispetto!
E' il Divertimentificio che vogliamo allora riservare al futuro di quest'area?
domenica 5 ottobre 2008
Un' Oasi per tutti, a misura d'uomo!
Si avvia una nuova fase per l'Oasi di San Giuliano... Non luogo di sosta e rifugio creato apposta per la fauna selvatica e il "popolo migratore" ma campo di gioco per appassionati di pesca, sport acquatici e pascolo eterno che nessuno ha mai voluto fermare. Le leggi e le norme di tutela dei parchi e delle Oasi hanno il classico sapore della carta straccia. Provare per credere! Già, è molto difficile trovare, nei meandri del regolamento di gestione di un'area definita "protetta" (...ma protetta da cosa???), punti che vengono regolarmente rispettati o fatti rispettare dagli organismi competenti.
Qualcuno in Italia sta insegnando molto bene a praticare la "legge del più furbo"! E intorno all'Oasi di furbi e gestori fai da te ce ne sono a palate...! Infinitesima e microscopica è la cultura della legalità ambientale senza "se" e senza "ma"... Un nuovo slogan? La Natura è di tutti: godetevela!
venerdì 3 ottobre 2008
La Natura ringrazia per questo onore che le viene concesso
Oasi faunistica, Riserva Naturale Regionale, Sito di Interesse Comunitario, Zona di Protezione Speciale, Zona Umida Ramsar di Interesse Internazionale...RINGRAZIANO QUANTI SI PRODIGANO NEL VALORIZZARE LA BELLEZZA E L'INTEGRITA' DI UN LUOGO TANTO CARO AGLI AMANTI DELLA NATURA!
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