La delegazione provinciale Antea Onlus Miglionico, prende atto dell’interesse mostrato dalla Provincia di Matera, purtroppo solo a mezzo stampa e non a livello pratico, nei confronti della, ripetiamo, disastrosa situazione in cui versa l’Oasi di San Giuliano , come la maggior parte dei cittadini e delle associazioni amano definirla ( definizione che tra l’altro non cambia la sostanza dei fatti).
Ci rammarichiamo per l’inutile, a tratti
ridicolo, tentativo da parte dell’ente di voler fornire un’immagine dell’Oasi
che non rappresenta in nessun modo la realtà dei fatti , come facilmente
riscontrato da tutti quei cittadini che ormai quotidianamente ci segnalano
situazioni di degrado e di mancato rispetto di norme e regolamenti e come da
noi stessi constatato tramite attente verifiche e abbiamo l’impressione che si
tratti di un vano tentativo di arrampicata sugli specchi che non fa onore a chi
dovrebbe garantire l’integrità e la salvaguardia di un’area di straordinaria
bellezza ed importanza per il nostro territorio.
Dal punto di vista vegetazionale , “la provincia
ogni anno effettua, nei limiti delle proprie competenze, degli interventi di
miglioramento e rinaturalizzazione del soprassuolo” , peccato però che
l’attività di disboscamento abusivo risulta essere altrettanto evidente ed
incontrastata , ormai da diversi anni, ed invece di cercare in qualche modo di
porre rimedio al fenomeno c’è qualcuno che si affanna nel trovare
giustificazioni.
A livello pedologico/agricolo, come risulta
dalla testimonianza di diversi cittadini, i territori agricoli rientranti nel
perimetro dell’area protetta e lungo i confini della stessa, sono stati nel
corso degli anni e ancor più nei mesi scorsi, oggetto di trattamenti e
disinfestazioni tramite sostanze chimiche irrorate sia tramite mezzi di terra
che tramite elicotteri, violando il regolamento dell’oasi sia riguardo
l’utilizzo delle sostanze sopracitate sia riguardo il divieto di sorvolo
dell’area.
Riguardo l’abbattimento controllato dei
cinghiali invece, il fatto che si tratti di un intervento approvato dalla
Regione Basilicata e dall’ISPRA
non esula dal riflettere che si tratti di una pratica fortemente in
contrasto con quelle che sono le finalità e le prerogative di un’area protetta
come San Giuliano, senza voler soffermarsi ,poi, sull’inutilità di tale
intervento allo scopo di proteggere , come l’ente spesso afferma, pochissimi
terreni “seminativi o a riposo colturale” presenti nella zona.
Riguardo la situazione rifiuti, noi di Antea
siamo coscienti del fatto che la Provincia non abbia competenza in tale materia
e proprio per questa ragione abbiamo più volte sollecitato l’intervento dei
comuni interessati e preso parte alle iniziative di pulizia organizzate nei
mesi scorsi da associazioni e liberi cittadini.
Per quanto concerne la situazione generale
dell’Oasi, invece, basta farsi un giro a San Giuliano per notare subito
l’incuria sia dal punto di vista ecologico che della fruizione in genere, soprattutto
se tali interventi vengono attuati senza nessun criterio e spesso senza tener
conto del regolamento dell’Oasi, come per esempio si evince dalla realizzazione
di un’area picnic nella “Zona A”
della riserva (zona umida destinata alla riproduzione) , che dovrebbe
essere off limits per turisti e pescatori , riguardo la quale , ormai da
diversi mesi, noi di Antea abbiamo chiesto spiegazioni senza ottenere, tra
l’altro, alcuna risposta.
Un discorso a parte merita il centro visite che,
pur essendo stato dato in gestione tramite regolare gara, ormai da mesi versa
in stato di totale abbandono ( cartellonistica divelta, struttura lesionata
dalla caduta di un albero, area picnic in totale degrado, chiusura sistematica
della struttura, ecc), ma a quanto pare, vista la mancanza di accenni a tale
situazione nell’articolo pubblicato dall’ente , sembra evidente l’assenza di
qualsiasi forma di vigilanza e di
controllo e questo già rappresenta una enorme responsabilità.
Per quanto concerne le trivellazioni alle quali
facevamo riferimento nel nostro articolo del 13/12/2012 ed in altri precedenti
articoli, nessuno di noi ha mai affermato che siano state autorizzate tali
pratiche all’interno del perimetro dell’Oasi ma a pochissimi chilometri dallo
stesso, il che costituisce ugualmente un grave pregiudizio per il territorio di
San Giuliano e per la conservazione
della sua integrità. A tal proposito auspichiamo che la Provincia e i
comuni dell’aera prendano posizione in maniera decisa contro il suddetto
permesso di ricerca idrocarburi accordato alla società Delta Energy, in una
zona di rilevante interesse ambientale, faunistico ed idrogeologico.
In conclusione, è doveroso da parte nostra
chiedere, innanzitutto ai cittadini, di abbandonare tutti i comportamenti e le
abitudini dannose per l’ambiente nonché contrarie alle leggi e ai regolamenti e
alla Provincia di Matera di mettere da parte gli atteggiamenti vittimistici
volti a scaricare le proprie responsabilità sui cittadini e su altri enti, spendendo
tutte le proprie energie ,soprattutto quelle mentali, nella risoluzione dei
numerosi problemi che attanagliano l’OASI.