I toni allarmistici di alcuni giornali che in questi giorni hanno commentato la notizia dell'assalto di lupi ad un allevamento di bufali a Irsina (Mt), non aiutano a capire bene le dinamiche e le problematiche legate alla presenza di questa specie in Italia e, nel nostro caso, in Basilicata.
La situazione è certamente difficile per l'imprenditore che ha subito danni da lupo (e su questo tema ci sarebbe da fare un discorso specifico e complesso in merito alla prevenzione e al risarcimento) ma non è assolutamente accettabile, dal punto di vista scientifico che si scrivano certe cose, anche perchè si ottiene il risultato di creare odio viscerale verso una specie animale protetta che è considerata tra le più importanti a livello europeo e per la quale lo Stato e la Commissione Europea hanno investito molto per favorire un processo di conoscenza e rispetto considerato propedeutico al suo ritorno nei territori da dove era scomparso.
1 - Abbiamo letto che il Lupo è stato reintrodotto, cioè che via sia stato un ripopolamento in alcune aree d'Italia. Nulla di più falso! C'è una estesa letteratura scientifica e divulgativa che dimostra che il ritorno del lupo, o meglio la sua espansione e ricolonizzazione di alcune aree, è un fatto naturale determinato da alcuni fattori positivi ed in particolare la presenza di più prede selvatiche (soprattutto ungulati) negli ambienti naturali insieme alla generale protezione accordata alla specie e agli habitat frequentati;
2 - Abbiamo letto che i lupi visti presso l'Azienda Squicciarini "sono grandi come una vecchia Fiat 126"! Queste frasi hanno più il sapore di una copertina de "La Domenica del Corriere", la famosa rivista del secolo scorso che ha avuto un grande ruolo nella informazione degli italiani tra gli anni 20 e gli anni 30. Le dimensioni gonfiate di un animale, si sa, servono più a creare falsi miti e ingiustificati allarmismi.
3 - Abbiamo letto che si sta pensando di catturare e spostare altrove i lupi in modo che non possano dare fastidio. Una iniziativa inutile ed improbabile visto che certamente non godrà di alcun supporto da parte di tutte le istituzioni scientifiche italiane ed internazionali.
4 - Abbiamo letto che "quando i lupi sono affamati non sempre distinguono tra uomo e animale per nutrirsi". Aggressioni e uccisioni di uomini, che da secoli convivono nelle zone di presenza del Lupo, non ci pare siano documentati! Semmai sono tanti gli uomini aggrediti e uccisi da cani.
Storie di lupi in Italia e nel Mondo ce ne sono migliaia ed hanno attraversato tutti i secoli contribuendo a creare una infinità di immagini a volte positive e a volte negative. Ci sono aree protette in Italia che sono nate e sono cresciute (con tutto l'indotto creato da un turismo che ha visto per anni livelli crescenti) grazie alla presenza di questo magnifico predatore. Purtroppo sono tanti i casi in cui dopo episodi come quelli di Irsina, si piomba nell'arido allarmismo che non aiuta nessuno. I lupi che hanno cercato di bussare alle porte del Parco Regionale della Murgia Materana hanno avuto il benservito da ignoti residenti (e forse neanche cacciatori) che, armati di fucile, hanno pensato di non dare loro possibilità di sopravvivenza neanche all'interno di un' area protetta. E la stessa cosa avviene ogni anno in altri parchi lucani e d'Italia. Per il mantenimento degli equilibri e per la conservazione della Biodiversità anche i lupi devono comunque sopravvivere e gli allevatori devono imparare a convivere, come fanno in altre aree, utilizzando ogni accorgimento utile e precauzione adatta, certamente non da soli ma con l'aiuto delle istituzioni e del mondo scientifico.
Rassegna stampa locale:
TRM TV del 14 dicembre 2011
Il Quotidiano di Basilicata del 14 dicembre 2011
TRM TV del 13 dicembre 2011
Il Quotidiano di Basilicata del 13 dicembre 2011
TRM TV del 10 dicembre 2011