Il Consigliere Comunale del Partito Socialista di Matera Michele Lamacchia ha presentato un Ordine del Giorno da discutere in Consiglio per riportare l’attenzione su un ritrovamento avvenuto nell’agosto 2006, sulla sponda del lago San Giuliano di resti fossili di un grande cetaceo. Una balena lunga circa ventisette metri risalente al Pleistocene, cioè un milione di anni fa, che si è conservata integra fossilizzandosi nell’argilla. Un esemplare unico al Mondo per la completezza e per le dimensioni. Una scoperta sensazionale che sembra caduta nel dimenticatoio. Tra mille difficoltà economiche la soprintendenza ha provveduto al recupero del corpo e solo questi giorni stanno cominciando le operazioni di recupero della scatola cranica completamente immersa nell’argilla. Nell’Ordine del Giorno, il Consigliere Lamacchia pone l’attenzione sull’importanza che tale ritrovamento può avere in termini di ricadute culturali e turistiche nel Territorio e lancia un grido di allarme sulla eventualità di un probabile trasferimento del fossile in altra sede del Nord Italia. Si perpetrerebbe in questo modo un vero e proprio scippo alla Città di Matera e al Territorio Lucano.Non di poco conto, afferma Lamacchia, sarebbe la ricaduta sulla candidatura della Città di Matera a Capitale della Cultura 2019.L’ordine del Giorno ha la finalità di dare indirizzo al Sindaco e alla intera Giunta di mettere in atto tutti i provvedimenti e le iniziative utili a scongiurare un probabile trasferimento e di individuare nel contempo un sito idoneo ad ospitare un reperto unico al Mondo.E’ auspicabile inoltre che tutte le forze culturali regionali, i giovani, e tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio, prendano coscienza dell’importanza che riveste questo ritrovamento opponendosi ad eventuali trasferimenti che ci priverebbero di una opportunità unica.
Fonte:
Foto:Antonio Ferrante
giovedì 3 novembre 2011
Nuova osservazione di 2 grifoni in Basilicata
Nel corso di un monitoraggio faunistico condotto dall'ornitologo lucano Egidio Fulco questa mattina 3 novembre 2011 sono stati osservati 2 splendidi grifoni (Gyps fulvus) in alcune aree della Valle dell'Agri lungo l'Appennino Lucano. Data la notevole distanza non è stato possibile notare la presenza di eventuali anelli colorati. Si ricorda che la precedente osservazione della specie in Basilicata (A. Vilmer Sabino & M. Visceglia, 2011) è stata effettuata sulla Murgia materana la scorsa primavera e riguardava un soggetto inanellato (codice G71) proveniente dal Parco Nazionale del Pollino a seguito di rilasci a scopo di ripopolamento.
Un giovane nibbio reale con marche alari avvistato in Basilicata
Un Nibbio reale (Milvus milvus) con marche alari blu è stato osservato dall'ornitologo lucano Egidio Fulco il giorno 03 novembre 2011 in Basilicata nel territorio del comune di Marsicovetere (Pz) a circa 1000 metri di quota. A seguito di contatti con i responsabili di un progetto che si occupa della reintroduzione di questa specie in alcune aree dell'Italia centrale è emerso che questo nibbio (con codice IJJ) è un giovane liberato l'anno scorso nelle Marche nel Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi nell'ambito del Progetto LIFE Natura "Save the Flyers". Questa importante osservazione conferma che tra le varie metapopolazioni di nibbio reale vi è un effettivo collegamento che potrebbe contribuire a consolidare la speranza di una ripresa della specie soprattutto in aree ove un tempo erano più comuni come la Toscana, il Lazio, l'Abruzzo, le Marche e il Molise. La popolazione nidificante lucana, la più importante d'Italia, rappresenta allo stesso tempo sia un grande serbatoio di esemplari che possono occupare nuove aree anche distanti diverse centinaia di km sia un forte richiamo per altri nibbi erratici proprio come IJJ avvistato nelle aree interne della regione. Ci hanno informato i responsabili del LIFE che precentemente questo giovane era stato visto sia in Toscana che nel Lazio, a dimostrazione di un comportamento di erratismo molto importante per la ricerca di nuovi territori da parte di giovani.
CONCLUSA CON SUCCESSO LA CAMPAGNA DI INANELLAMENTO ALLA FOCE DEL BRADANO
Potenza, 03 Novembre 2011 – Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con l’ISPRA ha inanellato circa 1400 individui appartenenti a 31 specie diverse di avifauna migratoria.
Dal 30 Settembre al 31 Ottobre 2011 si è svolta una campagna di inanellamento scientifico nella Riserva Forestale di Protezione di Metaponto presso la Foce del Bradano, Sito di Importanza Comunitaria, dove è stata attivata una Stazione di inanellamento della rete ISPRA. La ricerca, svolta per il secondo anno consecutivo in collaborazione tra lo Studio Naturalistico Milvus e il CORPO FORESTALE DELLO STATO - Ufficio Territoriale della Biodiversità di Potenza, ha avuto come obiettivo quello di studiare la migrazione autunnale dei migratori intrapaleartici attraverso la costa jonica lucana. L’attività ha visto l’impegno di ornitologi professionisti in possesso del patentino ISPRA e dunque abilitati all’attività di inanellamento scientifico.
Il Dott. Egidio Fulco, ornitologo responsabile della stazione di inanellamento, ha dichiarato: “La ricerca ha prodotto interessanti risultati scientifici con 1.385 individui inanellati appartenenti a 31 specie diverse. Molto interessante la ricattura di un Luì piccolo, Phylloscopus collybita , un piccolo passeriforme migratore, risultato già inanellato in Repubblica Ceka. Tale dato conferma l’origine est-europea delle popolazioni migratrici che transitano alle nostre latitudini, oltre ad evidenziare l’importanza della costa jonica lucana quale via preferenziale per le migrazioni verso i quartieri di svernamento Nord-Africani”.
Parole di entusiasmo sono state espresse dal Vice Questore Aggiunto Dott.ssa Angela Malaspina, responsabile dell’UTB che ha finanziato la ricerca: “L’iniziativa, oltre al notevole significato scientifico e alle possibilità applicative degli elementi conoscitivi ai fini della gestione dell’area, ha consentito di espletare una consistente attività di educazione ambientale, mediante il coinvolgimento di numerose scolaresche che, in piccoli gruppi, hanno avuto modo di partecipare ad una esperienza didattica di grande interesse. Ciò ha ulteriormente confermato l’importante ruolo educativo e di sensibilizzazione svolto da attività di questo genere, soprattutto se condotte all’interno di aree protette come è quella di Metaponto. Inoltre, l’iniziativa ha richiamato anche numerosi volontari esperti del settore e provenienti anche da fuori regione che hanno affiancato il Dott. Fulco nelle operazioni di inanellamento. Si tratta di studenti, addetti ai lavori e appassionati che hanno potuto utilizzare il tempo trascorso in loco come un’importante occasione formativa e di interesse scientifico. Si auspica in futuro di potere proseguire con la ricerca, al fine di ottenere indicazioni gestionali sempre più precise e di valorizzare ulteriormente il ruolo formativo della stazione di inanellamento Foce Bradano. Attività di questo genere confermano la grande valenza ambientale della costa jonica metapontina, protetta dal vincolo di Riserva dello Stato, ma sempre più soggetta a fattori di alterazione e degrado, spesso giustificato da un malinteso sviluppo turistico fortemente impattante con i delicati equilibri del territorio”.
Martin pescatore
Luì piccolo con anello ceko
Dal 30 Settembre al 31 Ottobre 2011 si è svolta una campagna di inanellamento scientifico nella Riserva Forestale di Protezione di Metaponto presso la Foce del Bradano, Sito di Importanza Comunitaria, dove è stata attivata una Stazione di inanellamento della rete ISPRA. La ricerca, svolta per il secondo anno consecutivo in collaborazione tra lo Studio Naturalistico Milvus e il CORPO FORESTALE DELLO STATO - Ufficio Territoriale della Biodiversità di Potenza, ha avuto come obiettivo quello di studiare la migrazione autunnale dei migratori intrapaleartici attraverso la costa jonica lucana. L’attività ha visto l’impegno di ornitologi professionisti in possesso del patentino ISPRA e dunque abilitati all’attività di inanellamento scientifico.
Il Dott. Egidio Fulco, ornitologo responsabile della stazione di inanellamento, ha dichiarato: “La ricerca ha prodotto interessanti risultati scientifici con 1.385 individui inanellati appartenenti a 31 specie diverse. Molto interessante la ricattura di un Luì piccolo, Phylloscopus collybita , un piccolo passeriforme migratore, risultato già inanellato in Repubblica Ceka. Tale dato conferma l’origine est-europea delle popolazioni migratrici che transitano alle nostre latitudini, oltre ad evidenziare l’importanza della costa jonica lucana quale via preferenziale per le migrazioni verso i quartieri di svernamento Nord-Africani”.
Parole di entusiasmo sono state espresse dal Vice Questore Aggiunto Dott.ssa Angela Malaspina, responsabile dell’UTB che ha finanziato la ricerca: “L’iniziativa, oltre al notevole significato scientifico e alle possibilità applicative degli elementi conoscitivi ai fini della gestione dell’area, ha consentito di espletare una consistente attività di educazione ambientale, mediante il coinvolgimento di numerose scolaresche che, in piccoli gruppi, hanno avuto modo di partecipare ad una esperienza didattica di grande interesse. Ciò ha ulteriormente confermato l’importante ruolo educativo e di sensibilizzazione svolto da attività di questo genere, soprattutto se condotte all’interno di aree protette come è quella di Metaponto. Inoltre, l’iniziativa ha richiamato anche numerosi volontari esperti del settore e provenienti anche da fuori regione che hanno affiancato il Dott. Fulco nelle operazioni di inanellamento. Si tratta di studenti, addetti ai lavori e appassionati che hanno potuto utilizzare il tempo trascorso in loco come un’importante occasione formativa e di interesse scientifico. Si auspica in futuro di potere proseguire con la ricerca, al fine di ottenere indicazioni gestionali sempre più precise e di valorizzare ulteriormente il ruolo formativo della stazione di inanellamento Foce Bradano. Attività di questo genere confermano la grande valenza ambientale della costa jonica metapontina, protetta dal vincolo di Riserva dello Stato, ma sempre più soggetta a fattori di alterazione e degrado, spesso giustificato da un malinteso sviluppo turistico fortemente impattante con i delicati equilibri del territorio”.
Martin pescatore
Luì piccolo con anello ceko
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