domenica 5 agosto 2007

Rassegna stampa Lago di San Giuliano

Un macabro ritrovamento al lago - Ossa umane sono affiorate alla diga di San Giuliano, probabilmente risalgono a quindici anni fa.

Un macabro ritrovamento. Resti di ossa umane, circa 25, tra cui una tibia e un femore, sono stati rinvenuti l’altra sera in riva al lago di San Giuliano, nella parte di territorio di Miglionico. La scoperta è avvenuta casualmente, nel senso che hanno notato qualcosa d’insoltio le guardie volontarie del servizio ittico venatorio di passaggio nella zona. Al loro occhio non è sfuggito un fronte di terreno che, per cause naturali, si era staccato da un pendio. C’è da aggiungere che per l’evaporazione causata dalle alte temperature dei giorni scorsi, le acqua si sono ritirate in più punti. Anche in quello impervio in cui c’è stato l’av - vistamento, normalmente sotto il pelo dell’acqua per gran parte dell’a n n o. Una volta allertati, sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della Compagnia di Matera che hanno repertato i resti dello scheletro. In un secondo momento si è deciso che le operazioni di recupero dei resti di ossa umane debbano proseguire domani. Lo ha disposto il sostituto procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Matera, Valeria Farina Valaori che si avvarrà del dottor G i a n c a rl o D ive l l a , consulente tecnico anatomopatologo presso il reparto di Medicina legale dell’Università di Bari, e di una squadra specialistica dei Vigili del Fuoco. L'operazione è finalizzata al recupero delle altre ossa, probabilmente dell’intero scheletro, rimaste sulla parte alta del terrapieno franato e che ha consentito il rinvenimento, senza alterare il loro stato dei primi reperti avvistati. Il recupero, che avverrà in condizioni di sicurezza, è finalizzato a ricostruire tempi e situazioni del seppellimento e a reperire utili elementi per le indagini. Ieri mattina carabinieri e vigili del fuoco hanno effettuato un più accurato sopralluogo sulla zona, che è stata posta sotto sequestro dal magistrato. Da una prima valutazione, secondo quanto si è appreso, sembrerebbe che i resti risalgano ad una quindicina di anni fa. Al momento, però, non si fanno ipotesi più precise. Non è marcato, ma il colore è quello tipico del «giallo». Quei resti affiorati casualmente, erano stati occultati?

FONTE
La Gazzetta del Mezzogiorno del 05/08/2007

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