Ecco i siti più bisognosi di tutela
• P OT E N Z A . Le priorità nell’individua - zione dei piani di gestione, naturalmente, riguarderanno le zone che attualmente non usufruiscono di alcuna protezione. Ecco quali sono, in base all’elenco pubblicato dalla Regione Basilicata nel 2003. L’abetina di Ruoti, uno dei pochi nuclei autoctoni di abete bianco dell’Italia Meridionale, «afflitto» dal pascolo non regolamentato, il bosco Cupolicchio di Tricarico, vittima di pascolo irrazionale, turismo non regolamentato e incendi, il monte Paratiello di Muro Lucano, area di estrema importanza per la riproduzione del lupo, dell’aquila e del merlo acquaiolo, minacciato dalle attività venatorie, il Monte Li Foj di Picerno: anche qui abita il lupo, insieme al gufo reale e al falco biancone; i principali pericoli sono i tagli irrazionali del bosco e il pascolo non regolamentato. Nell’elenco è compresa anche la Murgia di San Lorenzo, (che in parte ricade nel territorio del nuovo parco nazionale della Val d’Agri Lagonegrese), nei comuni di Missanello, Roccanova, San Martino d’Agri, Aliano, Gallicchio e Armento: è un sito di riproduzione per il lupo, l’istrice, diversi pipisterlli e uccelli rapaci, ma sfugge ad ogni controllo sulla qualità delle acque o sui tagli boschivi. Infine, in grave pericolo sono i siti di Ferrandina Scalo e Grassano Scalo, lungo la valle del Basento. In entrambe le zone si riproducono la lontra e l’istrice. A Grassano è segnalata la presenza della rara cicogna nera. Entrambi i siti sono minacciati dal prelievo di inerti dal letto del fiume, tagli boschivi, abusivismo, caccia, pesca, immissione di specie estranee all’am - biente, tagli boschivi indiscriminati.
[di Giovanna Laguardia]
Fonte GDM Mar 17, 2009 Sezione: Gazzetta di Basilicata Pagina: BASI3
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