Nella murgia materana pascolano
indisturbate le vacche podoliche, con il cui latte si producono i
rinomati latticini, dal formaggio al caciocavallo podolico. Da più di un
anno questi animali si abbeverano in torrenti, il Gravina e lo Jesce in
particolare, che non sono più a norma di legge. Torrenti pieni di sostanze nocive
derivanti dalle attività umane: scarichi fognari veri e propri, liquami
derivanti dai depuratori non funzionati, reflui da allevamenti di
bestiame. Un po’ di tutto, tra cui fosforo, azoto, nitrati vari,
ammoniaca e l’e. coli, ormai conosciuto da tutti perché un suo cugino ha
ucciso una trentina di persone in Germania.
Riprendiamo una vecchia intervista a Pio
Acito, di Legambiente Matera, fatta a Il Quotidiano della Basilicata
poche settimane fa: “Matera ha 5 depuratori, il migliore dei quali,
quello di contrada Pantano, è sequestrato. Singolare come l’autorità
giudiziaria ne abbia affidato la custodia ai responsabili dei reati
ambientali per cui è stato disposto il sequestro stesso. Chi volesse
controllare può farlo andando verso il cimitero nuovo. Potrà facilmente
verificare personalmente il colore dell’“acqua” che sversa ed il suo
profumo. La forestale si muove con discrezione, in
quanto i depuratori sono, dove più, dove meno, tutti irregolari, e
finirebbe per sequestrarli tutti. Montescaglioso, che sversa i suoi
liquami nella Gravina ha 3 depuratori, nessuno dei quali funzionanti.
C’è poi Altamura che, con i suoi oltre 70.000 abitanti, è il principale
responsabile dell’inquinamento del sistema del Bradano attraverso il
torrente Iesce, ha un altro impianto, anch’esso, guarda caso, non
funzionante.”
Cosa c’è da aggiungere più? La forestale
è complice dell’omertà informativa, i cittadini sono disinformati dei
pericoli e dei danni causati all’ecosistema, le autorità politiche, tra
cui la Regione in prima fila e il suo assessore all’ambiente, Agatino
Mancusi, latitano incapaci di sbrogliare la matassa lasciatagli dal suo terribile predecessore Santochirico.
Quest’ultimo, prima delle elezioni regionali, aveva commissionato
all’Arpab, un monitoraggio dell’intero corso del torrente Gravina; ad
oggi nessun risultato è stato reso pubblico (chissà perché). Comune di
Matera, Provincia ed Ente Parco della Murgia riusciranno a risolvere
questa terribile situazione? Ad oggi sono stati multati 9 allevatori,
con 18 contravvenzioni, per 81 mila euro, per essere colpevoli dello
sversamento di liquami animali non depurati direttamente nei torrenti.
Quasi come se la colpa fosse solo dei privati. L’ipocrisia del potere pubblico ogni giorno di che passa raggiunge livelli ignobili.
Fonte: http://basilicatamia.altervista.org/