Una Cicogna bianca da alcuni giorni è in sosta sulle rive del Lago di San Giuliano. Fino a ieri si alimentava camminando tranquillamente sui prati umidi insieme ad aironi cenerini, garzette, aironi bianchi maggiori, una spatola, alcuni cavalieri d'Italia e tanti altri graditi ospiti della Riserva. Oggi con grande rammarico è stata osservata nelle stesse zone ma con una evidente zampa fratturata che la costringe a muoversi con molta difficoltà. In zona si osservano costantemente un gregge di pecore e numerosi cani al seguito. In tante occasioni, anche in anni addietro, i cani sono stati visti dare la caccia agli uccelli acquatici presenti sulle rive. Cani predatori e padroni di casa liberi di scorazzare senza che nessuno li controlli.
La cicogna appena arrivata dopo la migrazione dall'Africa era molto tranquilla sui prati ricchi di cibo e anche la presenza delle pecore non la infastidiva più di tanto! Ma questo comportamento potrebbe essere stato penalizzato proprio dall'aggressività di quei cani che di certo non hanno sempre la pancia piena. Una Riserva Naturale che tollera più gli animali domestici che quelli selvatici evidentemente è un'anomalia visto che sono anni che il pascolo, lo sanno tutti, viene praticato con una muta di tanti cani, a volte anche una decina. Le autorità dovrebbero contribuire alla tutela della vita selvatica e della fauna acquatica in particolare, visto che l'area dal 2003 è stata dichiarata Zona Ramsar, cioè Zona Umida di Importanza Internazionale ...! Ma si sa, le ragioni dell'interesse del singolo valgono di più della tutela della biodiversità! Storie italiane come tante, storie di ogni giorno dove la natura si tutela solo sulla carta...
Il video mostra la cicogna intenta ad alimentarsi pur avendo una zampa spezzata. L'istinto di sopravvivenza l'aiuterà finchè ce la farà ma non sappiamo quanto potrà difendersi ancora dai cani predatori soprattutto ora che è più debole ed indifesa. Altrove, sappiamo tutti, le cicogne bianche vengono aiutate a stabilirsi e nidificare con l'aiuto dell'uomo. A volte sono state addirittura trasferite con costosi programmi da altri Paesi europei per reintrodurle ove era scomparsa da secoli... Noi le aspettiamo dalla migrazione e riserviamo una accoglienza non degna di una magnifica specie simbolo della tolleranza tra l'Uomo e la Natura.