Riaperti i termini del bando Bando Azione C5 – Finanziamento impianto di specie forestali per la realizzazione di moduli vegetazionali nell’area Sic/Zps IT 9220135 Gravine di Matera; le proposte potranno essere inoltrate alla Provincia di Matera fino al prossimo 30 aprile*.
L’intervento prevede la realizzazione di varie tipologie di siepi, gruppi e filari di alberi, finalizzata ad aumentare la ricettività faunistica della matrice agricola dei piani SIC.
Il bando è rivolto ad agricoltori locali, enti privati e Comuni singoli o associati, per la messa a dimora di piantine prodotte dal vivaio – previsto dall’azione C2 del progetto (Populus alba, Salix alba, Ulmus minor, Quercus iIex, Pyrus amygdaliformis), necessarie alla creazione dei sistemi vegetazionali di cui sopra, con l’obbligo di effettuare anche le cure colturali per il tempo necessario al loro attecchimento.
A ogni operatore verrà fornito un finanziamento relativo alla messa a dimora delle piante previa lavorazione del terreno, concimazione, sistemazione idraulico/forestale, recinzione dell’impianto e palo tutore.
La realizzazione di questa azione, i risultati ottenuti e l’estensione di siepi e filari effettivamente in essere alla fine del progetto sarà periodicamente valutato dall’Amministrazione provinciale di Matera attraverso sopralluoghi diretti atti a verificare l’attecchimento delle siepi e l’avvenuta manutenzione.
Queste fisionomie della vegetazione hanno caratterizzato il paesaggio fluviale da quando l’agricoltura ha sostituito le vegetazioni spontanee, con la funzione di divisione delle proprietà, di frangivento, di filtro per gli inquinanti di origine diffusa, ed una notevole valenza da un punto di vista agronomico. Infatti esse rappresentano importanti “aree rifugio” per organismi (soprattutto insetti) antagonisti dei parassiti delle colture agricole, contribuendo a ridurre l’utilizzo di biocidi.
Inoltre, dal punto di vista conservazionistico, tali elementi contribuiscono ad aumentare l’offerta territoriale in termini di habitat favorevoli a specie animali selvatiche presenti nei siti (Elaphe quatuorlineata, Zamenis situla, Testudo hermanni). La loro creazione infatti consente l’incremento della eterogeneità di matrici agricole fortemente omogenee per la prevalenza di monocolture intensive, con conseguente miglioramento della loro permeabilità alla naturalità (biodiversità animale e vegetale), contribuendo alla continuità ecologica di tali ambienti antropizzati con quelli a minore grado di semplificazione. La presenza di siepi, inoltre, consente di ridurre l’uso di biocidi nella pratica agricola.
L’implementazione dell’azione prevista passerà attraverso un coinvolgimento diretto di tutti gli agricoltori, allevatori e proprietari terrieri della zona interessata dal Progetto, in modo da ottenere benefici atti ad assicurare il migliore risultato sotto il punto di vista dell’incremento della biodiversità nei terreni agricoli, quanto di coinvolgimento personale degli attori economici che sul territorio operano, traggono il loro sostentamento e vivono a stretto contatto con l’agro-ecosistema.
“Positivo il bilancio – ha concluso il presidente Stella – della sensibilizzazione del territorio: Arupa entra nelle scuole con l’educazione ambientale, mentre si fa promotore di iniziative di rete locale tra attori economici, istituzionali e sociali per la concreta realizzazione delle azioni previste”.