Miglionico. «Ci sono problemi più seri creati
proprio dagli agricoltori»
San Giuliano è un Far West
L’associazione Antea contro l’abbattimento dei
cinghiali
MIGLIONICO
- La delegazione provinciale Antea Onlus Miglionico
si unisce alle perplessità e alle critiche di numerose
altre associazioni animaliste ed ambientaliste riguardo
al progetto di abbattimento controllato dei cinghiali
nel territorio dell'oasi di San Giuliano. «Il territorio
dell'oasi -spiegano da Antea- dovrebbe rappresentare un
riparo sicuro per tutte le specie animali ma, ormai da
troppo tempo,si è trasformato in un territorio privo di
regole, dove ogni cittadino agisce indisturbato, spesso
in violazione delle leggi nazionali e regionali ed in
barba al regolamento dell'oasi. Se poi, al comportamento
incivile della gente comune, si aggiungono scellerate
decisioni da parte delle istituzioni, le quali invece
hanno il dovere di salvaguardare l'area del lago, sorge
spontaneo il sospetto che l'oasi stia diventando solo un
contenitore di finanziamenti». Antea ritiene che «il
problema dei danni all'agricoltura causati dai
cinghiali, ammesso che di reale problema si tratti,
rappresenti l'ultima delle emergenze paragonata a
pratiche estremamente dannose per l'area, quali,
l'abbandono di rifiuti di ogni genere, anche pericolosi,
il continuo disboscamento abusivo di intere aree e
utilizzo di pesticidi e concimi chimici nei campi
agricoli attigui o addirittura ricadenti nel perimetro
dell'area protetta. Gli stessi agricoltori che lamentano
la presenza dei cinghiali, ignorano il fatto che i danni
causati dall'uomo per le proprie esigenze siano più
pericolosi di quelli causati da un cinghiale affamato
che gia deve subire l'onta degli incendi, della siccità,
dei cacciatori e dei bracconieri». Per queste ragioni,
Antea Onlus chiede alle istituzioni regionali,
provinciali e comunali nel cui territorio ricade l'area
dell'oasi, la convocazione urgente di un tavolo di
confronto tra tutti i soggetti interessati al benessere
e alla salvaguardia dell'area protetta di San Giuliano,
«per cercare la soluzione ai problemi che la
attanagliano ormai da troppo tempo, svuotandola di ogni
valore e significato». Infine, Antea come auspicato
anche dall'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e
la Ricerca Ambientale), alla luce dell'emergenza incendi
degli ultimi mesi che hanno distrutto la flora e la
fauna locale e del problema siccità che da tempo mette a
dura prova la sopravvivenza delle specie animali,chiede
al presidente della Regione la sospensione del
calendario venatorio su tutto il territorio lucano, fino
al naturale e completo ripristino del loro habitat.
Fonte: Il Quotidiano della Basilicata
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