sabato 12 dicembre 2009
Comunicato stampa OLA
Su iniziativa degli Uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata è stata presentata nella giornata del 9 dicembre 2009 una bozza di Proposta di Legge con la Legge Regionale n.28 del 1994, in materia di aree protette regionali.
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - esprime in proposito forti perplessità e preoccupazione. Nella suddetta proposta emerge, infatti, la volontà da parte della Regione di marginalizzare il ruolo delle comunità locali relegandole a semplici esecutori di direttive impartite dall’alto o di espressione di pareri, tra l’altro non vincolanti, su importanti aspetti gestionali e progettuali quali, ad esempio, il piano del parco. Quest’ultimo, infatti, risulterebbe letteralmente “scippato” dalla potestà dell’organo gestore dell’area protetta e delle comunità locali, svuotato così nelle sue peculiarità di volano dello sviluppo locale. La legge prevede, in poche parole, di affidare il delicato compito della redazione del piano del parco ad una Agenzia Unica dei Parchi prevista nella stessa Proposta di Legge. Un organismo tecnico, questo, controllato direttamente dalla politica regionale, così come la nomina dei membri del Presidente del Parco e della Giunta Esecutiva del parco regionale, con nomine lottizzate dalla politica.
Infatti, la Proposta di Legge prescrive per il presidente e l’esecutivo del parco il requisito dell’esclusiva esperienza pregressa in enti strumentali della Regione Basilicata. C’è il rischio, secondo la OLA, che si generi uno svuotamento dei principi della legge quadro nazionale (n.394/91) in materia di aree protette, tra l’altro in fase di modifica da parte del Governo, rendendo più labili e burocatici importanti principi quali l’obiettivo di salvaguardia dei valori naturalistici ed ambientali delle aree protette, accentrando importanti funzioni di governo del territorio. Il progetto di legge non individua in maniera chiara i compiti dei nuovi Enti Parco e dell’Agenzia Unica dei Parchi, anzi ne rende incomprensibili le funzioni e le responsabilità accentrando il potere del governo del territorio. Emblematico in proposito è l’applicazione delle misure di salvaguardia genericamente definite nella proposta di legge ”disciplina di tutela e conservazione” che non fanno alcun riferimento alle definizioni vigenti nella normativa nazionale con “divieti transitori” applicati in modo arbitrario rispetto alle norme nazionali vigenti.
La OLA chiede, pertanto, che venga rivisto l’impianto della proposta di legge che rischia in questa fase di non salvaguardare le aree protette regionali che, è bene ricordare, sono sotto assedio da parte della lobby dell’energia e delle onnipresenti compagnie petrolifere.
Fonte: Olambientalista 10 dicembre 2009
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