Istituiti
dalla Provincia di Matera nel 2003 in ottemperanza alla Legge 157/92 e alla
Legge Regionale 2/95, i Centri Recupero Animali Selvatici delle Riserve Naturali
Regionali di San Giuliano e Bosco Pantano negli ultimi quindici anni hanno
garantito al territorio e alla cittadinanza importanti attività riferite al
soccorso della fauna e alla sua tutela e conservazione. Nonostante
l’importante ruolo territoriale, tali strutture hanno da
sempre goduto di una scarsa attenzione e volontà istituzionale nel garantire
alla collettività un servizio, peraltro previsto
per Legge, con le relative garanzie gestionali ad esse riferite, indispensabili
ad assicurare le necessarie risorse per il loro ottimale e regolare
funzionamento.
Spesso dimenticate
e mai considerate adeguatamente, le società e le associazioni preposte a tale
importante compito, svolto anche in
stretta collaborazione con organismi dello Stato come Carabinieri Forestali,
Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Questura e Polizie Locali, hanno assicurato nel tempo servizi qualificati
al territorio utilizzando proprie risorse finanziarie, salvaguardando attività di
utilità sociale come soccorso, recupero, cura e conservazione della fauna selvatica
rinvenuta sul territorio regionale, assumendosi anche responsabilità civili e penali. Pur
avendo svolto con costanza e determinazione il proprio compito, ad oggi i
numerosi problemi gestionali e infrastrutturali che riguardano tali presidi restano
ancora irrisolti nonostante le varie e puntuali segnalazioni e richieste di
aiuto da parte dei responsabili.
Grazie al
personale qualificato e specializzato impegnato, ogni anno i due CRAS
provinciali accolgono, curano e rimettono in natura centinaia di esemplari
appartenenti a specie protette o a rischio di estinzione ancora presenti nei
nostri territori, patrimonio comune e bene inalienabile dello Stato. Nel corso dell’anno 2017 sono state garantite
tutte le attività senza alcuna interruzione del servizio, con positivi
risultati in termini di numero di interventi effettuati, assicurando assistenza
veterinaria a 660 esemplari di cui
430 presso il CRAS di San Giuliano e 230 presso il CRAS di Policoro con la
quasi totalità degli animali appartenenti a specie protette dalle normative
nazionali ed europee in quanto di particolare interesse scientifico e di
conservazione.
La
gestione veterinaria di ogni singolo esemplare e tutte le successive e
necessarie fasi che portano al totale recupero e rilascio in natura comporta un
notevole impegno gestionale, economico e lavoro quotidiano senza alcuna interruzione
durante l’intero anno.
Riconosciuti
ed apprezzati da chi opera sul territorio regionale e riferimento strutturale non
solo nazionale per quanto realizzato negli anni grazie anche ad autorevoli
collaborazioni scientifiche e progetti di rilevanza Europea, i due centri del
materano vengono totalmente disconosciuti e non valorizzati a livello locale, considerata
la puntuale “incertezza” che si verifica nel mettere annualmente a disposizione
i necessari contributi che per la loro
esiguità certamente non risolvono tanti problemi e poco contribuiscono al buon
funzionamento delle strutture e dei servizi previsti per legge e di grande rilevanza
per la tutela della biodiversità in Basilicata.
I
responsabili dei CRAS di San Giuliano e di Policoro con una accorata e dettagliata
nota inviata in data 4 febbraio al Presidente e all’Assessore all’Ambiente della
Regione Basilicata, hanno evidenziato ancora una volta, che venissero accolte
con la massima urgenza le richieste dei due centri di recupero. Inoltre nei
giorni scorsi è stata comunicata la difficile situazione dei 2 CRAS materani anche
al Prefetto di Matera, ai Carabinieri
Forestali e a molti Sindaci dei comuni della provincia di Matera, fruitori abituali
di tale servizio, con lo scopo di sensibilizzare anche altri enti locali ed
istituzioni al problema che stanno vivendo le due strutture.
“In virtù di una difficile e complessa situazione gestionale
che si trascina ormai da anni - dichiarano Visceglia e Colucci,
responsabili dei due Centri - informiamo
che per ragioni burocratiche e
gestionali, non potremo garantire ulteriori interventi di soccorso, prestazioni
veterinarie, cure e riabilitazione. Pertanto, in riferimento ad un quadro
generale che attiene alle normative legate alla detenzione e gestione di esemplari
di specie protette, al rapporto e alla tutela del personale impegnato,
comunichiamo la sofferta decisione di dover sospendere al momento ogni forma di
recupero, affidamento e ricovero di altri animali selvatici a supporto delle
Amministrazioni locali, Forze dell’Ordine, Associazioni e Cittadini.
Per quanto nelle nostre possibilità e con grandi
sacrifici personali garantiremo comunque assistenza quotidiana
agli oltre 100 esemplari già presenti nei CRAS poiché non più liberabili in
natura. Pertanto
invitiamo gli Enti preposti alla
tutela della fauna e della biodiversità regionale a comprendere le nostre
preoccupazioni e motivazioni, assicurando
sin da ora la nostra piena e fattiva collaborazione non appena in possesso delle
condizioni e rassicurazioni necessarie
alla prosecuzione di tale servizio”.