di CARMELA COSENTINO
• Il Comando della Stazione del Corpo Forestale ha sequestrato una trappola abusiva, destinata con ogni probabilità alla cattura di cinghiali, nel Parco della Murgia materana. Il ritrovamento del dispositivo è avvenuto tre giorni fa nella zona di Sant’Andrea, in territorio di Montescaglioso. Solo nel corso dell’ulti - mo anno i cinghiali nella zona sono aumentati in maniera esponenziale tanto da arrivare alle mille unità. «Un dato allarmante che ha procurato richieste di indennizzo per una cifra pari a 80 mila euro (a fronte dei 5 mila euro del 2007) per i danni subiti dalle aziende che operano nell’area», ha detto Roberto Cifarelli, presidente dell’Ente Parco nella conferenza stampa convocata ieri mattina nella sede di via Sette Dolori. «Per cercare di contenere il fenomeno è stato approvato il piano di gestione dei cinghiali che prevede la predisposizione di 10 gabbie, di cui 3 sono già sistemate all’interno dell’area. Nei prossimi giorni inizierà la cattura da parte dell’azienda vincitrice dell’appalto e il trasferimento degli animali in una struttura di ripopolamento situata in provincia di Potenza».
Il sequestro eseguito dalla Forestale rientra nella costante attività di controllo e di monitoraggio del territorio che «ha portato negli ultimi due anni al sequestro di fucili e a quattro dispositivi per la caccia abusiva all’interno del Parco», ha detto il soprintendente Domenico Piazzolla. Ma è necessario intensificare i controlli. La gabbia sequestrata era installata in una zona di particolare valenza naturalistico- ambientale - ha sottolineato il comandante provinciale, Gualberto Mancini- che rientra nelle aree Sic (Siti di interesse comunitario) e Zps (Zone di protezione speciale) istituite nell’am - bito della rete Natura 2000 proprio per la presenza di specie animali e vegetali protette».
Adesso il dispositivo è stato sottoposto a sequestro preventivo e affidato in custodia all’Ente Parco. Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero A n nu n z i at a Cazz etta e proseguiranno con l’esa - me del materiale sequestrato che nei prossimi giorni potrebbe portare a ulteriori sviluppi della vicenda di bracconaggio nel Parco. I responsabili, una volta identificati, dovranno rispondere di attività venatoria illecita all’interno di un’area protetta.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 28 maggio 2009
giovedì 28 maggio 2009
Grifoni in volo sul Pollino
Nell’ambito di un progetto di reintroduzione il 1 Marzo 2009 sono stati rilasciati 16 esemplari di Grifone, inanellati e muniti di radio, nella Gola del Raganello (Civita).
Gli avvoltoio sembra che si stiano muovendo all’interno del Parco del Pollino contribuendo alla formazione di una prima colonia stabile così come auspicato dal Gruppo di Lavoro coordinato dall'Università di Urbino che segue il progetto e dall'Ente Parco.
Speriamo che si possa costituire, dopo un iniziale insuccesso, una piccola popolazione locale di Grifone in grado di riprodursi e di richiamare anche individui provenienti da altre parti d'Italia e da altri paesi.
A confermare la presenza di questi rapaci sono alcune foto che l'amico e fotografo Franco Oliva ha scattato il giorno 24 maggio nella zona di Colle Marcione.
TORRENTE GRAVINA, SANTOCHIRICO COINVOLGE LA REGIONE PUGLIA
(AGR) - Lo stato del torrente Gravina sarà esaminato nel corso di un incontro che si svolgerà nella seconda metà del mese di giugno, e che vedrà il coinvolgimento delle Regioni Basilicata e Puglia, dei gestori del servizio idrico integrato e degli enti interessati: Province, Comuni, agenzie di protezione ambientale, eccetera. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, che questa mattina ha posto la questione all’attenzione dell’assessore alle Opere pubbliche e Risorse naturali della Regione Puglia, Onofrio Introna.
L’incontrò servirà a fare il punto non soltanto sullo stato di salute delle acque del torrente Gravina, ma anche ad individuare competenze ed interventi da effettuare, che dovranno essere basati sulla salvaguardia e la protezione degli ecosistemi e sulla riduzione dei fenomeni di inquinamento, così come stabilito dal Piano di tutela delle acque lucane, approvato dalla Giunta regionale lo scorso mese di novembre.
Secondo l’assessore Santochirico, infatti, le preoccupazioni espresse dal presidente dell’Ente Parco della Murgia, dall’associazione Trekking Falco Naumanni (che sulla questione ha presentato una petizione) e da altre associazioni ambientaliste e di volontariato, meritano un’attenzione non più procrastinabile da parte di tutti i soggetti che a vario titolo sono interessati. L’obiettivo è quello di proteggere una preziosa risorsa naturale dal deterioramento e dall’inquinamento. E ciò è particolarmente importante sia per gli ecosistemi, sia per gli impatti e i rischi per la salute umana, tanto più in considerazione del contesto di particolare valenza naturalistica, storica e ambientale in cui si trova il torrente Gravina.
Fonte:[Basilicatanet.it]
28/05/2009
L’incontrò servirà a fare il punto non soltanto sullo stato di salute delle acque del torrente Gravina, ma anche ad individuare competenze ed interventi da effettuare, che dovranno essere basati sulla salvaguardia e la protezione degli ecosistemi e sulla riduzione dei fenomeni di inquinamento, così come stabilito dal Piano di tutela delle acque lucane, approvato dalla Giunta regionale lo scorso mese di novembre.
Secondo l’assessore Santochirico, infatti, le preoccupazioni espresse dal presidente dell’Ente Parco della Murgia, dall’associazione Trekking Falco Naumanni (che sulla questione ha presentato una petizione) e da altre associazioni ambientaliste e di volontariato, meritano un’attenzione non più procrastinabile da parte di tutti i soggetti che a vario titolo sono interessati. L’obiettivo è quello di proteggere una preziosa risorsa naturale dal deterioramento e dall’inquinamento. E ciò è particolarmente importante sia per gli ecosistemi, sia per gli impatti e i rischi per la salute umana, tanto più in considerazione del contesto di particolare valenza naturalistica, storica e ambientale in cui si trova il torrente Gravina.
Fonte:[Basilicatanet.it]
28/05/2009
martedì 26 maggio 2009
Presentazione nuova orchidea
Clicca sull'immagine per ingrandire
Per gli interessati e appassionati di orchidee segnalo un'interessante iniziativa che si svolgerà il prossimo venerdì 29 maggio.
Una importante scoperta, una specie di orchidea nuova per la scienza, viene presentata in questi giorni a Bari. Scoperta nell’area del Parco Nazionale dell’Alta Murgia è stata chiamata in onore del territorio Ophrys murgiana. La specie e la storia della sua scoperta verrà presentata nel corso di un incontro organizzato presso Museo Orto Botanico al campus.
Si segnala questa iniziativa considerata la grande affinità territoriale e vegetazionale con la Murgia materana, ove esistono endemismi nella famiglia delle orchidacee.
Da un agenzia riportiamo questo comunicato:
Bari, 26 mag. - (Adnkronos) - Una nuova specie di orchidea e' stata scoperta
in Puglia, nell'area del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, in provincia di
Bari, e precisamente ad Altamura, una specie sconosciuta alla scienza che in onore
proprio della Murgia e' stata chiamata 'Ophrys murgiana'. A darne notizia
l'assessorato all'Ecologia della Regione. La scoperta e' stata fatta da tre
pugliesi N. Cillo, A. Margherita e P. Medagli, ''a testimonianza - si
sottolinea in un comunicato - della qualita' dei nostri ricercatori e del
rapporto che li lega alla nostra terra''. La specie, molto bella anche
esteticamente, e' presente in sole due stazioni. ''Percio' - si aggiunge nel
comunicato - e' necessaria una stretta protezione per assicurarne la sua
sopravvivenza ed evitare che possa scomparire''.
L'orchidea e la storia della sua scoperta verranno presentate in un incontro
organizzato presso il Museo Orto Botanico al campus del Politecnico di Bari
il 29 maggio. L'assessore regionale all'Ecologia Michele Losappio ha
espresso ''il suo ringraziamento ai ricercatori, ai naturalisti e a chi
difende con i Parchi la ecosostenibilita' ed il futuro degli esseri
viventi''.
sabato 23 maggio 2009
Una coppia di grillai si è riprodotta in voliera!
Una coppia di grillai che dal 2008 vive in una voliera del Centro Recupero Rapaci perchè non liberabile in natura a causa di traumi di varia natura quest'anno ha nidificato e deposto 4 uova! Pochi giorni fa, ispezionando rapidamente la cassetta-nido artificiale predisposta per loro, abbiamo avuto la sorpresa di scoprire che almeno due pulcini sono nati! Si tratta di un evento piuttosto raro e particolare poichè dimostra che in cattività i grillai irrecuperabili, ben curati e nutriti, possono svolgere il loro ruolo di riproduttori.
E' la prima volta che in Basilicata avviene un evento del genere con esemplari non più idonei alla vita selvatica.
venerdì 22 maggio 2009
GEO&GEO per il Falco grillaio
Bruno Cignini e la regista Olivella Foresta durante la registrazione
In questi giorni una troupe di GEO&GEO, nota trasmissione televisiva di RAI3, ha realizzato alcune riprese per un servizio dedicato al Falco grillaio presente a Matera e Montescaglioso. Il conduttore ed esperto zoologo Bruno Cignini e la regista Olivella Foresta hanno messo in evidenza la grande importanza della presenza della specie nei due centri abitati lucani e i problemi legati alla sua tutela e conservazione. Nell'ambito del servizio sono stati intervistati il Presidente del Parco della Murgia Roberto Cifarelli, il Responsabile del Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani"Enrico De Capua e il Responsabile del Centro Provinciale Recupero Rapaci Matteo Visceglia. Il servizio sarà trasmesso il prossimo autunno.
giovedì 21 maggio 2009
Festa della transumanza
RICEVO DAL CEA DI MATERA QUESTO COMUNICATO
Sabato 23 maggio si rinnova l’appuntamento con la festa della transumanza un evento ormai classico nella primavera del parco della murgia materana. che coinvolge ogni anno centinaia di partecipanti provenienti da ogni parte non solo d’Italia.
Il raduno è previsto alle ore 17.30 al centro visite di Jazzo Gattini uno dei simboli della pastorizia che da sempre è stata una delle componenti produttive più importanti dell’economia della Murgia e che oggi nel parco trova nuovi percorsi di vita e valorizzazione.
Dalla sede del centro visite del Parco il gruppo accompagnerà i pastori ed al seguito di una mandria di mucche podoliche in un’atmosfera fuori del tempo si raggiungerà la chiesa rupestre della Madonna delle Croci con la straordinaria abside affrescata che che per l’occasione sarà descritta da Mario Tommaselli.
L’itinerario della durata complessiva di 5 chilometri si concluderà quindi a Masseria Radogna dove ad accogliere i partecipanti ci sarà la cena rurale, il falo’ e le musiche popolari del gruppo Folk Matera.
La festa della transumanza è in definitiva il segno dell’impegno del parco per tutelare innanzitutto la podalica, razza molto rustica abituata ad alimentarsi non con mangimi della zootecnia industriale ma conducendo le sue giornate al libero pascolo fra le profumate erbe murgiane.
Ma tutelare la razza podolica significa tutelare i mestieri rurali soppiantati negli ultimi tempi dalle piu moderne professioni metropolitane: dal pastore che guida le mandrie all’esperto casaro produttore dei rinomati prodotti fatti a mano: dalla ricotta, alla treccia, dalla manteca per finire al rinomatissimo caciocavallo podolico.
Un patrimonio di saperi e sapori autentici, di un vivere antico che rischia di essere cancellato nel tempo di una notte
martedì 19 maggio 2009
Rassegna stampa
SCANZANO JONICO LA LEZIONE DEL PROF. PIERO PIERI RESTA VALIDA
Quella sciagurata idea del sito nucleare
[fi.me.]
• SCANZANO JONICO. La notizia sui canyon e vulcani sotto lo Jonio scoperti nella campagna Magic (Marine geohazards along the italian coasts) dell’Isti - tuto nazionale di Oceaonografia e geofisica sperimentale di Trieste e del Cnr, per conto della Protezione civile, ha ricordato la “le zione” del prof. Piero Pieri, docente all’università di Bari, a Scanzano Jonico, il 23 novembre 2004. Un anno dopo, cioè, il decreto del Governo, poi ritirato, per ubicare nei giacimenti di sale di Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio, il deposito unico delle scorie d’Italia. “Non ho notizia di quella decisione”, ha risposto alla nostra domanda la responsabile scientifica del “Ma gic”, Silvia Ceramicola. Proprio la vicenda di Scanzano, però, rende l’elaborazione della prima “Car ta della pericolosità dei fondali marini d’Italia” necessaria. “La scelta di Scanzano – disse il prof. Pieri – per il deposito delle scorie è scandalosa. Nella prima metà degli anni 60, nello Jonio, a circa 20 km da qui, c’è stato un terremoto. In geologia, quarant’anni sono come una frazione di secondo. E’ come se quel terremoto fosse avvenuto quasi in questo momento. Ci sono faglie nel sottosuolo da cui si sprigionano i terremoti. Anche sul fondale del mar Ionio, davanti a noi, c’è una faglia. Che si muove come tutte le altre. Non dimentichiamo, infine, che i mari si stanno sollevando. Ma, a chi è venuto in mente di ubicare un cimitero atomico qui? La scelta di Scanzano era ed è – concluse Pieri – geologicamente scandalosa”.
La Gazzetta del Mezzogiorno 19 maggio 2009
Quella sciagurata idea del sito nucleare
[fi.me.]
• SCANZANO JONICO. La notizia sui canyon e vulcani sotto lo Jonio scoperti nella campagna Magic (Marine geohazards along the italian coasts) dell’Isti - tuto nazionale di Oceaonografia e geofisica sperimentale di Trieste e del Cnr, per conto della Protezione civile, ha ricordato la “le zione” del prof. Piero Pieri, docente all’università di Bari, a Scanzano Jonico, il 23 novembre 2004. Un anno dopo, cioè, il decreto del Governo, poi ritirato, per ubicare nei giacimenti di sale di Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio, il deposito unico delle scorie d’Italia. “Non ho notizia di quella decisione”, ha risposto alla nostra domanda la responsabile scientifica del “Ma gic”, Silvia Ceramicola. Proprio la vicenda di Scanzano, però, rende l’elaborazione della prima “Car ta della pericolosità dei fondali marini d’Italia” necessaria. “La scelta di Scanzano – disse il prof. Pieri – per il deposito delle scorie è scandalosa. Nella prima metà degli anni 60, nello Jonio, a circa 20 km da qui, c’è stato un terremoto. In geologia, quarant’anni sono come una frazione di secondo. E’ come se quel terremoto fosse avvenuto quasi in questo momento. Ci sono faglie nel sottosuolo da cui si sprigionano i terremoti. Anche sul fondale del mar Ionio, davanti a noi, c’è una faglia. Che si muove come tutte le altre. Non dimentichiamo, infine, che i mari si stanno sollevando. Ma, a chi è venuto in mente di ubicare un cimitero atomico qui? La scelta di Scanzano era ed è – concluse Pieri – geologicamente scandalosa”.
La Gazzetta del Mezzogiorno 19 maggio 2009
lunedì 18 maggio 2009
sabato 16 maggio 2009
Un viaggiatore solitario
Oggi pomeriggio ho incontrato Matteo Blundo con la sua bici all'ingresso della Riserva Naturale di San Giuliano. Mi ha chiesto informazioni sulla strada per arrivare a Spinazzola. Credevo che fosse un semplice appassionato di bicicletta, invece ho scoperto, parlando con lui, che sta tentando una grande impresa sportiva ed umana: è partito il 9 maggio da Capo Passero nel sud della Sicilia, considerato l’estrema punta sud dell’Europa e intende arrivare a Capo Nord in Norvegia percorrendo 15 mila chilometri, da coprire in solitaria e solo con la forza delle gambe e della volontà.
Mi ha detto che occorreranno 4 mesi e grandi sacrifici per arrivare alla meta ma lui si è detto convinto di farcela. Mi ha fatto davvero piacere incontrare una persona così eccezionale. E' bastata una breve chiacchierata con lui per capire quanto l'uomo è capace di fare con la forza della volontà!
Per visitare il suo sito:
http://www.versocaponord.eu/index.htm
giovedì 14 maggio 2009
MATERA,IL 16-5 CONVEGNO SU “AGRICOLTURA, NATURA E BENESSERE"
Attività agricole sostenibili, per ottenere prodotti salubri e di qualità, e rimedi naturali contro le malattie. Ma anche per creare veri e propri laboratori per la riabilitazione e il reinserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati: questi gli aspetti essenziali del convegno su “Agricoltura, natura e benessere” organizzato, dal Parco delle Chiese rupestri del Materano, dall’Alsia, dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e dall’Azienda sanitaria locale di Matera (Asm).
L’incontro, in programma a Matera sabato 16 maggio, alle 9.30, presso l’Istituto Tecnico agrario “G. Briganti” in contrada Rondinelle, sarà infatti l’occasione per presentare un progetto-pilota che coinvolge i partner dell’iniziativa. In primo luogo, il progetto punta a realizzare un campo sperimentale di piante officinali (in località Masseria Radogna nel territorio del Parco) che l’Azienda agricola sperimentale “Chiancalata”dell’Alsia seguirà per un’azione dimostrativa rivolta agli imprenditori agricoli che vogliano diversificare il proprio reddito. Le piante officinali lì coltivate saranno poi trasformate mediante un laboratorio, una vera e propria “filiera corta” di produzione di rimedi naturali con essenze tipiche della Murgia materana, anche attraverso il coinvolgimento diretto di cooperative sociali che si occupano di riabilitazione e di reinserimento di soggetti diversamente abili.
E proprio la partecipazione al convegno del famoso naturopata Ulrich Jurgen Heinz, fondatore della Cluster Medizin che si richiama alla filosofia nell’affrontare questioni legate alla salute, indicherà quali saranno le piante della Murgia materana più indicate per la preparazione di rimedi di medicina naturale.
Concluderà i lavori del convegno l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti.
14/05/2009 16.20.22
[Basilicatanet.it]
lunedì 11 maggio 2009
La Natura si veste di fiori
Quando le auto scorazzavano lungo tutte le strade della Difesa San Biagio immagini simili erano impossibili. Ora l'occhio e la mente dell'escursionista trovano nuovi colori e mille profumi. Le auto non arrivano più in certe zone solo perchè la Natura ha provveduto da sola e non certo per volere dell'uomo. E come tutti gli incantesimi molto presto tutto ciò svanirà...
Escursionisti, runners, mountain bikers, cavalieri, naturalisti, studiosi, insegnanti, scolaresche se ne sono accorti che vale davvero la pena preservare la Difesa e lasciarla intatta! Cosa ci costa? Quanto ci guadagniamo tutti? Quanto ne guadagna l'immagine di Montescaglioso e dei suoi cittadini?
clicca sull'immagine per ingrandirla
Escursionisti, runners, mountain bikers, cavalieri, naturalisti, studiosi, insegnanti, scolaresche se ne sono accorti che vale davvero la pena preservare la Difesa e lasciarla intatta! Cosa ci costa? Quanto ci guadagniamo tutti? Quanto ne guadagna l'immagine di Montescaglioso e dei suoi cittadini?
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sabato 2 maggio 2009
Difesa San Biagio: un santuario della natura preso d'assalto
Il primo maggio diverse centinaia di persone hanno letteralmente preso d'assalto una delle aree naturali più belle ed interessanti del territorio di Montescaglioso: la Difesa San Biagio. La voglia di uscire e fare belle passeggiate a contatto con la natura è legittima ed auspicabile. Immergersi in un contesto ambientale per certi aspetti ancora selvaggio dona ancora più emozioni, scatena euforie collettive, stimola tutti i sensi.
Insomma a dirla così sarebbe niente male, una nota positiva per una giornata simbolo, ma... Ma non è proprio così che la giornata del 1° maggio vissuta a San Biagio va vista. Chi è stato ha potuto rendersi conto.
Immaginate la natura con i suoi verdi percorsi, il bosco, i prati fioriti tra la macchia profumata di lentisco e di mille altre essenze. Poi immaginate una discoteca a tutto volume che fa giungere il suono assordante e martellante a km di distanza, poi immaginate tante moto che incuranti del divieto di transito ai mezzi motorizzati scorazzano in lungo e in largo sulle strade sterrate dove famiglie con i propri bambini tentano di godersi la natura in santa pace...Giovani e meno giovani dappertutto ma soprattutto nell'area della chiesetta di San Biagio a sorbirsi dalla mattina al tramonto un interminabile e fastidiosissimo frastuono musicale per far ballare i giovanissimi.
Ma se questa è la strada che si prospetta per un'area di elevato valore ambientale e naturalistico, se questa si chiama valorizzazione e se la natura è scoperta e vissuta solo da questo punto di vista allora sarebbe forse il caso di riflettere bene prima di dare un colpo di grazia alla Difesa San Biagio! Questo territorio merita certamente di essere vissuto dai cittadini ma occorre prima di tutto farlo con l'obiettivo di rispettare i valori intrinseci del biotopo naturale. E allora il prossimo anno si eviti questo baccano assordante e si incentivino soprattutto passeggiate a piedi, in bici, a cavallo, con il calesse e tutte quelle iniziative che lasciano intatto lo stato dei luoghi. E se proprio ci dobbiamo mettere la musica siamo sicuri che non ci siano alternative all'altezza della situazione e soprattutto meno fastidiose?
Per le sue caratteristiche vegetazionali e faunistiche la Difesa San Biagio ha tutti i numeri per essere dichiarata a tutti gli effetti area protetta di importanza regionale. Ma sono passati ormai decenni da quando furono fatte le prime proposte per istituire una Riserva naturale e da allora le tendenze e le intenzioni sembrano di orientamento diverso. Perchè è tanto difficile cogliere il bello a casa propria?
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