Un giovane avvoltoio
Grifone (Gyps fulvus), recuperato
nello scorso ottobre in Toscana, località Lastra a Signa (FI) in stato di forte
debilitazione e con una frattura alla tibia destra, operato con urgenza dal
dott. Simone Scoccianti presso il Vet Hospital H24 di Firenze, è stato affidato
al CRAS di Matera su richiesta e autorizzazione dell’Azienda USL Toscana Centro
(Dott. E. Loretti) per la successiva riabilitazione, con la supervisione
scientifica della dott.ssa Olimpia Lai del Dipartimento di Medicina Veterinaria
dell’Università di Bari.
Dopo aver superato
la delicata fase post-operatoria, l’esemplare, con un’apertura alare di 2 metri
e mezzo, ha intrapreso il percorso di cura e riabilitazione in una voliera a
sua completa disposizione per il recupero funzionale dell’arto fratturato. Gli
operatori del CRAS hanno garantito quotidianamente ogni cura e assistenza,
fornendogli alimentazione adeguata alla sua natura di necrofago e la massima
tranquillità. I controlli clinici successivi effettuati presso la Clinica
Centro Veterinario Einaudi – Gruppo CVIT di Bari hanno permesso di valutare il
normale processo di riparazione della frattura e la rimozione dei mezzi di
osteosintesi.
Finalmente, dopo 4
mesi presso il CRAS materano, il giovane Grifone è stato trasferito nel Parco
Nazionale del Pollino, il cui Ufficio Conservazione guidato dal dott. Pietro
Serroni ha subito offerto la propria
disponibilità ad ospitarlo per un breve periodo di ambientamento pre-rilascio
in una voliera posta sul ciglio delle Gole del Raganello, nei pressi di Civita.
Nei giorni scorsi con la collaborazione del dott. Pino Cortone, l’esemplare è
stato marcato con anello metallico dell’INFS, anello colorato con codice
alfanumerico, ed equipaggiato con logger GPS che potrà consentire di seguire “in remoto” i suoi spostamenti grazie all’invio delle coordinate geografiche
rilevate dal logger.
Per la reintroduzione in natura il personale e i collaboratori del CRAS hanno scelto l’area
calabrese del Pollino, sia per la relativa breve distanza dal Centro,
fondamentale per evitare inutili stress da trasporto al giovane “dimesso”, sia
per la presenza di un nucleo di grifoni che da anni frequentano regolarmente le
spettacolari ed imponenti Gole del
Raganello, risultato di un progetto di reintroduzione attuato dall’Ente Parco a
partire dal 2002; il personale del Parco rifornisce regolarmente un carnaio da
diversi anni al fine di garantire una sicura risorsa trofica per questi
straordinari avvoltoi, costituendo così un altro vantaggio per il giovane
appena restituito all’ambiente.
Il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia dichiara:
“Siamo molto soddisfatti
per il rilascio del giovane Grifone, risultato ottenuto in circa 8 mesi di
lavoro durante i quali abbiamo potuto dimostrare come il nostro Centro, con
l’aiuto di vari professionisti bravi e preparati, in primis la dott.ssa Olimpia
Lai, riesce a ottenere ottimi risultati
pur in presenza di una situazione generale gestionale ancora da migliorare. Nonostante
tutto, le nostre attività proseguono incessantemente facendo leva sulle nostre sole
forze e possibilità e sulla nostra volontà di contribuire concretamente nel
complesso lavoro di soccorso, cura e riabilitazione della fauna selvatica.
Siamo fiduciosi per il futuro, visto che pochi giorni fa ci è giunta notizia
che la Regione Basilicata a partire da quest’anno avrebbe deciso di sostenere i
4 CRAS lucani attualmente riconosciuti. Per questo motivo in questo periodo
stiamo riaprendo le porte ai cittadini per la consegna o l’affidamento di
esemplari in difficoltà che necessitano di cure, e già in questi giorni le
strutture del centro hanno nuovi ospiti”.