giovedì 28 maggio 2009

Una trappola abusiva per i cinghiali

di CARMELA COSENTINO


• Il Comando della Stazione del Corpo Forestale ha sequestrato una trappola abusiva, destinata con ogni probabilità alla cattura di cinghiali, nel Parco della Murgia materana. Il ritrovamento del dispositivo è avvenuto tre giorni fa nella zona di Sant’Andrea, in territorio di Montescaglioso. Solo nel corso dell’ulti - mo anno i cinghiali nella zona sono aumentati in maniera esponenziale tanto da arrivare alle mille unità. «Un dato allarmante che ha procurato richieste di indennizzo per una cifra pari a 80 mila euro (a fronte dei 5 mila euro del 2007) per i danni subiti dalle aziende che operano nell’area», ha detto Roberto Cifarelli, presidente dell’Ente Parco nella conferenza stampa convocata ieri mattina nella sede di via Sette Dolori. «Per cercare di contenere il fenomeno è stato approvato il piano di gestione dei cinghiali che prevede la predisposizione di 10 gabbie, di cui 3 sono già sistemate all’interno dell’area. Nei prossimi giorni inizierà la cattura da parte dell’azienda vincitrice dell’appalto e il trasferimento degli animali in una struttura di ripopolamento situata in provincia di Potenza».
Il sequestro eseguito dalla Forestale rientra nella costante attività di controllo e di monitoraggio del territorio che «ha portato negli ultimi due anni al sequestro di fucili e a quattro dispositivi per la caccia abusiva all’interno del Parco», ha detto il soprintendente Domenico Piazzolla. Ma è necessario intensificare i controlli. La gabbia sequestrata era installata in una zona di particolare valenza naturalistico- ambientale - ha sottolineato il comandante provinciale, Gualberto Mancini- che rientra nelle aree Sic (Siti di interesse comunitario) e Zps (Zone di protezione speciale) istituite nell’am - bito della rete Natura 2000 proprio per la presenza di specie animali e vegetali protette».
Adesso il dispositivo è stato sottoposto a sequestro preventivo e affidato in custodia all’Ente Parco. Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero A n nu n z i at a Cazz etta e proseguiranno con l’esa - me del materiale sequestrato che nei prossimi giorni potrebbe portare a ulteriori sviluppi della vicenda di bracconaggio nel Parco. I responsabili, una volta identificati, dovranno rispondere di attività venatoria illecita all’interno di un’area protetta.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 28 maggio 2009

Grifoni in volo sul Pollino




Nell’ambito di un progetto di reintroduzione il 1 Marzo 2009 sono stati rilasciati 16 esemplari di Grifone, inanellati e muniti di radio, nella Gola del Raganello (Civita).
Gli avvoltoio sembra che si stiano muovendo all’interno del Parco del Pollino contribuendo alla formazione di una prima colonia stabile così come auspicato dal Gruppo di Lavoro coordinato dall'Università di Urbino che segue il progetto e dall'Ente Parco.
Speriamo che si possa costituire, dopo un iniziale insuccesso, una piccola popolazione locale di Grifone in grado di riprodursi e di richiamare anche individui provenienti da altre parti d'Italia e da altri paesi.
A confermare la presenza di questi rapaci sono alcune foto che l'amico e fotografo Franco Oliva ha scattato il giorno 24 maggio nella zona di Colle Marcione.

TORRENTE GRAVINA, SANTOCHIRICO COINVOLGE LA REGIONE PUGLIA

(AGR) - Lo stato del torrente Gravina sarà esaminato nel corso di un incontro che si svolgerà nella seconda metà del mese di giugno, e che vedrà il coinvolgimento delle Regioni Basilicata e Puglia, dei gestori del servizio idrico integrato e degli enti interessati: Province, Comuni, agenzie di protezione ambientale, eccetera. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, che questa mattina ha posto la questione all’attenzione dell’assessore alle Opere pubbliche e Risorse naturali della Regione Puglia, Onofrio Introna.
L’incontrò servirà a fare il punto non soltanto sullo stato di salute delle acque del torrente Gravina, ma anche ad individuare competenze ed interventi da effettuare, che dovranno essere basati sulla salvaguardia e la protezione degli ecosistemi e sulla riduzione dei fenomeni di inquinamento, così come stabilito dal Piano di tutela delle acque lucane, approvato dalla Giunta regionale lo scorso mese di novembre.
Secondo l’assessore Santochirico, infatti, le preoccupazioni espresse dal presidente dell’Ente Parco della Murgia, dall’associazione Trekking Falco Naumanni (che sulla questione ha presentato una petizione) e da altre associazioni ambientaliste e di volontariato, meritano un’attenzione non più procrastinabile da parte di tutti i soggetti che a vario titolo sono interessati. L’obiettivo è quello di proteggere una preziosa risorsa naturale dal deterioramento e dall’inquinamento. E ciò è particolarmente importante sia per gli ecosistemi, sia per gli impatti e i rischi per la salute umana, tanto più in considerazione del contesto di particolare valenza naturalistica, storica e ambientale in cui si trova il torrente Gravina.

Fonte:[Basilicatanet.it]
28/05/2009