Le
attività legate alla fauna selvatica protetta costituiscono uno dei principali
obiettivi del lavoro del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di
Matera operante presso la Riserva di San Giuliano. Ogni giorno le emergenze per
ritrovamenti, soccorsi e recuperi di esemplari impegnano il personale e i
volontari.
Lunedì
5 novembre a seguito di una segnalazione di Marcello e Fabio Quinto
dell’Associazione Movimento Azzurro Ecosezione Murge Materane il responsabile del CRAS Matteo Visceglia è intervenuto per il
recupero del corpo senza vita di una Lontra. L’animale, quasi certamente
vittima di investimento, giaceva
sul bordo della strada statale Basentana, in agro di Pisticci ed in un tratto
ad alta densità di traffico a circa 1300 metri dall’area industriale di
Tecnoparco. Non sono per ora note le cause che hanno spinto la Lontra a tentare
l’attraversamento della statale, considerando che il fiume Basento si trova a
circa 300 metri di distanza e che oltre il punto in cui è rimasta vittima non
ci sono corsi d’acqua o habitat idonei tali da attrarre la specie.
Il
ritrovamento è stato tempestivamente comunicato ad altri enti territorialmente competenti come gli
uffici del servizio veterinario dell' ASL di Matera, la Provincia di Matera e il Corpo Forestale dello Stato in
virtù dell’importanza scientifica di questo mustelide ed in riferimento alle
linee guida indicate dal Piano Nazionale di Azione per la Conservazione della
Lontra pubblicato dal Ministero dell’Ambiente.
Il
Responsabile del CRAS Matteo Visceglia dichiara:
“Riteniamo
che questi spostamenti anomali, spesso associati a mortali impatti con veicoli
in transito, vadano ancora meglio interpretati sulla base di nuovi dati di
recupero ed in maniera molto
accurata. Va chiarito infatti che l’ investimento potrebbe essere un fattore
che si aggiunge, con esito letale,
a qualche altra situazione di patologia o sofferenza dell’animale e che
nulla per ora possiamo dire sullo stato di salute dell’esemplare prima di
essere travolto. Dovremo aspettare infatti l’esito degli esami necroscopici e
tossicologici che saranno fatti.
Teniamo conto che il Basento proprio nel tratto interessato da questo ritrovamento è risultato
fortemente inquinato. Sono state registrate recenti morie di pesci per cause
chimiche, oltre a varie situazioni di degrado qualitativo del corso d’acqua e a
tali condizioni potrebbe essere associata qualche forma di intossicazione acuta
o cronica che potrebbe aver determinato disorientamento o anomalie
comportamentali inducendo l’animale a movimenti pericolosi lungo le strade.
La
carcassa è al momento conservata a cura del CRAS e per motivi di studio la
metteremo a disposizione delle strutture di ricerca afferenti al Progetto RECAL
(Recupero ed
Analisi post-mortem di esemplari di Lontra (Lutra lutra) avviato dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in
collaborazione con società di ricerche,
CRAS (Centri Recupero Animali Selvatici), Università, ISPRA (Istituto
Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), ASL e Istituti
Zooprofilattici provinciali”.
La
Lontra euroasiatica (Lutra lutra) appartiene alla famiglia dei Mustelidi ed
è largamente distribuita in tutto il continente europeo e in buona parte
dell’Asia.
In
Italia era in passato piuttosto diffusa lungo tutta la penisola ma dall’inzio del secolo scorso ha
mostrato un trend negativo scomparendo da molte regioni. Attualmente, grazie
alle costanti attività di ricerca e monitoraggio, sta mostrando timidi segnali di ripresa e mantiene il nucleo
più consistente e vitale della sua popolazione confinato in alcune aree del sud
(tranne che in Sicilia). Da stime di popolazione effettuate soprattutto negli
ultimi anni sembra che in tutto il nostro Paese vi siano tra i 300 e i 600
individui. A livello generale però resta comunque in uno stato di costante
minaccia a causa delle trasformazioni del suo habitat e del degrado della
qualità dei corsi d’acqua in molte regioni, compresa la Basilicata che ospita
ancora il maggior numero di esemplari a livello nazionale. Se non si previene
ogni forma di grave inquinamento dei fiumi e dei laghi, se non si riduce il
disturbo e la trasformazione degli habitat anche nella nostra regione questa
specie potrebbe ridursi considerevolmente segnando così un netto bilancio
ambientale a sfavore della Biodiversità.