Questo video è molto eloquente ed evidenzia lo stato dei fatti alla foce del Cavone. Non si sa bene quale sia la causa di questo fenomeno ma considerata la quantità di esemplari giacenti sulla spiaggia è quasi certo che molti altri animali come gabbiani, rapaci, aironi, limicoli, volpi, ecc. se ne sono nutriti abbondantemente. Questa cosa è molto grave soprattutto se si dovesse accertare nei prossimi giorni che questi pesci sono morti per inquinamento chimico. La catena trofica è tutta qui. Il predatore, o meglio (in questo caso) il necrofago, che mangia cibo avvelenato a sua volta accumula nei suoi tessuti sempre maggiori quantità di sostanze tossiche fino a quando si manifestano effetti sul suo organismo. A volte muore presto, a volte tardi (e chissà dove), a volte non muore ma di sicuro trasferisce in altri organismi una certa dose di sostanze tossiche o nel migliore dei casi può diventare sterile o produrre prole con problemi. Nulla si distrugge ma tutto si trasforma e spesso si intacca negativamente la Biodiversità!
Gli enti preposti al controllo e alla prevenzione ambientale in un caso simile dovrebbero (e si spera l'abbiano fatto) immediatamente provvedere alla rimozione di tutte le carcasse dall'area interessata sia per evitare danni alle altre specie, sia per monitorare in modo più razionale l'evolversi del fenomeno. Se l'area viene "ripulita" possiamo notare se ci sono ancora problemi ma se le carcasse di ieri si confondono con quelle di oggi o di domani non sapremo se il fenomeno è ancora in corso e in quale misura. Il monitoraggio si fa anche così!
Sarebbe opportuno che in caso di ritrovamento nelle aree limitrofe di qualsiasi esemplare (appartenente alle categorie dei potenziali ittiofagi cioè aironi, rapaci, mammiferi vari, ecc.) in difficoltà o anche già deceduta venga recuperata la carcassa e vengano avvertite le autorità sanitarie preposte affinchè si possa provvedere ad una maggiore raccolta di dati sul fenomeno che in questi giorni interessa un Sito di Importanza Comunitaria quale è la Foce del Cavone.