martedì 28 gennaio 2014

Una volpe affamata

Una volpe è alla frenetica ricerca di cibo perlustrando il terreno e fiutando eventuali prede tra i resti di alberi portati via dalle piene. Il ciclo della vita è anche questo...

Gennaio 2014,  fiume Basento,  Grassano

domenica 26 gennaio 2014

Ali grigie sul fiume

Gennaio 2014 - Un Airone cenerino in volo sul fiume Basento.

lunedì 20 gennaio 2014

Airone cenerino nella gravina di Matera

20 gennaio 2014 - Un Airone cenerino  (Ardea cinerea) adulto riposa su un posatoio diurno sul fondo della Gravina all'interno del Parco Regionale della Murgia Materana.

sabato 18 gennaio 2014

Un moscardino ospite del CRAS

Qualche giorno fa un piccolo moscardino (Muscardinus avellanarius) è stato affidato al CRAS dopo essere stato ritrovato nell'Abbazia di Montescaglioso. A segnalare la sua anomala presenza è stato un operatore del CEA che lo ha notato immobile e infreddolito in un angolo del chiostro.
Non è chiaro come sia potuto capitare lì visto che il centro abitato non è il suo habitat. Vive infatti sugli alberi e tra i cespugli dove costruisce nidi rotondi con foglie e muschio.

Il moscardino (chiamato anche nocciolino) è un roditore della famiglia dei ghiri e può raggiungere i 16 cm se si considera anche la lunga e caratteristica coda ricoperta di peli. Ha un colore arancio-giallo che diventa meno intenso nella parte inferiore. Durante il periodo freddo il moscardino mangia un'enorme quantità di cibo in modo da accumulare una riserva di grasso sotto la pelle.  Quando la temperatura esterna scende il moscardino rallenta il suo ritmo cardiaco e respiratorio e abbassa così anche la sua temperatura corporea. Si ciba, generalmente nelle ore notturne, di frutta, bacche, ghiande ma può mangiare anche piccoli invertebrati.

Per il momento sarà ospite del CRAS e all'arrivo della bella stagione sarà liberato nel suo habitat naturale.




Rassegna stampa CRAS 18 gennaio 2014


mercoledì 15 gennaio 2014

Bilancio attività 2013 CRAS Provinciale di Matera

BILANCIO DELL’ATTIVITA’ SVOLTA NEL 2013 DAL CRAS (CENTRO RECUPERO ANIMALI SELVATICI) DELLA PROVINCIA DI MATERA


Nel corso del 2013 il CRAS Centro Recupero Animali Selvatici istituito dalla Provincia di Matera nella Riserva Regionale di San Giuliano pur avendo svolto la propria attività all’insegna di grandi difficoltà e limitazioni è riuscito con tenacia e impegno ad ottenere positivi risultati che confermano la validità e l’utilità delle attività svolte a tutela dell’ambiente, con particolare attenzione alla fauna rara e protetta, supportando durante l’anno iniziative volte alla educazione e sensibilizzazione dei cittadini per un maggiore rispetto della natura e del nostro territorio.
In 12 mesi sono stati affidati al CRAS, a scopo di cura e recupero,  334  esemplari gran parte dei quali appartenenti a specie particolarmente protette dalle numerose normative nazionali ed europee.
Poco più dell’87% di essi rientra nella categoria sistematica degli Uccelli, l’8,4% in quella dei Rettili e il 4,5% in quella dei Mammiferi.
Sono state trattate in tutto 38 specie animali diverse anche se un particolare rilievo è rappresentato dai Rapaci che, tra tutti i volatili rappresentano la maggiore percentuale come numero di esemplari pervenuti (76%). Sono infatti complessivamente 221 i rapaci diurni e notturni curati dal CRAS e appartenenti a 10 specie diverse. La maggiore frequenza di interventi di soccorso e cure riguarda il Falco grillaio (Falco naumanni) dovuta ad una particolare specializzazione che il CRAS ha acquisito nella cura e nel rilascio in natura di tantissimi esemplari. Nel 2013 sono stati infatti accolti e curati 175 esemplari (pari al 52,4% di tutti gli animali affidati) consegnati da cittadini, associazioni e forze dell’ordine. Già da diversi anni era consolidata la spiccata dedizione del CRAS nella cura di questa specie di notevole rilevanza in ambito nazionale ed europeo per la presenza di importanti e numerose colonie riproduttive in alcuni centri della provincia. In particolare la città di Matera è famosa per avere la colonia urbana di falco grillaio più grande e caratteristica al mondo, sia per l’elevato numero di coppie nidificanti (circa un migliaio) sia per le sue abitudini di condividere il suo habitat riproduttivo con quello degli abitanti della città dei Sassi. Un valore aggiunto di notevole significato sul rapporto e sulla convivenza tra Uomo e Natura che potrebbe essere un ulteriore fiore all’occhiello per una città candidata e diventare Capitale Europea della Cultura 2019.

Tutti gli animali affidati sono stati rinvenuti in 25 comuni diversi, di cui 15 della provincia di Matera, 1 della provincia di Potenza, 6 della provincia di Bari, 3 della provincia di Taranto.  Il comune con la maggiore percentuale è Matera con il 54,2 % dei ritrovamenti avvenuti nel proprio territorio.
L’andamento degli arrivi su base mensile ha il picco più alto durante l’estate in relazione al fatto che in tale periodo è in pieno svolgimento l’attività riproduttiva di molte specie e vi è una maggior richiesta di interventi di soccorso per giovani e adulti.  La media mensile di arrivo al Centro è stata di 28 esemplari al mese con punte di 120 ricoveri .
Per quanto riguarda le cause di ricovero una grande percentuale  (65,3 %) è costituita da pulcini vittima di cadute o distruzione di nidi, prelievi illeciti,  giovani che si involano prematuramente per disturbi ai nidi  trovandosi spesso in difficoltà per varie cause di origine antropica.  Il 17 % degli esemplari è invece vittima di traumi di varia natura (compresi atti di bracconaggio e folgorazione con linee elettriche pericolose) che in parte si risolvono positivamente ma che in vari casi determinano l’impossibilità di recupero completo o addirittura la morte dei soggetti già poche ore dopo la consegna. Le altre cause di ricovero annoverano situazioni molto diversificate e con percentuali modeste. Tra queste anche l’abbandono di tartarughe terrestri e acquatiche o la consegna volontaria o anonima di esemplari detenuti illegalmente.

L’esito dei ricoveri è stato legato a diverse variabili come la gravità della patologia, la tempestività del soccorso o le complicazioni durante le cure. Dei 334 animali pervenuti al CRAS ben 187 (56 %) sono stati nuovamente liberati e restituiti alla natura e molti di essi inanellati per motivi scientifici. Solo per il  19,5 % di essi invece non c’è stato nulla da fare per le gravità delle ferite o per lo stato di elevata debilitazione all’arrivo. Il 10,8 degli esemplari, in particolare nei casi di carenza di spazi e strutture di degenza,  è stato successivamente affidato, con la collaborazione della LIPU,  ad altri centri per le cure  necessarie mentre per il 9,8 %,  nonostante tutti gli sforzi  non è stato possibile permettere una liberazione in natura entro quest’anno rinviandola alla prossima primavera. Il 2% degli esemplari, a causa della persistenza di gravi problemi che rendono impossibile la vita in natura,  è risultato irrecuperabile e resterà per sempre presso il centro insieme ad altri esemplari ospitati nelle voliere.  Per questi animali irrecuperabili, che ormai hanno fondamentalmente una utilità didattico-scientifica,  viene quotidianamente garantita cura, alimentazione adeguata, assistenza e mantenimento in voliera in gruppi sociali costituiti da individui della stessa specie o di specie simili e compatibili con la loro natura. Nel corso del 2013 l’assistenza medica è stata prevalentemente garantita grazie al supporto dello staff specialistico del Dipartimento di Medicina Veterinaria  dell’Università di Bari mentre l’aspetto scientifico relativo all’inanellamento dei soggetti reimmessi in natura è stato curato dal dott. Egidio Mallia, responsabile veterinario del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e che da anni collabora con il CRAS materano.

Il responsabile e coordinatore del CRAS Matteo Visceglia dichiara:
L’attività svolta quest’anno è  certamente positiva in termini di risultati complessivi ottenuti ma vogliamo sottolineare che essa è stata possibile solo con grande impegno quotidiano personale e con l’aiuto di alcuni volontari, con spazi e strutture insufficienti rispetto alle necessità e con poche risorse finanziarie. Il lavoro che abbiamo svolto ha un duplice valore: da una parte siamo riusciti a svolgere quotidianamente all’interno di una Riserva Naturale Regionale un’azione concreta di tutela diretta della fauna mediante il recupero,  la cura e la reimmissione in natura di moltissimi esemplari protetti a livello europeo, dall’altra abbiamo svolto un continuo ed intenso lavoro di informazione e sensibilizzazione nei confronti di diverse centinaia di persone che ci hanno interpellati per chiedere i nostri interventi di soccorso sugli animali da essi ritrovati in difficoltà, per avere informazioni su come risolvere situazioni problematiche nei rapporti con la fauna selvatica  o per avere consigli su come proteggere e tutelare gli animali in natura. In tanti casi abbiamo dato l’opportunità a molti turisti,  famiglie, studenti e appassionati naturalisti di poter osservare da vicino alcune delle specie più legate al nostro territorio facendo comprendere come anche nella nostra provincia vivono specie rare ed interessanti che in molti hanno asserito di aver visto solo sui libri o nei documentari naturalistici. Tutto ciò è stato molto gratificante per noi e ci conferma che molto lavoro resta ancora da fare, sia nell’ambito scolastico che in quello turistico, culturale e scientifico. A tal proposito vogliamo sottolineare che abbiamo costantemente svolto attività di collaborazione con diversi istituti e ricercatori che studiano alcune specie di interesse scientifico ed abbiamo offerto la nostra disponibilità in varie iniziative di ricerca e monitoraggio sul territorio al fine di studiare e valorizzare sempre di più un patrimonio faunistico che resta ancora da conoscere e divulgare”.



venerdì 10 gennaio 2014

Lupi e allevatori: le polemiche aumentano


Poiana in Valbasento

Ferrandina, gennaio 2014 - Una Poiana non disdegna di usare come posati di caccia le recinzioni dell'area industriale della Valbasento.

martedì 7 gennaio 2014

Un Tasso investito ritrovato a sud del Parco della Murgia Materana

A seguito di una segnalazione di alcuni ciclisti al numero verde 1515 del Corpo Forestale dello Stato ieri mattina è stato rinvenuto un Tasso adulto di sesso femminile riverso e immobile sulla strada provinciale "Messapica" lungo il confine meridionale del Parco della Murgia Materana, in agro di Montescaglioso.
Sul posto sono subito intervenuti gli agenti del Comando Stazione Forestale di Grottole, il responsabile del CRAS provinciale di Matera e un veterinario dell'ASL. L'esemplare era stato quasi certamente investito da un veicolo e mostrava segni di traumi di tipo neurologico, probabilmente a livello cranico,  essendo incapace di movimenti autonomi.
Trasportato subito presso il CRAS è stato sottoposto a una visita più accurata da parte del dott. Salerno ed è stata subito eseguita una terapia d'urgenza. Per tutta la giornata l'animale è stato seguito ma purtroppo non è stato possibile evitare il peggio. Infatti dopo 24 ore è stato trovato morto, presumibilmente a causa della gravità dell'impatto subìto.
Gli investimenti stradali sono purtroppo una delle cause di mortalità che colpiscono quotidianamente diverse specie di mammiferi e per alcune specie, come ad esempio la Lontra, questi fattori incidono significativamente sulle popolazioni lucane. Occorre che gli automobilisti, ove possibile, prestino maggiore attenzione durante gli attraversamenti stradali  notturni da parte di questi animali (spesso con andatura goffa) moderando la velocità ed eventualmente prestare soccorso in caso di impatto. A volte si tratta di impatti non molto gravi ed è sufficiente allontanare l'animale dalla carreggiata stradale e segnalare l'incidente agli organi di controllo che provvederanno a far intervenire un veterinario reperibile. Spesso la morte è dovuta al fatto che il malcapitato a 4 zampe, pur essendo ferito lievemente, viene lasciato per ore sull'asfalto dove poi subisce ulteriori impatti da parte di altri veicoli che lo condannano definitivamente. Non è certamente facile fare qualcosa in situazioni difficili come quando si viaggia ma sicuramente in certi casi, se si agisce con tempestività, qualche lontra, tasso o istrice potrà salvarsi.
CRAS Provinciale di Matera
 

Così si presentava il tasso al momento del suo recupero

Il tasso immobile e riverso su un lato

...viene messo in un trasportino di fortuna

...e viene caricato in macchina

Al CRAS subito si prepara un giaciglio adeguato

...e si pone una lampada ad infrarosso per evitare l'ipotermia

giovedì 2 gennaio 2014

Volo di volpoche



 Un gruppo di 12 volpoche in volo sui campi allagati nelle golene del fiume Basento in territorio di Pisticci, 2 gennaio 2014

Censimento Nibbio reale svernante - Monitoraggio 2014

Nei giorni 4 e 5 gennaio 2014 si svolgerà in Italia il “Censimento invernale del Nibbio reale (Milvus milvus)”. Si tratta di una iniziativa di carattere scientifico coordinata a livello nazionale dal CISO (Centro Italiano Studi Ornitologici) e promossa a livello europeo dalla LPO francese nell'ambito dell' European Red Kite Census a cui partecipano paesi come Francia, Italia, Svizzera e Spagna. Tale iniziativa è finalizzata al monitoraggio delle popolazioni svernanti in Italia di questo raro rapace attraverso il metodo del conteggio al dormitorio notturno.
I dati raccolti durante le sessioni precedenti del 2011 e 2012 sono stati molto interessanti ed hanno permesso di registrare da un minimo di 1400 fino a 1700  individui a livello nazionale, di cui la maggior parte concentrati nella sola Basilicata. 
I risultati relativi al censimento invernale 2011-2012  sono stati presentati al II° Convegno Italiano dei Rapaci Diurni e Notturni, tenutosi a Treviso nell' ottobre 2012.

In Basilicata saranno controllati almeno 17 siti diversi tra le province di Potenza e Matera e parteciperanno oltre 20 rilevatori selezionati ed esperti molti dei quali in rappresentanza di associazioni ed organismi locali e nazionali. Anche successivamente al censimento è possibile raccogliere dati circa eventuali nuovi dormitori in zone non coperte dai rilevatori.  I referenti di questo progetto in Basilicata sono Egidio Fulco e Matteo Visceglia a cui è possibile inviare segnalazioni di siti potenzialmente interessanti.

Il CRAS Centro Provinciale di Recupero Animali Selvatici di Matera parteciperà al monitoraggio come nelle precedenti iniziative.

Per informazioni:
Egidio Fulco egidiofulco@yahoo.it tel 338.1305096
Matteo Visceglia matteo.visceglia@alice.it tel 339.1637510