venerdì 24 febbraio 2012

Provincia di Matera, lunedì incontro stampa su Oasi S. Giuliano

Lunedì alle 10.30, presso la Sala giunta del Palazzo di via Ridola, saranno illustrate le attività di valorizzazione della Riserva naturale di S. Giuliano previste per questo anno.

“Si tratta di un progetto – ha dichiarato l’assessore alla Forestazione e alla Promozione del territorio, Angelo Garbellano - che ammonta a 400 mila euro, con fondi Piot, e che prevede tre tipologie di interventi: selvicolturali, di allestimento e di potenziamento delle infrastrutture e dei servizi della riserva. Ognuna delle azioni previste si configura come un vero e proprio micro progetto studiato per qualificare la Riserva. Da segnalare: l’allestimento di percorsi didattici e naturalistici, la realizzazione di voliere e di capanni per l’osservazione della fauna e di una postazione multimediale con schermo touch screen".
“Come avevamo preannunciato l’estate scorsa, quando avevamo fornito i primi dati sull’affluenza turistica, si concretizza il progetto di riorganizzazione di una delle eccellenze ambientali del territorio. Il percorso di rilancio della Riserva di S. Giuliano, avviato in parallelo con quello di Bosco Pantano, – ha proseguito Stella – è stato orientato ai parametri della valorizzazione ambientale e della produttività economica. Due elementi che, nel rispetto del principio cardine di tutela della biodiversità presente nelle due oasi, stanno trasformando questi spazi in veri e propri attrattori turistici".


bas 02  23/02/2012 13:34




 
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mercoledì 22 febbraio 2012

Provincia di Matera, costituito team interno vigilanza ambientale

La tematica dell’ambiente, dallo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili alla valorizzazione della raccolta differenziata, è al centro delle politiche portate avanti dall’Amministrazione provinciale.

Di recente, infatti, la giunta ha approvato la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato alle operazioni di vigilanza ambientale. Nello specifico le attività di controllo riguarderanno: discariche, siti inquinati, scarichi di acque reflue ed emissioni in atmosfera.

“Un team costituito da personale specializzato – ha sottolineato il vice presidente Giovanni Bonelli – che sarà coadiuvato da due agenti della Polizia provinciale. In materia ambientale, infatti, la Provincia è titolare di funzioni delicate e importanti che per essere esplicitate correttamente richiedono un lavoro preciso e puntuale. Dalle attività portate avanti dagli uffici preposti sono infatti emerse questioni che hanno determinato la necessità di definire un gruppo dedicato specificatamente alle operazioni di vigilanza.”

“L’attenzione che negli ultimi tempi governi nazionali e locali stanno dedicando all’ambiente – ha sottolineato il presidente Stella – hanno richiesto una presa d’atto generale, lapalissiana ma purtroppo fin qui emarginata, della indispensabilità di tutelare questo patrimonio “salvavita”. Non solo innovazione da mettere a disposizione di moderne società green oriented, ma politiche capaci di monitorare questioni da cui dipende l’equilibrio dell’intero sistema.”



Fonte: BASILICATANET.IT 21/02/2012

mercoledì 15 febbraio 2012

Lenze da pesca abbandonate: trappole mortali per gabbiani

Solo pochi giorni fa era stata inviata una nota dal Centro Recupero Animali Selvatici di San Giuliano (CRAS) alle autorità competenti circa la pericolosità di una zona della Riserva di San Giuliano per il rischio intrappolamento di avifauna acquatica dovuto alla presenza di numerose lenze abbandonate dai pescatori e spesso appese a cavi elettrici e telefonici. Nella stessa nota si inviavano foto documentative circa la morte di alcuni animali (almeno due i gabbiani morti due settimane fa) dopo lunghe sofferenze. Foto 1 Foto 2. Si chiedeva di mettere in atto iniziative per una maggiore e più rigorosa regolamentazione della pesca nella Riserva anche in virtù del fatto che occorre tutelare sia la fauna che l'immagine stessa dell'area.
Questa mattina l'ennesimo episodio: un gabbiano comune è rimasto appeso, con la punta dell'ala, a circa 1 metro dalla superficie dell'acqua senza alcuna possibilità di liberarsi del mortale filo sintetico. Una scena straziante vedere per ore un gabbiano (simbolo della libertà) appeso mentre si divincola cercando di liberarsi! Grazie alla tempestiva segnalazione pervenuta questa mattina da un cittadino sensibile di Miglionico, Domenico Finamore, che ha notato la macabra scena, il Centro Recupero si è subito attivato segnalando la situazione al CFS di Pomarico. Raggiunta la zona il comandante del CFS Giovanni Grieco ha constatato la particolare situazione di difficoltà per il povero gabbiano e, in accordo con il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia, ha ritenuto opportuno chiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco di Matera. Dopo circa 30 minuti è giunta nell'area protetta una squadra attrezzata per i soccorsi in acqua. Grazie al loro professionale intervento è stato possibile recuperare il gabbiano per poi consegnarlo al CRAS. Al successivo esame non sono stati rilevati traumi gravi alle articolazioni ma solo problemi dovuti alla permanenza per alcune ore in condizioni molto precarie e alla trazione muscolare e tendinea dell'ala esercitata dal filo da pesca che scendeva giù da un cavo elettrico sul quale era incastrato. Dopo alcune ore di riposo e di osservazione presso il Centro Recupero il gabbiano è stato reimmesso in libertà raggiungendo subito lo specchio d'acqua del Lago di San Giuliano.
Si fa appello alle associazioni di pesca sportiva e agli organi di controllo e vigilanza affinchè i comportamenti dei tanti pescatori che frequentano l'area protetta siano più adeguati e rigorosi al fine di prevenire ulteriori danni alla fauna selvatica.


Il Gabbiano è rimasto appeso per alcune ore prima dell'intervento dei Vigili del Fuoco

Un Vigile del Fuoco entra in acqua per tagliare il filo della lenza e recuperare il Gabbiano

Il Gabbiano appena recuperato

Il Gabbiano poco prima del suo rilascio

lunedì 13 febbraio 2012

Consegnata al CRAS di San Giuliano un'Aquila minore


Nella giornata di sabato 11 febbraio su segnalazione del gestore di una stazione di servizio sulla strada statale Basentana il CRAS Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Matera è intervenuto per il recupero di un rapace non identificato ed in evidente difficoltà nei pressi della strada statale Basentana in territorio di Ferrandina.
A distanza di 30 minuti dalla segnalazione gli esperti del Centro sono giunti nella zona indicata e lì hanno incontrato i tre sensibili cittadini che, in attesa dell' intervento, tenevano d'occhio il rapace seminascosto tra la vegetazione di un incolto ai margini della strada, anche per evitare che spostandosi potesse essere investito dalle automobili. La sorpresa è stata grande quando il responsabile del CRAS ha subito notato che non si trattava di una specie comune e tipica delle nostre parti bensì di uno stupendo e raro esemplare di Aquila minore (Aquila pennata) in fase chiara. Dopo una breve illustrazione delle caratteristiche e della rarità di questa specie fatta ai tre increduli cittadini, il rapace è stato subito trasportato presso il Centro per un primo esame e per rifocillarlo e riscaldarlo. Nel primo pomeriggio è stato trasferito presso lo studio veterinario del dott. Vito Tralli che collabora attivamente da diversi anni con il CRAS. A seguito della visita sono state purtroppo riscontrate ferite dovute a elettrocuzione a carico dell'ala destra. Il problema dei rapaci folgorati purtroppo è molto frequente nell'ambito delle casistiche del Centro Recupero dimostrando come il rischio di collisione con le linee elettriche sparse sul territorio è tutt'altro che basso e colpisce tante specie di rapaci ed altre specie di volatili ed in particolare quelle di medie e grandi dimensioni come ad esempio le cicogne. Sarebbe opportuno, come evidenziato anche dai dati di ricovero di tutti i centri recupero nazionali, che Enel Distribuzione spa si adoperasse per minimizzare i rischi di folgorazione, soprattutto in aree a grande densità di rapaci come la Basilicata, Questo si può ottenere, a basso costo, con l’isolamento delle linee a 15 Kv in corrispondenza dei supporti ad isolatori rigidi, i più pericolosi in assoluto.
Ora l'Aquila è in cura nella speranza che almeno si possa salvarle la vita considerato che il passaggio di corrente elettrica nel corpo dovuto all'impatto con i cavi sospesi non perdona e nel migliore dei casi si riesce ad evitare la morte dovuta alla rapida necrosi dei tessuti e quasi sempre senza più possibilità di ritornare a volare.

“L'Aquila minore è un rapace di dimensioni simili ad una Poiana - dichiara il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia - ma ha colorazione e struttura diverse. In Italia è specie migratrice e svernante ma non nidificante. Negli ultimi anni la sua presenza in inverno sta diventando più regolare in alcune regioni, soprattutto nel centro-sud. In Basilicata è regolare durante le migrazioni e le prime e rare segnalazioni di soggetti in inverno si stanno cominciando a registrare da poco tempo.
E' molto probabile che nelle aree sud-orientali della Basilicata la sua presenza durante i mesi freddi sia più consistente rispetto a quanto emerso dai pochissimi dati raccolti. Il limite maggiore è sicuramente lo scarso numero di rilevatori che operano sul territorio. Nell'ambito della raccolta dati per l'Atlante degli Uccelli d'Italia vi sono state sinora in Basilicata solo 2 segnalazioni nel 2011 e 3 nel 2012, tutte in provincia di Matera”.


Per segnalazioni di specie di interesse naturalistico in difficoltà è possibile contattare il Centro Recupero al numero 339-1637510 oppure la Provincia di Matera al numero 0835-3061.

domenica 12 febbraio 2012

Ancora lupi ad Irsina?

Ancora un articolo che parla di assalto di lupi verso animali domestici nell'area di Irsina. Che possano essere lupi in questo periodo è possibile ma non va escluso che possano essere branchi di cani rinselvatichiti affamati. La cronaca nazionale in questi giorni di emergenza neve ha avuto pure la spudorata capacità di diffondere una notizia che riferiva di un presunto attacco di lupi ai danni di un cittadino di Novafeltria (Emilia Romagna) ed uscito nelle prime ore della mattina del giorno 10 febbraio per prendere della legna e azzannato da alcuni animali che, giornalisticamente e magicamente, si sono trasformati in lupi. Notizia falsa visto che in realtà, come dimostrato e smentito successivamente, si trattava di cani.

sabato 11 febbraio 2012

Un tarabuso osservato nella Riserva di San Giuliano

Questa mattina sabato 11 febbraio è stato osservato un raro Tarabuso (Botaurus stellaris) nella Riserva Naturale di San Giuliano! Si tratta della prima osservazione documentata per l'anno in corso. L'autore dell'interessante osservazione è Claudio Bernardi, appassionato fotografo di natura. A lui i complimenti di Materanatura per l'interessante dato.

venerdì 10 febbraio 2012

Geosito Calanchi di Montalbano raddoppia l’eolico

di Enzo Palazzo

E due. Nel giro di pochi giorni, nei dintorni della Riserva speciale del Geosito dei Calanchi raddoppiano gli impianti eolici di tipo industriale. A quello della società piemontese Marcopolo Engineering SpA, in contrada Bersagliera e Valle del Preti, composto da 9 turbine di 2,5 mw., per un totale di 22,5 mw., si aggiunge ora l’impianto industriale della Cargo srl di Potenza. Non raddoppia solo l’impianto, ma anche l’impatto ambientale sullo splendido orizzonte che da Malavocca, dove c’è la ex casa cantoniera sulla ex ss. 103, va verso Craco-Peschiera, e raddoppia anche il numero delle turbine e dei mw. da produrre. L’impianto della Cargo, ai 9 aerogeneratori della società piemontese, ne aggiunge ben 12, per un totale di 46,5 mw. Un quantitativo buono per i consumi degli abitanti di una città di circa 30 mila abitanti, sempre se Eolo darà negli anni il suo determinante contributo. Ai circa 8 mila abitanti di Montalbano e alle sue aziende artigianali, però, non arriverà nemmeno 1 kwh. gratis. Solo qualche spicciolo in soccorso degli esigui bilanci comunali sottoforma di compensazione per il consumo di territorio, più o meno calcolabile in percentuali intorno al 5, 8 per cento: 40, 50 mila euro all’anno per impianto, più qualche marciapiede rifatto a fronte di un incentivo pubblico intascato dai titolari degli impianti industriali che, a seconda della dimensione degli impianti, può anche superare il milione di euro all’anno per 20 anni per ogni singolo parco eolico. Il primo progetto (e si opporranno pure al secondo) l’hanno contestato solo il circolo locale di Legambiente e la Ola, Organizzazione lucana ambientalista. Non si sono opposti l’associazione “Terra dei calanchi” né i due gruppi consiliari di opposizione consiliare della Sel e del Pd né l’amministrazione municipale. Il sindaco Enzo Devincenzis, che non si opporrà nemmeno al progetto della Cargo (il 31 marzo scade la possibilità di presentare le osservazioni in Regione), ha spiegato così: «Non possiamo opporci a tutto e occorre fare scelte sui mali minori e l’eolico lo è sicuramente perché non inquina ed è interamente riciclabile. C’è speculazione dietro? Tocca alla Regione e allo Stato intervenire su questo, non ai sindaci». Risposta non accettata dagli ambientalisti: «le 21 pale eoliche sono inconciliabili con le finalità dei calanchi lucani e coi paesaggi della Riserva che è confinante con i due parchi eolici. Anzi, a “Malavocca” si potrà adesso realizzare uno svincolo: a destra per il Parco del Geosito, a sinistra per quello delle pale eoliche».

Il Far west che distrugge e non crea ricchezza

Più che Eolo potè l’incentivo. «Purtroppo – dichiara Antonio Bavusi, dell’Organizzazione lucana ambientalista – ci confrontiamo con una normativa nazionale che non ha favorito con le rinnovabili l’autonomia di famiglie, imprese e Comuni dagli interessi dei monopoli energetici. In più, la Regione, non avendo recepito le linee guide nazionali sulle misure di salvaguardia, favorisce il Far West che nel caso dei calanchi distruggerà paesaggi ed orizzonte. Se ogni Comune, per far fronte alle proprie difficoltà di bilancio, accetta l’elemosina di questi impianti industriali, consentendone 2 o 3 a territorio, tempo pochi mesi e ci sarà un’invasione di pale eoliche dannosa per l’economia e impattante per l’ambiente».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno 7 febbraio 2012

giovedì 9 febbraio 2012

Osservata e fotografata una Lontra sulla costa ionica

Il 09 febbraio 2012 il naturalista lucano Egidio Fulco, nel corso di monitoraggi ornitologici, ha osservato una bellissima Lontra (Lutra lutra) lungo il litorale jonico in un ampio canale che si apre completamente verso il mare. L’avvistamento è stato condotto a circa 200 m lineari dalla battigia permettendo di immortalare il raro mustelide.

Questa specie quasi certamente ha sempre occupato i siti idonei dell'arco ionico (oltre che tutti i tratti dei fiumi lucani) ma solo negli ultimi anni è stata verificata con regolarità la sua presenza soprattutto tramite impronte e spraint facilmente osservabili in molti siti costieri. Questa ultima osservazione rappresenta un segnale positivo della buona distribuzione nella nostra regione e compensa le tante perdite di esemplari ritrovati investiti lungo le strade. L'ultimo caso noto risale infatti ad appena due mesi fa quando fu raccolta dal Centro Recupero Animali Selvatici di San Giuliano una carcassa a circa 15 km dal luogo in cui è stata ora fotografata la splendida lontra delle due immagini qui sotto.



lunedì 6 febbraio 2012

Un parco eolico sulle colline di Picciano: protestano i deputati radicali

Presentata anche un'interrogazione parlamentare al ministro dell'ambiente

di GIANPAOLO IACOBINI

Da una parte, lo storico santuario. Dall'altra, il mausoleo delle pale eoliche.

Il vento appulo-lucano fa gola a tanti. Gli ultimi ad averci messo gli occhi addosso, sperando di poterlo imbrigliare per produrre profitti ed energia pulita, sono gli azionisti della "Marcopolo engineering", società per azioni con sede legale a Cuneo disposta però ad investire in provincia di Matera, per un pezzo di terreno da riconvertire in parco eolico con affaccio su Gravina.
La zona prescelta è in fatti quella di località Verzellina, in agro materano ma al confine con la città del grano e del vino, su un colle prospiciente a quello sul quale sorge il santuario di Picciano. Lo rendono noto i sette deputati parlamentari di estrazione radicale (i parlamentari Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Turco) eletti tra le fila del Pd, in un'interrogazione rivolta al ministro dell'ambiente, Corrado Clini. "Matera - ricordano i firmatari dell'atto ispettivo - vanta un elevato valore paesaggistico, riconosciuto dall'Unesco. Nei giorni scorsi è stata data notizia della presentazione di una richiesta, da parte della "Marcopolo engineering", per l'installazione di un impianto finalizzato alla produzione di energia elettrica per una potenza di 35 megawatt, tramite 14 aerogeneratori, in località masseria Verzellina, una zona che si incontra dopo la collina di Picciano, quasi a ridosso del territorio di Gravina". E non è tutto. Perchè l'operazione Eolo avrebbe attirato, secondo i radicali, anche le attenzioni della "Meltemi energia", società con sede a Ruvo di Puglia, "che ha presentato richiesta per l'installazione di un altro impianto della potenza di 34 megawatt con l'ausilio di 10 pale eoliche dell'altezza di 100 metri in località Reni, anch'essa non lontana dalla collina di Picciano".
Quanto basta per spingere la pattuglia parlamentare radical-democratica a chiedere al ministro Clini, tenuto conto anche di altre analoghe istanze già presentate con riferimento al comprensorio materano, di spiegare "quali iniziative si intendano assumere affinchè siano riconsiderate le decisioni in itinere in materia di localizzazione di impianti energetici nonchè, con specifico riguardo ai casi citati, quali azioni si vogliano intraprendere per salvaguardare i territori interessati e favorire i processi di informazione e partecipazione dei cittadini a decisioni di tal genere".

S'attendono ora risposte. Alla velocità del vento. Meglio ancora, della luce.


Fonte: http://www.gravinalife.it/magazine/notizie/un-parco-eolico-sulle-colline-di-picciano-protestano-i-deputati-radicali/

Giovedì 2 Febbraio 2012

sabato 4 febbraio 2012

Un pò di panettone per pettirossi affamati

Presso il Centro Recupero tutti i giorni c'è un piccolo "ristorante" a prova di gatto che fornisce pezzi di panettone, pane, semi vari, pastoni, mangime per insettivori e tutto quello che potrebbe essere gradito ai nostri amici alati. Così in questi giorni di grande freddo si possono aiutare i pettirossi ed altri piccoli passeriformi che sono alla ricerca spasmodica di cibo necessario alla sopravvivenza. Un solo giorno senza trovare cibo può significare per loro morte certa... A noi non costa nulla lasciare qualcosa a loro disposizione!