Urbanisti ed ambientalisti in allarme per l'invasione delle pale eoliche che minaccia di cambiare per sempre il profilo della Basilicata, senza risparmiare di Matera, nota nel mondo per i "Sassi", i caratteristici rioni in tufo dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. A mettere a rischio il territorio lucano sono i 10 nuovi Parchi eolici (con opere connesse e infrastrutture di servizio) appena autorizzati dalla giunta regionale, due solo a Matera, ciascuno della potenza di 30 megawatt, per un totale di 26 aerogeneratori.
Guerra Comune-Regione
Tra i più contestati, il progetto della società Zefiro, autorizzata ad installare 17 pale in località "Matine", a valle dei "Sassi", che ha dato il via ad una guerra tra il Comune di Matera e la Regione, che rivendica il rispetto delle procedure e accusa l'Ente locale di non aver partecipato alla Conferenza di servizi convocata per il confronto sull'opera tra gli enti interessati. A sostegno del Comune si sono schierati al momento l'Istituto nazionale di Urbanistica, che sottolinea l'impatto visivo molto forte dei nuovi impianti, e il Parco della Murgia Materano, anche se la localizzazione all'esterno delle aree vincolate o protette presenti in zona rende difficile sostenere la battaglia per bloccare la costruzione del nuovo parco eolico. Nell'area materana autorizzato anche un secondo parco in Località "Le Reni", con 9 pale.
Tra i più contestati, il progetto della società Zefiro, autorizzata ad installare 17 pale in località "Matine", a valle dei "Sassi", che ha dato il via ad una guerra tra il Comune di Matera e la Regione, che rivendica il rispetto delle procedure e accusa l'Ente locale di non aver partecipato alla Conferenza di servizi convocata per il confronto sull'opera tra gli enti interessati. A sostegno del Comune si sono schierati al momento l'Istituto nazionale di Urbanistica, che sottolinea l'impatto visivo molto forte dei nuovi impianti, e il Parco della Murgia Materano, anche se la localizzazione all'esterno delle aree vincolate o protette presenti in zona rende difficile sostenere la battaglia per bloccare la costruzione del nuovo parco eolico. Nell'area materana autorizzato anche un secondo parco in Località "Le Reni", con 9 pale.
110 aereogeneratori per 220 megawatt
L'elenco dei nuovi parchi eolici approvati del Dipartimento Attività produttive della Regione a fine maggio e deliberati dalla Giunta in seguito alla Conferenza dei servizi prevede nel complesso oltre 110 aerogeneratori per un totale di 220 megawatt di produzione da fonte rinnovabile eolica. Oltre a quelli di Matera, altri impianti sono previsti nei Comuni di Banzi e di Genzano (15 aerogeneratori da 30 Mw) e a Melfi per un totale di 29 pale e 63 Mw di potenza. Seguono i Parchi eolici in arrivo nell'area di Tolve (uno da 10 pale, 19,80 Mw, un secondo da 14 torri per 28 Mw). Altri due, infine, sono localizzati tra Banzi e Genzano (un impianto di 5 aerogeneratori da 12 MW, ed altre 7 pale per 21 Mw).
L'elenco dei nuovi parchi eolici approvati del Dipartimento Attività produttive della Regione a fine maggio e deliberati dalla Giunta in seguito alla Conferenza dei servizi prevede nel complesso oltre 110 aerogeneratori per un totale di 220 megawatt di produzione da fonte rinnovabile eolica. Oltre a quelli di Matera, altri impianti sono previsti nei Comuni di Banzi e di Genzano (15 aerogeneratori da 30 Mw) e a Melfi per un totale di 29 pale e 63 Mw di potenza. Seguono i Parchi eolici in arrivo nell'area di Tolve (uno da 10 pale, 19,80 Mw, un secondo da 14 torri per 28 Mw). Altri due, infine, sono localizzati tra Banzi e Genzano (un impianto di 5 aerogeneratori da 12 MW, ed altre 7 pale per 21 Mw).
Istituto di urbanistica sul piede di guerra
Tra i più decisi a difendere l'integrità del "profilo" regionale è l'Inu, preoccupata per la selva di pale dall'altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinque piani che potrebbe presto occupare tutti i crinali del territorio. Tra le aree compromesse irrimediabilmente, in caso di costruzione dei Parchi, l'Inu segnala le colline a vigneti del Vulture, le valli del Bradano, del Basento-Cavone, dell'Agri-Sauro, del Sinni. In questo scenario, non aiuta il confronto tra ambientalisti-urbanisti e Regione il fatto che il Consiglio sarà presto sciolto in vista delle elezioni anticipate previste a novembre. Anche per questo, l'Inu sollecita una riduzione immediata della quota di energia assegnata all'eolico trasferendola per quanto possibile al fotovoltaico.
Tra i più decisi a difendere l'integrità del "profilo" regionale è l'Inu, preoccupata per la selva di pale dall'altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinque piani che potrebbe presto occupare tutti i crinali del territorio. Tra le aree compromesse irrimediabilmente, in caso di costruzione dei Parchi, l'Inu segnala le colline a vigneti del Vulture, le valli del Bradano, del Basento-Cavone, dell'Agri-Sauro, del Sinni. In questo scenario, non aiuta il confronto tra ambientalisti-urbanisti e Regione il fatto che il Consiglio sarà presto sciolto in vista delle elezioni anticipate previste a novembre. Anche per questo, l'Inu sollecita una riduzione immediata della quota di energia assegnata all'eolico trasferendola per quanto possibile al fotovoltaico.
Il Parco della Murgia preoccupato per il fondale dei "Sassi"
Schierato conto l'invasione delle pale anche il Parco della Murgia Materana, anche se, nel caso di Matera, il Parco eolico al centro delle polemiche sorgerebbe in un'area non vincolata, distante piu' di 2.000 metri dal Sito di Interesse Comunitario ''Gravine di Matera'', esterna anche dal Parco regionale. Ma la foresta di pale, ancora da costruire, allarma i responsabili del Parco, che temono «un grave danno paesaggistico per la percezione complessiva dell'areale del sito Unesco di Matera», perché la quota altimetrica media del sito prescelto per l'installazione, circa 390 metri, è di poco sotto a quella delle località di Murgia Timone e Trasano che, con i loro circa 420 metri, costituiscono il naturale fondale scenico su cui si stagliano i Sassi, patrimonio dell'Unesco.
Schierato conto l'invasione delle pale anche il Parco della Murgia Materana, anche se, nel caso di Matera, il Parco eolico al centro delle polemiche sorgerebbe in un'area non vincolata, distante piu' di 2.000 metri dal Sito di Interesse Comunitario ''Gravine di Matera'', esterna anche dal Parco regionale. Ma la foresta di pale, ancora da costruire, allarma i responsabili del Parco, che temono «un grave danno paesaggistico per la percezione complessiva dell'areale del sito Unesco di Matera», perché la quota altimetrica media del sito prescelto per l'installazione, circa 390 metri, è di poco sotto a quella delle località di Murgia Timone e Trasano che, con i loro circa 420 metri, costituiscono il naturale fondale scenico su cui si stagliano i Sassi, patrimonio dell'Unesco.
Fonte: Il Sole 24 ORE 16 giugno 2013
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-06-16/basilicata-arrivo-parchi-eolici-182039.shtml?uuid=AbddxU5H&fromSearch