mercoledì 26 maggio 2010

Il gruccione

Meraviglie della Natura a Montescaglioso! Una piccola colonia di poco più di una dozzina di gruccioni (Merops apiaster) ha occupato una scarpata sabbiosa alla periferia del centro abitato e in questi giorni diverse coppie stanno in piena attività riproduttiva.





lunedì 24 maggio 2010

Prionotropis appula

Ninfa di Prionotropis appula (Ortotteri, fam. Pamphagidae).
Parco della Murgia materana, 19 maggio 2010

domenica 23 maggio 2010

Libelloides lacteus

Sembra una farfalla ma non lo è...

Parco della Murgia Materana, 19 maggio 2010

martedì 18 maggio 2010

Il CFS contribuisce a salvare un Falco grillaio






Il Corpo Forestale dello Stato, tramite segnalazione pervenuta al numero verde di emergenza ambientale 1515, è intervenuto nel recupero e salvataggio di un esemplare di Falco Grillaio intrappolato nella controsoffittatura degli uffici dell’INPS di Matera.
Il pronto intervento della pattuglia operativa del Comando Provinciale del Corpo Forestale di Matera, ha permesso di recuperare e salvare l’esemplare in pericolo di vita che è risultato appartenere alla specie Falco Grillaio (Falco naumanni).
Dopo un’accurata visita medica e inanellamento da parte del Centro Recupero Animali Selvatici di San Giuliano, il rapace è stato immediatamente liberato dal personale del Corpo Forestale dello Stato ed è tornato quindi felicemente a solcare il terso cielo della città di Matera.
Il Falco Grillaio è un piccolo rapace migratore che giunge in Italia ad aprile e riparte per l'Africa alla fine dell'estate. Frequenta le aree aperte per cacciare grilli, cavallette, lucertole e micromammiferi di cui si ciba. Nidifica preferibilmente nei centri abitati approfittando delle cavità dei muri, delle fessure sotto ai coppi e dei sottotetti. Tipica della specie è la fedeltà al sito riproduttivo, infatti ogni anno le coppie di Grillaio tornano ad occupare lo stesso sito dell'anno precedente.
Il piccolo rapace, benché nel Materano appaia come una specie molto frequente e stanziale, a livello planetario risulta essere estremamente raro ed in serio pericolo di estinzione, tanto da essere stato inserito nell’allegato I della convenzione di Washington, norma di legge che vieta la cattura, detenzione e commercio di tutte le specie animali e vegetali, o parti di esse, in pericolo di estinzione, la cui applicazione è demandata al Corpo Forestale dello Stato – Nuclei Operativi Cites.
Il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato è costantemente impegnato sull’intero territorio materano nell’attività di salvaguardia, tutela e monitoraggio della fauna locale, con particolare riferimento a quella protetta e minacciata di estinzione.
Per eventuali ritrovamenti di esemplari feriti o pulli incapaci di volare i cittadini possono chiedere l’intervento del Corpo Forestale dello Stato tramite il numero verde gratuito 1515.

lunedì 17 maggio 2010

A ruota libera nella Natura

Riserva Naturale di San Giuliano, 15 maggio 2010. Ogni commento è inutile...

domenica 16 maggio 2010

Una specie a rischio estinzione in Basilicata: il Capovaccaio

Nell'Anno Internazionale della Biodiversità si stanno moltiplicando iniziative e manifestazioni di ogni genere. In Basilicata si sta cercando di fare il possibile per scongiurare l'estinzione dell'avvoltoio Capovaccaio (Neophron percnopterus) che sopravvive con due sole coppie su un totale di 10 censite a livello nazionale e localizzate solo in 3-4 regioni del sud! Le azioni messe in campo sono soprattutto quelle legate alla sorveglianza e controllo dei siti più vulnerabili e agli aiuti alimentari predisposti in apposite zone del suo areale. In Basilicata un aiuto concreto alla tutela del Capovaccaio viene dall'associazione ALTURA (Associazione per la Tutela dei Rapaci e dei loro Ambienti) che con poche risorse economiche ed umane riesce a garantire positivi effetti sulla specie. Quest'anno, dall'inizio della primavera, alcuni soci stanno cautamente e senza grandi clamori monitorando la specie localizzando i siti riproduttivi e le aree chiave per la sua concreta tutela attraverso piccoli aiuti alimentari mirati. Naturalmente queste iniziative portano vantaggio e beneficio anche ad altre specie rare e minacciate come il Nibbio reale. Chi ha voglia ed interesse può effettuare donazioni ad ALTURA da destinare alle iniziative per cercare di salvare questa specie da un'imminente e possibile scomparsa.

Bollettino di CC postale n° 16492035 intestato a:
Associazione ALTURA Via Levante 17 65013 Città S. Angelo (PE)
Causale: Capovaccaio Basilicata


ALTURA avrebbe urgentemente bisogno di un veicolo fuoristrada per le attività sul campo. Sarebbe interessante se qualcuno, compresi anche Enti ed Associazioni, potesse contribuire.


sabato 15 maggio 2010

Un giovane istrice investito

Un giovane istrice è stato rinvenuto investito questa mattina sulla strada perimetrale della Riserva di San Giuliano. Centinaia di aculei erano sparsi sull'asfalto e macchie di sangue erano distribuite per un tratto di alcuni metri, segno del violento impatto. Ogni giorno gli animali vittime per cause umane dirette ed indirette sono sempre più numerosi. Occorre sempre attenzione alla guida soprattutto di notte sia per cercare di evitare queste uccisioni sia perchè questi incidenti possono diventare pericolosi anche per chi guida. Il Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Matera ha provveduto a rimuovere la carcassa dalla carreggiata allo scopo di prevenire ulteriori problemi e per impedire che altri animali necrofagi potessero essere a loro volta investiti nel caso si sarebbero cibati della carcassa.



venerdì 14 maggio 2010

Ali in su

Montescaglioso, località Dogana: un falco grillaio si sgranchisce le ali.

mercoledì 12 maggio 2010

Il falco grillaio secondo i bambini del II Circolo Didattico di Matera

La perdita di Biodiversità danneggia le economie

(AGI) - Londra, 10 mag. - L'estinzione di specie animali e vegetali avviene a un ritmo fino a mille volte superiore rispetto al passato e presto il danno avra' un impatto diretto sulle economie. E' l'allarme lanciato dal terzo Rapporto globale sulla biodiversita' (Gbo-3). "Le notizie non sono buone", ha spiegato Ahmed Djoglaf, segretario esecutivo della Convenzione dell'Onu per la Biodiversita' (Cbd), "il 21% di tutti i mammiferi, il 30% degli anfibi, il 12% degli uccelli e il 27% dei coralli sono a rischio estinzione", Tra il 1970 e il 2006 si e' ridotta di un terzo la varieta' dei vertebrati, il gruppo in cui rientrano mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci. A rischio c'e' anche un quarto delle specie di piante, con l'unica nota positiva del contenimento dell'erosione delle foreste tropicali e delle mangrovie in alcune regioni. Il rapporto avverte che gli obiettivi di salvaguardia della biodiversita' fissati a Johannesburg nel 2002 per il 2010 saranno ampiamente disattesi, nonostante 170 Paesi si siano dotati di un piano d'azione nazionale. Icambiamenti climatici, l'inquinamento, le modifiche degli habitat, lo sfruttamento delle colture e l'introduzione di specie non autoctone come le cinque cause principali della perdita di biodiversita'. "Se i mercati azionari mondiali avessero avuto le stesse perdite che sta subendo la natura, ci sarebbe il panico e sarebbe gia' stato deciso un piano d'intervento", ha commentato Djoglaf. Del resto le economie stanno gia' pagando un prezzo al declino della biodiversita' in termini di costi aggiuntivi come quelli per la purificazione dell'aria e dell'acqua, la protezione delle coste dalle tempeste, la mancata impollinazione e la conservazione delle aree naturali per l'ecoturismo. In Italia e' stato stimato che il 45% delle specie animali sia a rischio estinzione, tra cui il camoscio dell'Appennino, l'aquila del Bonelli, l'orso bruno marsicano, l'avvoltoio Capovaccaio, il delfino, la foca monaca, le tartarughe marine, le mante e le balenottere. (AGI) -

martedì 11 maggio 2010

Upupa sulla Murgia

10 maggio, pomeriggio.
Una bellissima Upupa cerca insetti sul tronco di un mandorlo sulla Murgia materana.

giovedì 6 maggio 2010

Liberato lo svasso maggiore!

Questa mattina, constatata l'assenza di problemi particolari, è stato liberato lo svasso maggiore recuperato a Pisticci martedì scorso... Si ringrazia il signor Rocco Baldari per averlo subito soccorso e consegnato al Centro Recupero...

Qui si sgranchisce le ali sull'acqua...

mercoledì 5 maggio 2010

Uno svasso maggiore recuperato nella zona industriale di Pisticci

Cosa ci fa uno svasso maggiore (Podiceps cristatus) fuori dall'acqua nella zona industriale di Pisticci? Questo non lo sappiamo, ma di certo sappiamo che in quell'area ci sono delle vasche con acqua o liquami non certo adatti alle sue esigenze ecologiche... Un esemplare è stato ritrovato martedì scorso a terra, immobile, e non lontano da una di queste vasche. Chi si è accorto di lui, un lavoratore di una azienda locale, ha pensato bene di consegnarlo al Centro Recupero di San Giuliano per un controllo. All'arrivo lo svasso mostrava una normale reattività e non vi erano nè traumi o ferite evidenti nè segni particolari che potessero far pensare a qualche grave intossicazione. Forse, vogliamo sperarlo, era solo un individuo che durante la migrazione è "crollato" per la stanchezza visto che gli svassi non sono grandi volatori...
In ogni caso, trattandosi di una specie acquatica abbastanza delicata e sensibile, domani mattina, se non insorgono particolari problemi, l'esemplare sarà subito rilasciato nel suo habitat, all'interno della Riserva di San Giuliano.
In Basilicata lo svasso maggiore è stanziale, nidificante, svernante e migratore regolare. Insomma una specie ben rappresentata.


martedì 4 maggio 2010