lunedì 13 febbraio 2012
Consegnata al CRAS di San Giuliano un'Aquila minore
Nella giornata di sabato 11 febbraio su segnalazione del gestore di una stazione di servizio sulla strada statale Basentana il CRAS Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Matera è intervenuto per il recupero di un rapace non identificato ed in evidente difficoltà nei pressi della strada statale Basentana in territorio di Ferrandina.
A distanza di 30 minuti dalla segnalazione gli esperti del Centro sono giunti nella zona indicata e lì hanno incontrato i tre sensibili cittadini che, in attesa dell' intervento, tenevano d'occhio il rapace seminascosto tra la vegetazione di un incolto ai margini della strada, anche per evitare che spostandosi potesse essere investito dalle automobili. La sorpresa è stata grande quando il responsabile del CRAS ha subito notato che non si trattava di una specie comune e tipica delle nostre parti bensì di uno stupendo e raro esemplare di Aquila minore (Aquila pennata) in fase chiara. Dopo una breve illustrazione delle caratteristiche e della rarità di questa specie fatta ai tre increduli cittadini, il rapace è stato subito trasportato presso il Centro per un primo esame e per rifocillarlo e riscaldarlo. Nel primo pomeriggio è stato trasferito presso lo studio veterinario del dott. Vito Tralli che collabora attivamente da diversi anni con il CRAS. A seguito della visita sono state purtroppo riscontrate ferite dovute a elettrocuzione a carico dell'ala destra. Il problema dei rapaci folgorati purtroppo è molto frequente nell'ambito delle casistiche del Centro Recupero dimostrando come il rischio di collisione con le linee elettriche sparse sul territorio è tutt'altro che basso e colpisce tante specie di rapaci ed altre specie di volatili ed in particolare quelle di medie e grandi dimensioni come ad esempio le cicogne. Sarebbe opportuno, come evidenziato anche dai dati di ricovero di tutti i centri recupero nazionali, che Enel Distribuzione spa si adoperasse per minimizzare i rischi di folgorazione, soprattutto in aree a grande densità di rapaci come la Basilicata, Questo si può ottenere, a basso costo, con l’isolamento delle linee a 15 Kv in corrispondenza dei supporti ad isolatori rigidi, i più pericolosi in assoluto.
Ora l'Aquila è in cura nella speranza che almeno si possa salvarle la vita considerato che il passaggio di corrente elettrica nel corpo dovuto all'impatto con i cavi sospesi non perdona e nel migliore dei casi si riesce ad evitare la morte dovuta alla rapida necrosi dei tessuti e quasi sempre senza più possibilità di ritornare a volare.
“L'Aquila minore è un rapace di dimensioni simili ad una Poiana - dichiara il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia - ma ha colorazione e struttura diverse. In Italia è specie migratrice e svernante ma non nidificante. Negli ultimi anni la sua presenza in inverno sta diventando più regolare in alcune regioni, soprattutto nel centro-sud. In Basilicata è regolare durante le migrazioni e le prime e rare segnalazioni di soggetti in inverno si stanno cominciando a registrare da poco tempo.
E' molto probabile che nelle aree sud-orientali della Basilicata la sua presenza durante i mesi freddi sia più consistente rispetto a quanto emerso dai pochissimi dati raccolti. Il limite maggiore è sicuramente lo scarso numero di rilevatori che operano sul territorio. Nell'ambito della raccolta dati per l'Atlante degli Uccelli d'Italia vi sono state sinora in Basilicata solo 2 segnalazioni nel 2011 e 3 nel 2012, tutte in provincia di Matera”.
Per segnalazioni di specie di interesse naturalistico in difficoltà è possibile contattare il Centro Recupero al numero 339-1637510 oppure la Provincia di Matera al numero 0835-3061.
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