mercoledì 19 dicembre 2012

Replica di Antea alla Provincia di Matera sulla questione dell'Oasi di San Giuliano

Botta e risposta tra Provincia di Matera e Associazione Antea in merito alla questione dell'Oasi di San Giuliano. Nuovo comunicato diffuso da Antea oggi 19 dicembre 2012 che riportiamo integralmente.

La delegazione provinciale Antea Onlus Miglionico, prende atto dell’interesse mostrato dalla Provincia di Matera, purtroppo solo a mezzo stampa e non a livello pratico, nei confronti della, ripetiamo, disastrosa situazione  in cui versa l’Oasi di San Giuliano , come la maggior parte dei cittadini e delle associazioni amano definirla ( definizione che tra l’altro non cambia la sostanza dei fatti).
Ci rammarichiamo per l’inutile, a tratti ridicolo, tentativo da parte dell’ente di voler fornire un’immagine dell’Oasi che non rappresenta in nessun modo la realtà dei fatti , come facilmente riscontrato da tutti quei cittadini che ormai quotidianamente ci segnalano situazioni di degrado e di mancato rispetto di norme e regolamenti e come da noi stessi constatato tramite attente verifiche e abbiamo l’impressione che si tratti di un vano tentativo di arrampicata sugli specchi che non fa onore a chi dovrebbe garantire l’integrità e la salvaguardia di un’area di straordinaria bellezza ed importanza per il nostro territorio.


Veniamo adesso all’analisi dei punti saggiamente elencati nell’articolo del 18/12/2012 da qualcuno che mostra di conoscere l’Oasi soltanto a livello tecnico e burocratico dimostrando, invece, di non viverla  quotidianamente .
Dal punto di vista vegetazionale , “la provincia ogni anno effettua, nei limiti delle proprie competenze, degli interventi di miglioramento e rinaturalizzazione del soprassuolo” , peccato però che l’attività di disboscamento abusivo risulta essere altrettanto evidente ed incontrastata , ormai da diversi anni, ed invece di cercare in qualche modo di porre rimedio al fenomeno c’è qualcuno che si affanna nel trovare giustificazioni.

A livello pedologico/agricolo, come risulta dalla testimonianza di diversi cittadini, i territori agricoli rientranti nel perimetro dell’area protetta e lungo i confini della stessa, sono stati nel corso degli anni e ancor più nei mesi scorsi, oggetto di trattamenti e disinfestazioni tramite sostanze chimiche irrorate sia tramite mezzi di terra che tramite elicotteri, violando il regolamento dell’oasi sia riguardo l’utilizzo delle sostanze sopracitate sia riguardo il divieto di sorvolo dell’area.


Faunisticamente parlando, si parla di bracconaggio, un problema che investe, purtroppo, la stragrande maggioranza delle aree protette”, che non costituisce , per noi di Antea , una giustificazione valida affinchè gli organi preposti alla vigilanza non vengano chiamati in causa, scaricando le proprie responsabilità.
Riguardo l’abbattimento controllato dei cinghiali invece, il fatto che si tratti di un intervento approvato dalla Regione Basilicata e dall’ISPRA  non esula dal riflettere che si tratti di una pratica fortemente in contrasto con quelle che sono le finalità e le prerogative di un’area protetta come San Giuliano, senza voler soffermarsi ,poi, sull’inutilità di tale intervento allo scopo di proteggere , come l’ente spesso afferma, pochissimi terreni “seminativi o a riposo colturale” presenti nella zona.
Riguardo la situazione rifiuti, noi di Antea siamo coscienti del fatto che la Provincia non abbia competenza in tale materia e proprio per questa ragione abbiamo più volte sollecitato l’intervento dei comuni interessati e preso parte alle iniziative di pulizia organizzate nei mesi scorsi da associazioni e liberi cittadini.
Per quanto concerne la situazione generale dell’Oasi, invece, basta farsi un giro a San Giuliano per notare subito l’incuria sia dal punto di vista ecologico che della fruizione in genere, soprattutto se tali interventi vengono attuati senza nessun criterio e spesso senza tener conto del regolamento dell’Oasi, come per esempio si evince dalla realizzazione di un’area picnic nella “Zona A”  della riserva (zona umida destinata alla riproduzione) , che dovrebbe essere off limits per turisti e pescatori , riguardo la quale , ormai da diversi mesi, noi di Antea abbiamo chiesto spiegazioni senza ottenere, tra l’altro, alcuna risposta.

Un discorso a parte merita il centro visite che, pur essendo stato dato in gestione tramite regolare gara, ormai da mesi versa in stato di totale abbandono ( cartellonistica divelta, struttura lesionata dalla caduta di un albero, area picnic in totale degrado, chiusura sistematica della struttura, ecc), ma a quanto pare, vista la mancanza di accenni a tale situazione nell’articolo pubblicato dall’ente , sembra evidente l’assenza di qualsiasi  forma di vigilanza e di controllo e questo già rappresenta una enorme responsabilità.


Per quanto concerne le trivellazioni alle quali facevamo riferimento nel nostro articolo del 13/12/2012 ed in altri precedenti articoli, nessuno di noi ha mai affermato che siano state autorizzate tali pratiche all’interno del perimetro dell’Oasi ma a pochissimi chilometri dallo stesso, il che costituisce ugualmente un grave pregiudizio per il territorio di San Giuliano e per la conservazione  della sua integrità. A tal proposito auspichiamo che la Provincia e i comuni dell’aera prendano posizione in maniera decisa contro il suddetto permesso di ricerca idrocarburi accordato alla società Delta Energy, in una zona di rilevante interesse ambientale, faunistico ed idrogeologico.

L’unica realtà alla quale la Provincia ha fatto riferimento nel suo articolo e che effettivamente svolge un ruolo di fondamentale importanza per l’Oasi è rappresentata dal CRAS (centro recupero animali selvatici) , che ospita diverse specie di rapaci ed altri animali, i quali, dopo essere stati sottoposti a cure ed analisi approfondite, vengono reintrodotti in natura. Anche in questo caso, però, noi di Antea riteniamo che enti ed istituzioni debbano maggiormente sostenere il progetto, soprattutto dal punto di vista logistico.

Chiudiamo con la consapevolezza che una grande parte delle responsabilità riguardo ai problemi dell’Oasi sia da addebitare all’inciviltà e all’incoscienza di molti cittadini che non rispettano le leggi e che non capiscono l’importanza che un’area protetta come San Giuliano potrebbe avere per il nostro territorio , ma siamo altrettanto convinti che uno dei compiti delle istituzioni sia anche quello di educare i propri cittadini, affinchè prendano coscienza del reale valore paesaggistico ed economico di quei luoghi.
In conclusione, è doveroso da parte nostra chiedere, innanzitutto ai cittadini, di abbandonare tutti i comportamenti e le abitudini dannose per l’ambiente nonché contrarie alle leggi e ai regolamenti e alla Provincia di Matera di mettere da parte gli atteggiamenti vittimistici volti a scaricare le proprie responsabilità sui cittadini e su altri enti, spendendo tutte le proprie energie ,soprattutto quelle mentali, nella risoluzione dei numerosi problemi che attanagliano l’OASI.


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