venerdì 23 settembre 2011
NO ALLA SVENDITA DEI PARCHI NAZIONALI
LA PROPOSTA DI MODIFICA DELLA LEGGE 394/91: UN GRAVE ATTACCO AI PARCHI ED ALLE AREE PROTETTE
NO ALLA SVENDITA DEI PARCHI NAZIONALI
E’ in corso al Senato, presso la Commissione Ambiente, la discussione del disegno di legge 8 N. 1820 per la modifica della legge quadro sulle aree protette (Legge 394/91).
La Legge 394/91 era stata voluta da menti illuminate (tra cui il "gruppo di lavoro del verde" di Italia Nostra e alcuni rappresentanti del WWF), che, con tanta ostinazione e coraggio, erano riuscite a farla approvare dal Parlamento, dopo un lungo e tortuoso percorso, durato ben 31 anni.
Il disegno di legge risulta peggiorativo, rispetto al testo attualmente in vigore, in diversi punti ma tra questi, vogliamo, in questo momento, metterne in evidenza uno particolarmente insidioso e pericoloso e cioè l'emendamento N.2.0.300, presentato dal sen.Orsi, relatore del ddl, lo stesso che aveva proposto mesi addietro una nuova legge sulla caccia particolarmente impattante.
Il “cacciasenatore” Orsi è ritornato all’attacco ancora più pesantemente, proponendo con il suo emendamento, di dare la facoltà ai titolari di concessioni idroelettriche, cave, impianti a biomasse, ricerche di idrocarburi, impianti eolici, fotovoltaici… di dare “elargizioni” agli Enti Parco, in cambio del “disturbo”. Basterà cioè pagare i parchi per poterne sfasciare il territorio, facendo leva sul fatto che l’attuale Governo non ha esitato a dimezzare i fondi concessi agli Enti parco, rendendo sempre più difficile la loro azione di tutela del territorio e di sviluppo sostenibile delle comunità locali.
Immaginabili quali e quante pressioni le lobby dell'energia, del cemento stiano facendo sui (loro amici) parlamentari, con l’ obiettivo di scardinare la legge quadro 394/91, considerata, finora, una tra le migliori al mondo nel campo della tutela della biodiversità e della protezione degli ecosistemi e non solo.
Un fiore all'occhiello per il nostro Paese, fiore che qualcuno sta cercando ostinatamente di far appassire, per soddisfare certi gruppi di potere facilmente. individuabili
L' aggressione ai parchi nazionali, alle aree protette, alla Rete Natura 2000 è ormai palese. Il Parlamento bocci questa proposta deleteria per la conservazione della natura e la tutela del paesaggio, che verrebbero svenduti, con gravissimi danni anche per la collettività.
La bocci, prima che sia troppo tardi.
Lì, 22 Settembre 2011
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