Nella Rete ecologica oltre 297 mila ettari di superficie regionale
24/01/2008 13.20.47
[Basilicata]
(AGR) - La Basilicata va delineandosi come regione-parco, capace di coniugare le esigenze di tutela delle risorse naturalistiche con il governo e lo sviluppo del territorio. Questa mattina, a Potenza, l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, ha presentato il programma di Natura 2000, la rete europea delle aree protette creata in attuazione delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli. All’incontro odierno, che si è svolto presso la Sala Inguscio della Regione, sono stati invitati i sindaci degli 83 Comuni il cui territorio rientra, almeno in parte, nel programma di tutela e conservazione delle biodiversità, per avviare la fase di concertazione degli interventi.
La Rete ecologica è una strategia di gestione del territorio che prevede la tutela di quelle aree che, pur non rientrando nella classificazione tradizionale di zone protette, hanno una valenza particolare dal punto di vista paesaggistico e della necessità di salvaguardare le specie animali e vegetali a rischio.
In Basilicata la Rete Natura 2000 interessa i due parchi nazionali del Pollino e della Val d’Agri, i parchi regionali delle Chiese rupestri e di Gallipoli Cognato, l’istituendo parco regionale del Vulture, foreste demaniali, riserve regionali e statali, nonché i siti di interesse comunitario e le zone a protezione speciale: complessivamente, più di 297.000 ettari di superficie; un terzo del territorio regionale.
Sulla base di quanto previsto dalle direttive europee, la Rete terrà conto del sistema di habitat ed ecosistemi meritevoli di tutela, nonché delle aree contigue. L’obiettivo è, infatti, quello di coniugare l’ambiente urbano con il territorio circostante, cultura e natura, salvaguardia e valorizzazione, nel tentativo di delineare una nuova competitività fondata sul capitale territoriale ed umano. Il progetto prevede quattro fasi fondamentali: ricognizione delle informazioni scientifiche e socioeconomiche; sviluppo di una prospettiva di tutela delle biodiversità a medio e lungo termine; stesura del piano di azione; attuazione del piano.
“L’individuazione dei siti che rientrano nella Rete ecologica della Basilicata – ha spiegato l’assessore Santochirico - è stata realizzata in un processo coordinato fra Regione e Governo; la Rete si delinea come una infrastruttura di sostegno dello sviluppo compatibile, e come offerta di beni e valori del territorio. Si tratta di un programma ampio, che prevede azioni di conservazione, recupero e valorizzazione ambientale, realizzazione di strutture per la fruizione della natura, la promozione di attività produttive sostenibili, di marketing territoriale, divulgazione ed educazione ambientale”.
“La Regione – ha aggiunto Santochirico - intende promuovere una progettazione partecipata, capace di valorizzare le legittime aspettative di sviluppo delle comunità: enti di governo, enti locali, imprenditori ‘verdi’, inseriti in un sistema unitario, progettato in maniera tale che ogni intervento si inserisca in un disegno complessivo. Al tempo stesso, si supera anche l’approccio della creazione di ‘isole’ di natura incontaminata, disperse in un territorio che invece subisce il forte impatto delle attività antropiche, e si punta – ha concluso - su una pianificazione trasversale del territorio. Per la Basilicata si tratta di una sfida per la conservazione della natura e per lo sviluppo sostenibile in un quadro concettuale moderno e innovativo”.
Il prossimo incontro della fase di concertazione si terrà il 28 gennaio, e coinvolgerà le associazioni ambientaliste. Successivamente, il 31 gennaio, saranno interessati le Province, i rappresentanti dei Parchi, e gli istituti scientifici e di ricerca accreditati.
(BAS - 02)
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