Comunicato Stampa LIPU
700 CHILOMETRI PER FARE IL NIDO: L’AMORE DI UN GRILLAIO FEMMINA PER I CAMPI DELLA BASSA PARMENSE
La scoperta da parte di un gruppo di volontari LIPU
Grazie alla lettura di un anello identificativo applicato l’anno scorso a Montescaglioso (MT)
Settecento chilometri in volo, da Montescaglioso, in provincia di Matera, fino ai campi agricoli della bassa parmense. Una giovane femmina di grillaio, un piccolo rapace delle dimensioni simili al gheppio, dopo un lungo viaggio migratorio che lo ha portato dall’Africa centrale fino al sud Italia, ha scelto di non fermarsi per nidificare nel luogo di nascita, nel materano, ma di risalire l’intera penisola alla ricerca di un altro luogo per costruire il nido.
La scoperta è di Germano Balestrieri e Andrea Vegetti, volontari del Gruppo locale di conservazione (Glc) coordinato dalla LIPU di Parma, che operano nell’ambito del progetto Life ”Pianura parmense” coordinato dalla Provincia di Parma.
Grazie ai controlli continui per seguire la popolazione di grillaio, che dal 2000 si è insediata stabilmente nel parmense con un numero compreso tra 15 e 20 coppie stabili da alcuni anni, è stato notato nei giorni scorsi che un esemplare portava un anello identificativo alla zampa. Una volta risaliti al numero dell’anello, grazie al lavoro di documentazione fotografica di Michele Mendi, la LIPU ha scoperto che il grillaio, una giovane femmina, fu inanellata nel luogo di nascita a Montescaglioso, in provincia di Matera, il 17 luglio dello scorso anno dal Centro Recupero Rapaci della Riserva Naturale San Giuliano, nei pressi di Matera.
“A differenza degli adulti che migrano dai luoghi di svernamento in Africa per nidificare nei luoghi di nascita – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca LIPU e responsabile scientifico del progetto Life “Pianura parmense” - i giovani possono decidere di esplorare e colonizzare nuovi territori, anche molto distanti, come in questo caso, dal luogo di nascita”.
“Il grillaio – prosegue Gustin - che nidifica con migliaia di coppie principalmente tra la Puglia e la Basilicata, si sposta nella bassa parmense probabilmente per il fatto che trova, grazie ad agricoltori che coltivano con metodi rispettosi dell’ambiente, aree estensive con presenza di prati stabili ed erba medica per la produzione di Parmigiano-reggiano. Ambienti che favoriscono la presenza di insetti, di cui il grillaio, ma anche il falco cuculo presente nella bassa parmense, si servono in grande quantità per nutrire i pulcini al nido”
SCHEDA (dal sito www.uccellidaproteggere.it – LIPU e Ministero Ambiente)
Il “minuscolo” Grillaio è uno dei rapaci più importanti che nidificano abitualmente sul suolo italiano. Nonostante la popolazione relativamente abbondante, l’areale di nidificazione risulta estremamente circoscritto e limitato a determinate aree del meridione d’Italia: Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria.
L’attività riproduttiva del Grillaio comincia in primavera, al ritorno dai lontani siti di svernamento. Le uova, covate per 30 giorni, si schiudono tra giugno e luglio, mentre giovani e femmine risultano abbastanza simili nel piumaggio al “cugino” Gheppio. Più agevole distinguere il maschio adulto – un esemplare misura mediamente 30 cm di lunghezza per un apertura alare di 70 cm – privo sul dorso delle caratteristiche macchie nere che caratterizzano l’altra specie.
Lasciati i cieli italiani, il Grillaio parte per l’africa subsahariana, compiendo un viaggio lunghissimo che in alcuni casi può spingersi fino al Capo di Buona Speranza. In Italia, la principale area di nidificazione è costituita dalla Murgia appulo-lucana, dove è stata registrata anche una – seppur modesta – espansione della popolazione.
Parma, 25 maggio 2011
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