martedì 28 luglio 2009
domenica 26 luglio 2009
venerdì 24 luglio 2009
Rilascio in natura di grillai e gheppi
Oggi pomeriggio alle 18,30 sul piazzale del Belvedere della Murgia materana saranno liberati 8 falchi grillai e 2 gheppi recuperati e riabilitati al volo dal Centro Recupero Rapaci della Provincia di Matera. Nei prossimi giorni saranno effettuati altri rilasci. Info: 339/1637510
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giovedì 23 luglio 2009
martedì 21 luglio 2009
Una scia di schiuma in riva al lago
Una scia di schiuma bianco giallastra questa mattina orlava in alcuni tratti le rive del Lago di San Giuliano. Questo fenomeno, provocato da probabili scarichi la cui natura andrebbe accertata, si presenta abbastanza frequentemente e si manifesta soprattutto in base alle condizioni del vento e delle correnti. A volte è più marcato a volte meno marcato...
La cosa incredibile è vedere gente che pesca tranquillamente come se nulla fosse! Forse qualcuno pensa che essendo tutta concentrata sulle rive è segno che le acque sono più pulite?
Eppure tutta quella schiuma adagiata sulle sponde che ciclicamente si presenta qualche cosa vorrà pur significare. Certo, non siamo al livello della gravina di Matera ma non sarebbe meglio cominciare a preoccuparsi?
domenica 19 luglio 2009
Raccolto un grillaio in difficoltà dall'associazione LIDA
Riportiamo il comunicato della LIDA a proposito del salvataggio di un piccolo di grillaio precisando che a seguito di controllo presso il Centro Recupero Rapaci non è stata diagnosticata l'ala spezzata come indicato nella nota. Meglio così!
Auguri alla nuova associazione per la propria attività a favore degli animali e della natura!
Ad appena una settimana dalla sua costituzione , la sezione provinciale dell'associazione di volontariato Onlus L.I.D.A. (Lega Italiana dei Diritti dell'Animale) effettua, in pieno centro cittadino di Matera, il primo recupero e salvataggio di un giovane esemplare di falco grillaio appartenente a specie protetta .
Il falco grillaio, nonostante in provincia di Matera sia una specie molto frequente e stanziale, risulta essere estremamente raro, tanto da essere stato inserito tra le specie protette in pericolo di estinzione e per questo motivo ne è vietata la cattura e il commercio.
Il Presidente dell'Associazione Filomena Paolicelli ha così commentato questo primo intervento a salvaguardia delle specie protette :
"Grazie all'abnegazione dei nostri giovani volontari nel pomeriggio di ieri 17 luglio abbiamo effettuato il nostro primo salvataggio, in pieno centro cittadino in via XX settembre, di un piccolo falco grillaio in difficoltà per via di un ala spezzata .
Devo ringraziare due nostri volontari e soci fondatori della LIDA Matera, Angelo Scasciamacchia e Marco Tarasco che, con il loro tempestivo intervento, hanno salvato il piccolo falchetto e lo hanno consegnato al centro recupero rapaci della Polizia Prov.le che successivamente lo ha trasportato all'Osservatorio Faunistico Ambientale, nei pressi della Diga di S.Giuliano, per essere sottoposto alle cure del caso.
Questo salvataggio, avvenuto nella zona del centro storico, conferma la presenza di un'antica colonia del piccolo rapace migratore che sistematicamente ogni anno da aprile a settembre nidifica e si riproduce nel centro storico. Alla fine dell'estate migra in Africa, a sud del Sahara, da dove riparte al principio della primavera.
Pertanto confidiamo nella sensibilità degli abitanti della zona affinché segnalino , alle autorità di Polizia Provinciale o alla nostra associazione, eventuali avvistamenti di altri piccoli soggetti in difficoltà".
Matera, 18 luglio 2009
http://www.ilmiotg.it/
Auguri alla nuova associazione per la propria attività a favore degli animali e della natura!
Ad appena una settimana dalla sua costituzione , la sezione provinciale dell'associazione di volontariato Onlus L.I.D.A. (Lega Italiana dei Diritti dell'Animale) effettua, in pieno centro cittadino di Matera, il primo recupero e salvataggio di un giovane esemplare di falco grillaio appartenente a specie protetta .
Il falco grillaio, nonostante in provincia di Matera sia una specie molto frequente e stanziale, risulta essere estremamente raro, tanto da essere stato inserito tra le specie protette in pericolo di estinzione e per questo motivo ne è vietata la cattura e il commercio.
Il Presidente dell'Associazione Filomena Paolicelli ha così commentato questo primo intervento a salvaguardia delle specie protette :
"Grazie all'abnegazione dei nostri giovani volontari nel pomeriggio di ieri 17 luglio abbiamo effettuato il nostro primo salvataggio, in pieno centro cittadino in via XX settembre, di un piccolo falco grillaio in difficoltà per via di un ala spezzata .
Devo ringraziare due nostri volontari e soci fondatori della LIDA Matera, Angelo Scasciamacchia e Marco Tarasco che, con il loro tempestivo intervento, hanno salvato il piccolo falchetto e lo hanno consegnato al centro recupero rapaci della Polizia Prov.le che successivamente lo ha trasportato all'Osservatorio Faunistico Ambientale, nei pressi della Diga di S.Giuliano, per essere sottoposto alle cure del caso.
Questo salvataggio, avvenuto nella zona del centro storico, conferma la presenza di un'antica colonia del piccolo rapace migratore che sistematicamente ogni anno da aprile a settembre nidifica e si riproduce nel centro storico. Alla fine dell'estate migra in Africa, a sud del Sahara, da dove riparte al principio della primavera.
Pertanto confidiamo nella sensibilità degli abitanti della zona affinché segnalino , alle autorità di Polizia Provinciale o alla nostra associazione, eventuali avvistamenti di altri piccoli soggetti in difficoltà".
Matera, 18 luglio 2009
http://www.ilmiotg.it/
venerdì 17 luglio 2009
Nasce a Matera l'Associazione LIDA
DIRITTI DELL’ANIMALE
Nasce associazione volontari Lida
Nasce anche a Matera la sezione provinciale dell’associazione di volontariato onlus Lida (Lega italiana dei diritti dell’animale). Presidente provinciale l’avv. Filomena Paolicelli, vice presidente Daniele Scasciamacchia, segretario Claudia Novellino e tesoriere Maria Carbone. «Il nostro primo obiettivo – ha dichiarato Filomena Paolicelli – sarà quello di offrire la nostra collaborazione ed aprire un confronto con le istituzioni e gli enti locali per affrontare insieme le problematiche legate all’ambiente ed alla protezione degli animali. Inoltre, a breve, costituiremo anche a Matera il Corpo di vigilanza zoofilo-venatorio-ittico e ambientale». Oltre a prevenire e reprimere le infrazioni sulle leggi in materia di tutela degli animali e dell’ambiente, il Corpo di vigilanza svolgerà anche opera di soccorso pubblico in caso di calamità, einterventi di Protezione Civile in materia ambientale.
GDM 17 luglio 2009
Nasce associazione volontari Lida
Nasce anche a Matera la sezione provinciale dell’associazione di volontariato onlus Lida (Lega italiana dei diritti dell’animale). Presidente provinciale l’avv. Filomena Paolicelli, vice presidente Daniele Scasciamacchia, segretario Claudia Novellino e tesoriere Maria Carbone. «Il nostro primo obiettivo – ha dichiarato Filomena Paolicelli – sarà quello di offrire la nostra collaborazione ed aprire un confronto con le istituzioni e gli enti locali per affrontare insieme le problematiche legate all’ambiente ed alla protezione degli animali. Inoltre, a breve, costituiremo anche a Matera il Corpo di vigilanza zoofilo-venatorio-ittico e ambientale». Oltre a prevenire e reprimere le infrazioni sulle leggi in materia di tutela degli animali e dell’ambiente, il Corpo di vigilanza svolgerà anche opera di soccorso pubblico in caso di calamità, einterventi di Protezione Civile in materia ambientale.
GDM 17 luglio 2009
giovedì 16 luglio 2009
Il CFS di Montescaglioso recupera tre grillai
Il Corpo forestale dello Stato dopo aver recuperato gli animali li ha consegnati alle cure del Centro Recupero Rapaci della Provincia di Matera.
Matera, 15 luglio 2009 - Recuperati dal Corpo Forestale dello Stato, tre esemplari di falco grillaio ferito nei pressi dell’abbazia di Montescaglioso (MT). La pattuglia del Corpo forestale, avvisata da una segnalazione del responsabile dell’Associazione combattenti, dopo aver ritirato i 3 esemplari di rapaci ritrovati, li ha consegnati al CRR (Centro Recupero Rapaci) della provincia di Matera che provvederà all’assistenza ed alla cura dei falchi grillai. Questi rapaci fanno parte di specie in via d'estinzione, tanto da essere stato inserito nella convenzione di Washington, norma di legge che vieta la cattura, detenzione e commercio di tutte le specie animali e vegetali, o parti di esse, in pericolo di estinzione, la cui applicazione è demandata al Corpo Forestale dello Stato – Nuclei Operativi Cites. Dopo l’affido temporaneo al Centro Recupero e dopo aver garantito il ripristino dello stato di salute degli animali grazie all’allevamento in appositi box di cartone, che sostituiscono per un breve periodo il loro nido, si procede alla riabilitazione al volo dei rapaci all'interno di una voliera lunga 12 metri. Quando le loro capacità di volo e di manovra sono sufficienti vengono trasferiti in aree idonee tra Matera e Montescaglioso e liberati in piccoli gruppi quasi sempre in condizioni di totale tranquillità per evitare il più possibile lo stress dovuto alla presenza di estranei. A tutti gli esemplari vengono applicati degli anelli di riconoscimento per motivi scientifici al fine di contribuire allo studio dell’etologia e del comportamento migratorio e ad altri aspetti della biologia della specie. Solo 2 giorni fa il Corpo Forestale di Matera aveva partecipato alla liberazione di un altro esemplare di falco grillaio rimasto intrappolato nel vano luce di un negozio nel centro storico di Matera. Il Corpo Forestale dello Stato di Matera è costantemente impegnato sull’intero territorio provinciale nell’attività di salvaguardia, tutela e monitoraggio della fauna locale, con particolare riferimento a quella protetta.
http://www.corpoforestale.it/newsletter/view.asp?id=7827
domenica 12 luglio 2009
Le proposte del Parco Murgia su Italcementi
LE PROPOSTE PARCO MURGIA, UN ACCORDO MANCATO E IGNORATO GIÀ DA QUATTRO ANNI
«Un tavolo di confronto e il rispetto dell’intesa»
• In una lettera al presidente della Giunta regionale e ad altri enti locali, Roberto Cif arelli, presidente del Parco Murgia, fa presente che «l’imponente intervento che Italcementi ha in corso di esecuzione merita un approfondimento». Per Cifarelli, «bisogna istituire rapidamente un tavolo di confronto tra «Regione, Comune, Ente Parco e Italcementi che riprenda i contenuti dell’intesa del 2000, riconsiderando l’attività di utilizzo di rifiuti a fini energetici». Anche perchè, «in questi giorni assistiamo all’ultimazione dell’elevazione della “tor re” di oltre 90 metri che da questo momento in poi segnerà negativamente il profilo del paesaggio. Mi sembra inutile sottolineare il contesto in cui va ad inserirsi. I cittadini s’interrogano (e ci interrogano) circa la qualità delle emissioni dello stabilimento in relazione ai carburanti utilizzati nel ciclo produttivo, sollevando persino dubbi circa la bontà delle rilevazioni e dei monitoraggi effettuati dalle strutture pubbliche. Credo sia arrivato il momento di fugare tali dubbi». «Circa quattro anni fa - continua - in occasione della presentazione del progetto di “revamping” al Comune, in una lettera riservata all’allora sindaco espressi alcune perplessità. A seguito di quella nota e di ulteriori incontri con dirigenti comunali, regionali e Italcementi, in fase autorizzativa comunale si convenne di sottoscrivere un’intesa quadro tra Comune, parco e società. L’Ente Parco propose per l’intesa alcuni punti cardine», ma «finanche ridimensionata nei contenuti l’intesa ad oggi non è stata sottoscritta. A questo si aggiunga che l’Aagenzia lucana per l’ambiente, riferendo dati relativi alle emissioni degli impianti, comunicava che dall’agosto del 2008 «l'alimentazione del forno è a carbon-cook che sostituisce completamente l'impiego di pneumatici». Ciò starebbe a significare che fino a meno di un anno fa il forno dell'Italcementi verosimilmente bruciava ancora pneumatici, e non c’è la certezza che questo non potrà avvenire ancora. La delibera di Giunta Regionale n. 658 del 7 maggio 2007 di “Autorizzazione Integrata Ambientale” con - ferma infatti la possibilità di svolgere “attività di messa in riserva e di recupero come combustibile alternativo di rifiuti, per un quantitativo massimo annuo pari a 12.000 tonnellate”, elencando tra questi i rifiuti plastici, “rifiuti non specificati altrimenti” e pneumatici fuori uso, e “il revamping del ciclo produttivo consentirà un’ancor più efficiente gestione delle attività di recupero in essere e una chiara predisposizione all’in - cremento delle potenzialità future».
GDM 12 luglio 2009
«Un tavolo di confronto e il rispetto dell’intesa»
• In una lettera al presidente della Giunta regionale e ad altri enti locali, Roberto Cif arelli, presidente del Parco Murgia, fa presente che «l’imponente intervento che Italcementi ha in corso di esecuzione merita un approfondimento». Per Cifarelli, «bisogna istituire rapidamente un tavolo di confronto tra «Regione, Comune, Ente Parco e Italcementi che riprenda i contenuti dell’intesa del 2000, riconsiderando l’attività di utilizzo di rifiuti a fini energetici». Anche perchè, «in questi giorni assistiamo all’ultimazione dell’elevazione della “tor re” di oltre 90 metri che da questo momento in poi segnerà negativamente il profilo del paesaggio. Mi sembra inutile sottolineare il contesto in cui va ad inserirsi. I cittadini s’interrogano (e ci interrogano) circa la qualità delle emissioni dello stabilimento in relazione ai carburanti utilizzati nel ciclo produttivo, sollevando persino dubbi circa la bontà delle rilevazioni e dei monitoraggi effettuati dalle strutture pubbliche. Credo sia arrivato il momento di fugare tali dubbi». «Circa quattro anni fa - continua - in occasione della presentazione del progetto di “revamping” al Comune, in una lettera riservata all’allora sindaco espressi alcune perplessità. A seguito di quella nota e di ulteriori incontri con dirigenti comunali, regionali e Italcementi, in fase autorizzativa comunale si convenne di sottoscrivere un’intesa quadro tra Comune, parco e società. L’Ente Parco propose per l’intesa alcuni punti cardine», ma «finanche ridimensionata nei contenuti l’intesa ad oggi non è stata sottoscritta. A questo si aggiunga che l’Aagenzia lucana per l’ambiente, riferendo dati relativi alle emissioni degli impianti, comunicava che dall’agosto del 2008 «l'alimentazione del forno è a carbon-cook che sostituisce completamente l'impiego di pneumatici». Ciò starebbe a significare che fino a meno di un anno fa il forno dell'Italcementi verosimilmente bruciava ancora pneumatici, e non c’è la certezza che questo non potrà avvenire ancora. La delibera di Giunta Regionale n. 658 del 7 maggio 2007 di “Autorizzazione Integrata Ambientale” con - ferma infatti la possibilità di svolgere “attività di messa in riserva e di recupero come combustibile alternativo di rifiuti, per un quantitativo massimo annuo pari a 12.000 tonnellate”, elencando tra questi i rifiuti plastici, “rifiuti non specificati altrimenti” e pneumatici fuori uso, e “il revamping del ciclo produttivo consentirà un’ancor più efficiente gestione delle attività di recupero in essere e una chiara predisposizione all’in - cremento delle potenzialità future».
GDM 12 luglio 2009
Legambiente si oppone a Italcementi
CARMELA COSENTINO
• Se Don Chisciotte armato di spada e in sella al suo cavallo combatteva contro i mulini a vento, i cavalieri di Legambiente ieri mattina si sono scontrati con un mostro molto più possente, l’imponente struttura dell’Italcementi situata proprio nel cuore del Parco della murgia materana. Una chiara provocazione, un’iniziativa dimostrativa da parte di una decina d’attiviti guidati dai dirigenti Marcello Santantonio e Pio Acito. L’obiettivo è quello di sensibilizzare e di «porre ancora una volta l’attenzione della città su questa nuova opera in costruzione, espansione del cementificio e che sotto il ricatto occupazionale ci ha spinto ad accettare - dice Santantonio presidente di Legambiente - . Combattiamo contro i mulini a vento come dimostra il fatto che abbiamo avuto degli incontri con i responsabili dell’Italcementi ma senza alcun risultato. Ma era da aspettarselo visto che non abbiamo avuto né l’appoggio della Regione, né tanto meno del Parco Murgia».
Bloccare l’operazione oggi è difficile per questo i manifestanti hanno chiesto in primo luogo la disposizione di misure di controllo per evitare che la torre di combustione, alta circa 100 metri, non diventi un inceneritore ma che bruci solo gas prodotti dal ciclo di lavorazione. Un’ipotesi che presto potrebbe diventare un dato di fatto perché come spiega Santantonio «anche a Matera, come è già accaduto in altre città, ci sarà l’emergenza rifiuti, per cui il rischio è che i rifiuti contenuti oggi nelle vasche della discarica della Martella vengano bruciati qui. Ecco perché chiediamo alla Regione Basilicata maggiori controlli, proprio per tutelare la salute dei cittadini».
Altra richiesta è che l’impianto rispetti le percentuali di emissione di polvere nell’aria (pari al 10 per cento) come avviene ad esempio nell’impianto di Calusco d’Adda a Bergamo e che per funzionare «bruci solo gas e non per esempio, copertoni. Noi chiediamo semplicemente più rispetto per i cittadini e per l’ambiente».
E aggiunge Santantonio «non è stato mai
eseguito uno screening sugli operai per vedere cosa respirano e per capire cosa respirano i cittadini. Il registro dei tumori in Basilicata non è ancora pronto e sicuramente la percentuale è alta. Speriamo che il messaggio arrivi alla gente e che non si agisca quando è troppo tardi».
A questi problemi si aggiunge anche l’impatto visivo e ambientale della struttura che sorge lungo la statale Appia in area murgiana, che è una zona di interesse comunitario. E su questo punto Acito rincara la dose «in questa battaglia contro gli ecomostri noi siamo da soli. La Scaletta, per esempio, non dice niente, lo stesso circolo che negli anni’70 si è battuto contro la costruzione dello stabilimento. Ma tacciono anche il Wwf e altri».
Ma perché questo silenzio? «È facile da capire - ribatte Santantonio - chi ha ottenuto un qualche beneficio da Italcementi non ha interesse a denunciare. Parlo di molte associazioni culturali che sono state sponsorizzate dalla società e poi c’è la gente che ha paura di perdere il lavoro. Il ricatto occupazionale è troppo forte. Ma mi chiedo, visto che si lavora a pieno regime nelle cave, quanto tempo dureranno ancora questi posti di lavoro».
GDM 12 luglio 2009
giovedì 9 luglio 2009
Presentato il primo rapporto sul sistema ecologico regionale
MONTESCAGLIOSO LE NOSTRE AREE NATURALI PROTETTE SI SVILUPPANO SU 280MILA ETTARI: COME DIFENDERLE?
«Italcementi avvelena l’aria» Ecco le emergenze ambientali
Presentato il primo rapporto sul sistema ecologico regionale
ALBERTO PARISI
• M O N T E S C AG L I O S O. La Sala del Capitolo dell’antico cenobio benedettino ha ospitato la presentazione, da parte del Dipartimento Ambiente e Territorio Regione Basilicata, del primo rapporto sul sistema ecologico regionale. I lavori aperti dai saluti del vice sindaco di Montescaglioso, Fabio Disabato, sono subito entrati nel vivo con la relazione di Viviana Cappiello, del Dipartimento regionale, che ha ricordato l’impegno della Basilicata su diversi fronti d’azione e la puntualità nella positiva conclusione dei compiti affidati dalla legge quadro per le aree protette. “Nello specifico - ha spiegato - il nostro territorio regionale ha un altissimo valore naturalistico con i suoi 280 mila ettari di aree naturali protette. Questo dato ottimale conferma la condizione di grande valenza della Basilicata che anche impone però i doveri della cura, del suo utilizzo virtuoso, della sua valorizzazione e tutela”. Subito dopo è intervenuto Roberto Cifarelli, presidente del Parco chiese rupestri, che nell’elencare quanto realizzato per la valorizzazione del Parco, del suo ampliamento con l’isti - tuzione dei centri visita di Pianelle di Iazzo Gattini, e di tutte le valorizzazioni messe in atto nei comuni che rientrano nel progetto, ha anche ricordato che “si tutela il Parco eliminando anche quanto di negativo ancora esiste, come l’inquinamento con liquami del torrente Iesce, l’inquinamento atmosferico dello stabilimento dell’Italcementi, la mancata raccolta differenziata delle immondizie, l’emergenza cinghiali. Il mio appello quindi - ha concluso Cifarelli - alla Regione affinchè sostenga i nostri impegni e non molli in questo scorcio di legislatura”. Presente in aula, il Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella è stato invitato al tavolo della presidenza per un saluto “ sono grato - ha detto - al Dipartimento regionale per questa attenzione che pone sul problema del sistema ecologico. Anche noi come Provincia faremo la nostra parte con una presenza costruttiva ed attiva”. Sono poi iniziati gli interventi di Patrizia Menegoni dell’Enea, di Antonio Nicoletti di Legambiante, di Antonio D’Ottavio del Dipartimento Ambiente, di Rocco Rivelli, coordinatore Federparchi e di Domenico Pappaterrapresidente del Parco del Pollino. Tutti hanno messo in risalto il ruolo della aree protette nella rete ecologica regionale necessaria per la tutela della biodiversità. Il vice presidente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico ha sottolineato, in chiusura, come questa progettazione è una sfida per la conservazione della natura, la sua salvaguardia e valorizzazione in un quadro mocderno ed innovativo. Significativi gli apprezzamenti fatti nei loro interventi da Salvatore Greco assessore regionale all’Amiente di Calabria.
Fonte: GDM 9 luglio 2009
Progetto per vigilanza agro silvo pastorale
AMBITO VENATORIO
Progetto per vigilanza agro silvo pastorale
L'Ambito territoriale di caccia “A” di Matera ha attivato un progetto finalizzato alla vigilanza del territorio agro silvo pastorale nei comuni di Irsina, Tricarico, Calciano, Oliveto Lucano, Accettura, Grassano, Grottole, Miglionico, Pomarico, Bernalda, Pisticci-Marconia e Montescaglioso. Il progetto di guardiania messo a punto dall’Ambito territoriale A della provincia di Matera, prevede un impiego di 14-16 addetti che opereranno nella prevenzione dai rischi da bruciatura delle stoppie, nel controllo ittico-venatorio e nei fenomeni di bracconaggio. L’attività del servizio, che si concluderà ad agosto 2010, prevede un costo di 120 mila euro per il quale è stato chiesto all’ammini - strazione provinciale una compartecipazione alle spese. Parte dei costi, secondo quanto hanno riferito i rappresentanti dell’Ambito A, potranno essere ammortizzati con le entrate rivenienti dalle quote dei tesserini flessibili di accesso venatorio, che sono rilasciati ai cacciatori che arrivano da fuori regione.
Progetto per vigilanza agro silvo pastorale
L'Ambito territoriale di caccia “A” di Matera ha attivato un progetto finalizzato alla vigilanza del territorio agro silvo pastorale nei comuni di Irsina, Tricarico, Calciano, Oliveto Lucano, Accettura, Grassano, Grottole, Miglionico, Pomarico, Bernalda, Pisticci-Marconia e Montescaglioso. Il progetto di guardiania messo a punto dall’Ambito territoriale A della provincia di Matera, prevede un impiego di 14-16 addetti che opereranno nella prevenzione dai rischi da bruciatura delle stoppie, nel controllo ittico-venatorio e nei fenomeni di bracconaggio. L’attività del servizio, che si concluderà ad agosto 2010, prevede un costo di 120 mila euro per il quale è stato chiesto all’ammini - strazione provinciale una compartecipazione alle spese. Parte dei costi, secondo quanto hanno riferito i rappresentanti dell’Ambito A, potranno essere ammortizzati con le entrate rivenienti dalle quote dei tesserini flessibili di accesso venatorio, che sono rilasciati ai cacciatori che arrivano da fuori regione.
Primo Biancone inanellato in Basilicata
Nell'ambito delle attività del Centro Recupero Rapaci della Provincia di Matera che opera per gli obiettivi del Progetto LIFE Natura per la salvaguardia dei Rapaci Lucani in questi giorni è stato individuato nel territorio di Montescaglioso un sito di nidificazione di una coppia di Bianconi (Circaetus gallicus), chiamati anche Aquile dei Serpenti.
Trattandosi di una specie di grande interesse ornitologico il Centro Rapaci il 7 luglio ha organizzato, in collaborazione con l'Osservatorio Faunistico Regionale e il Parco Regionale di Gallipoli-Cognato, una escursione finalizzata a raggiungere il nido precedentemente individuato da esperti locali e alla possibilità di inanellare a scopo scientifico l'unico pulcino che ogni coppia normalmente produce nella propria stagione riproduttiva. E'stato contattato l'inanellatore autorizzato dall'ISPRA dott. Egidio Mallia, già collaboratore del Centro Recupero, ottenendo la sua entusiasta disponibilità per l'iniziativa.
Dopo un percorso in fuoristrada e una lunga escursione a piedi finalmente il gruppo composto da Matteo Visceglia, Egidio Mallia, Rocco Silvaggi e Mariangela Francione ha individuato il nido sulla chioma di un Pino d'Aleppo abbarbicato su un pendio scosceso. Raggiunta la base dell'albero si è organizzato subito il prelievo del grosso pulcino per poi calarlo giù con una cordicella, assicurato all'interno di un sacchetto di tela, in modo da poter effettuare le operazioni di inanellamento e registrazione a terra. Apposto l'anello di alluminio alla zampa destra ed effettuate consuete misurazioni e controllo sullo stato di salute è stato subito rimesso nel suo nido. Immediatamente il gruppo si è allontanato allo scopo di lasciare in tranquillità il sito e permettere ai genitori di continuare ad alimentare il loro pulcino.
E' la prima volta che in Basilicata viene effettuato l'inanellamento del Biancone e si spera che in futuro si possa ripetere l'operazione, anche per altre coppie della regione, contribuendo allo studio della straordinaria vita di questa grande e maestosa aquila mediterranea altamente specializzata nella cattura di serpenti e migratrice transahariana.
Ricordiamo che il Biancone è tra i rapaci più grandi che vivono in Italia avendo un'apertura alare che raggiunge i 190 cm e una lunghezza totale di 67 cm.
mercoledì 8 luglio 2009
Dal convegno di Montescaglioso
SANTOCHIRICO: “LA BASILICATA PRONTA ALLA SFIDA AMBIENTALE”
Il vice presidente della Giunta illustra la strategia regionale per lo sviluppo e la tutela delle risorse
08/07/2009 16.29.54
[Basilicata]
(AGR) - “In una regione straordinariamente ricca di risorse naturali in cui sono presenti, al tempo stesso, elevati rischi di compromissione e di squilibri, è necessario disporre di strumenti in grado di coniugare il governo e la tutela del paesaggio: con il Piano paesistico regionale la Basilicata potrà definire gli obiettivi strategici della propria politica territoriale”. Lo ha affermato il vice presidente della Giunta regionale, Vincenzo Santochirico, concludendo i lavori della presentazione del primo rapporto sul sistema ecologico regionale.
All’incontro, che si è svolto questa mattina a Montescaglioso presso l’abbazia Sant’Angelo, erano presenti, tra gli altri, l’assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna, Livio Zanichelli, il presidente dell’Ente parco del Pollino, Domenico Pappaterra, il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, il presidente di Federparchi Basilicata, Rocco Rivelli, ed il presidente dell’Ente parco delle chiese rupestri, Roberto Cifarelli. Numerosi i sindaci e gli amministratori presenti, oltre ad esperti del settore, rappresentanti del volontariato e guide turistiche.
“Il Piano paesistico – ha detto Santochirico dovrà assumere la tutela e la valorizzazione del paesaggio come caratteri prioritari delle politiche sociali ed economiche e dovrà svolgersi nell'ottica della partecipazione e della sinergia, estendendo il processo di salvaguardia attiva a tutto il territorio lucano”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle politiche messe in atto dal Governo nazionale, “nei confronti delle quali le Regioni devono spesso esercitare un’azione di contrasto, nonché di supplenza al fine di salvaguardare i territori”.
L’accento è stato posto anche sulla necessità di una maggiore sinergia e di un coordinamento delle competenze e delle conoscenze, a vari livelli, per dare corso ad una nuova governance del sistema delle aree a valenza ambientale e paesistica. “Per le Regioni del Mezzogiorno, in particolar modo – ha evidenziato Santochirico – si rende necessaria una iniziativa comune in grado di rilanciare la questione ambientale, di porla concretamente come tema prioritario dell’agenda politica nazionale”.
Annunciato, infine, un appuntamento da tenersi in autunno per avviare la riforma della legge regionale sui parchi e le aree protette.
In Basilicata la Rete ecologica rappresenta oltre un terzo del territorio regionale. Si tratta di una strategia di tutela della diversità biologica e del paesaggio basata sul collegamento di aree di rilevante interesse ambientale e paesistico in una rete continua di elementi naturali. Dunque, un’integrazione del modello di tutela concentrato esclusivamente sulla creazione di aree protette, che ha portato a confinare la conservazione della natura in “isole”, spesso circondate da attività intensive.
La creazione delle Reti ecologiche, affermatesi in Europa negli ultimi dieci anni, è diventata centrale per l’attuazione delle politiche ambientali, ed ha introdotto una visione della conservazione naturale dentro un rapporto nuovo e dinamico della funzione degli ecosistemi.
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Il vice presidente della Giunta illustra la strategia regionale per lo sviluppo e la tutela delle risorse
08/07/2009 16.29.54
[Basilicata]
(AGR) - “In una regione straordinariamente ricca di risorse naturali in cui sono presenti, al tempo stesso, elevati rischi di compromissione e di squilibri, è necessario disporre di strumenti in grado di coniugare il governo e la tutela del paesaggio: con il Piano paesistico regionale la Basilicata potrà definire gli obiettivi strategici della propria politica territoriale”. Lo ha affermato il vice presidente della Giunta regionale, Vincenzo Santochirico, concludendo i lavori della presentazione del primo rapporto sul sistema ecologico regionale.
All’incontro, che si è svolto questa mattina a Montescaglioso presso l’abbazia Sant’Angelo, erano presenti, tra gli altri, l’assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna, Livio Zanichelli, il presidente dell’Ente parco del Pollino, Domenico Pappaterra, il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, il presidente di Federparchi Basilicata, Rocco Rivelli, ed il presidente dell’Ente parco delle chiese rupestri, Roberto Cifarelli. Numerosi i sindaci e gli amministratori presenti, oltre ad esperti del settore, rappresentanti del volontariato e guide turistiche.
“Il Piano paesistico – ha detto Santochirico dovrà assumere la tutela e la valorizzazione del paesaggio come caratteri prioritari delle politiche sociali ed economiche e dovrà svolgersi nell'ottica della partecipazione e della sinergia, estendendo il processo di salvaguardia attiva a tutto il territorio lucano”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle politiche messe in atto dal Governo nazionale, “nei confronti delle quali le Regioni devono spesso esercitare un’azione di contrasto, nonché di supplenza al fine di salvaguardare i territori”.
L’accento è stato posto anche sulla necessità di una maggiore sinergia e di un coordinamento delle competenze e delle conoscenze, a vari livelli, per dare corso ad una nuova governance del sistema delle aree a valenza ambientale e paesistica. “Per le Regioni del Mezzogiorno, in particolar modo – ha evidenziato Santochirico – si rende necessaria una iniziativa comune in grado di rilanciare la questione ambientale, di porla concretamente come tema prioritario dell’agenda politica nazionale”.
Annunciato, infine, un appuntamento da tenersi in autunno per avviare la riforma della legge regionale sui parchi e le aree protette.
In Basilicata la Rete ecologica rappresenta oltre un terzo del territorio regionale. Si tratta di una strategia di tutela della diversità biologica e del paesaggio basata sul collegamento di aree di rilevante interesse ambientale e paesistico in una rete continua di elementi naturali. Dunque, un’integrazione del modello di tutela concentrato esclusivamente sulla creazione di aree protette, che ha portato a confinare la conservazione della natura in “isole”, spesso circondate da attività intensive.
La creazione delle Reti ecologiche, affermatesi in Europa negli ultimi dieci anni, è diventata centrale per l’attuazione delle politiche ambientali, ed ha introdotto una visione della conservazione naturale dentro un rapporto nuovo e dinamico della funzione degli ecosistemi.
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martedì 7 luglio 2009
Convegno sulla rete Natura 2000
07-07-2009
BASILICATA/REGIONE: DOMANI IL RAPPORTO SU SISTEMA ECOLOGICO LUCANO
(ASCA) - Potenza, 7 lug - Sara' presentato domani a Montescaglioso il primo rapporto sul Sistema ecologico della Basilicata. All'incontro, che si terra' a partire dalle 9,30 presso l'Abbazia Sant'Angelo, saranno presenti anche il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, e l'assessore all'Ambiente, Vincenzo Santochirico.
E' prevista la presenza del sindaco di Montescaglioso, Mario Venezia, del presidente dell'Ente parco delle chiese rupestri, Roberto Cifarelli, del direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Viviana Cappiello, Massimo Iannetta, dell'Enea, e Antonio De Gennaro di Risorse Spa.
I lavori proseguiranno con il seminario sul tema ''Il ruolo delle aree protette nel sistema ecologico regionale'', con gli interventi di Antonio Nicoletti di Legambiente, Antonio D'Ottavio, dirigente del dipartimento Ambiente, Rocco Rivelli, coordinatore di Federparchi Basilicata, Domenico Pappaterra, presidente dell'Ente Parco del Pollino, e degli assessori regionali all'Ambiente della Calabria, Silvestro Greco, e dell'Emilia Romagna, Lino Zanichelli. res/sam/bra
(Asca)
BASILICATA/REGIONE: DOMANI IL RAPPORTO SU SISTEMA ECOLOGICO LUCANO
(ASCA) - Potenza, 7 lug - Sara' presentato domani a Montescaglioso il primo rapporto sul Sistema ecologico della Basilicata. All'incontro, che si terra' a partire dalle 9,30 presso l'Abbazia Sant'Angelo, saranno presenti anche il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, e l'assessore all'Ambiente, Vincenzo Santochirico.
E' prevista la presenza del sindaco di Montescaglioso, Mario Venezia, del presidente dell'Ente parco delle chiese rupestri, Roberto Cifarelli, del direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Viviana Cappiello, Massimo Iannetta, dell'Enea, e Antonio De Gennaro di Risorse Spa.
I lavori proseguiranno con il seminario sul tema ''Il ruolo delle aree protette nel sistema ecologico regionale'', con gli interventi di Antonio Nicoletti di Legambiente, Antonio D'Ottavio, dirigente del dipartimento Ambiente, Rocco Rivelli, coordinatore di Federparchi Basilicata, Domenico Pappaterra, presidente dell'Ente Parco del Pollino, e degli assessori regionali all'Ambiente della Calabria, Silvestro Greco, e dell'Emilia Romagna, Lino Zanichelli. res/sam/bra
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sabato 4 luglio 2009
Pellegrino urta contro un cavo a Tricarico
Un maschio immaturo di Falco pellegrino della sottospecie "brookey" ieri pomeriggio ha urtato contro un cavo elettrico alla periferia di Tricarico. Nello stesso momento passava nella stessa zona una cittadina "amica degli animali" che ha letteralmente visto piombare a terra il falco, quasi come fosse stato colpito da un proiettile. Immediatamente soccorso e trasportato presso lo studio veterinario della dott.ssa Maria Germani ha dovuto essere sottoposto ad un lungo lavoro di medicazione e sutura delle profonde ferite. Affidato stamattina al Centro Recupero Rapaci della Provincia di Matera è ora sottoposto a cure quotidiane con la speranza che possa superare questa delicata fase.
E' noto che falchi pellegrini per la cattura delle loro prede usano una particolare tecnica di caccia che non permette errori di manovre. Le alte velocità di picchiata a volte sono fatali. In questo caso probabilmente al falco è andata bene ma in tanti casi altri esemplari ci lasciano letteralmente le penne!
La foto è stata scattata il giorno dopo l'intervento del veterinario.
giovedì 2 luglio 2009
Pulcini di Barbagianni crescono
Nelle campagne di Montescaglioso, in un'area agricola frammista a macchie e boschi, una famiglia di Barbagianni (Tyto alba) ha messo su casa all'interno di un fabbricato a supporto della rete di servizi irrigui. Sul fondo del locale, a circa 4 metri dal piano del terreno, tre pulcini sono ormai ben cresciuti e fra non molto potranno spiccare il loro primo volo sotto lo sguardo vigile dei genitori. Intorno al nido erano presenti numerose borre, diverse arvicole e topi campagnoli a dimostrazione della utilità di questi predatori notturni per l'agricoltura e per il controllo numerico di varie specie di roditori. I pulcini sono stati controllati ed inanellati.
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