Questa mattina l'ennesimo episodio: un gabbiano comune è rimasto appeso, con la punta dell'ala, a circa 1 metro dalla superficie dell'acqua senza alcuna possibilità di liberarsi del mortale filo sintetico. Una scena straziante vedere per ore un gabbiano (simbolo della libertà) appeso mentre si divincola cercando di liberarsi! Grazie alla tempestiva segnalazione pervenuta questa mattina da un cittadino sensibile di Miglionico, Domenico Finamore, che ha notato la macabra scena, il Centro Recupero si è subito attivato segnalando la situazione al CFS di Pomarico. Raggiunta la zona il comandante del CFS Giovanni Grieco ha constatato la particolare situazione di difficoltà per il povero gabbiano e, in accordo con il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia, ha ritenuto opportuno chiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco di Matera. Dopo circa 30 minuti è giunta nell'area protetta una squadra attrezzata per i soccorsi in acqua. Grazie al loro professionale intervento è stato possibile recuperare il gabbiano per poi consegnarlo al CRAS. Al successivo esame non sono stati rilevati traumi gravi alle articolazioni ma solo problemi dovuti alla permanenza per alcune ore in condizioni molto precarie e alla trazione muscolare e tendinea dell'ala esercitata dal filo da pesca che scendeva giù da un cavo elettrico sul quale era incastrato. Dopo alcune ore di riposo e di osservazione presso il Centro Recupero il gabbiano è stato reimmesso in libertà raggiungendo subito lo specchio d'acqua del Lago di San Giuliano.
Si fa appello alle associazioni di pesca sportiva e agli organi di controllo e vigilanza affinchè i comportamenti dei tanti pescatori che frequentano l'area protetta siano più adeguati e rigorosi al fine di prevenire ulteriori danni alla fauna selvatica.
Il Gabbiano è rimasto appeso per alcune ore prima dell'intervento dei Vigili del Fuoco
Un Vigile del Fuoco entra in acqua per tagliare il filo della lenza e recuperare il Gabbiano
Il Gabbiano appena recuperato
Il Gabbiano poco prima del suo rilascio