martedì 31 dicembre 2013
domenica 29 dicembre 2013
Sorprese di fine anno nella Riserva di San Giuliano
Non c'è nulla di male nel volare con mezzi a motore ma il problema è che almeno nelle aree sensibili e soggette a vincoli di protezione della fauna e conservazione della natura occorre il rispetto delle regole. Altrimenti di cosa vogliamo parlare?
Oggi 29 dicembre un parapendio a motore è decollato direttamente dalle sponde del lago e ha sorvolato, facendo un bel pò di rumore, la zona orientale della Riserva mentre altri 3 si stavano anch'essi preparando per il decollo.
Per fortuna grazie alla collaborazione dell'Associazione ANPANA, prontamente intervenuta sul posto dopo la segnalazione da parte del CRAS e di alcuni visitatori, è stato possibile spiegare ai "piloti" che la Riserva Naturale Regionale di San Giuliano (ora anche ZSC Zona Speciale di Conservazione per decreto ministeriale) è un 'area in cui il sorvolo con mezzi a motore è assolutamente vietato. E così, con un pò di delusione le vele e i motori sono stati riposti nelle 4 auto (si ricordi che anche le auto non possono entrare nella Riserva e sostare sulle rive del lago) con buona pace di tutti e soprattutto della Natura che di una sola cosa ha bisogno: la tranquillità e la pace. Subito dopo che si sono allontanate le auto è ritornata la calma e sono ritornati gabbiani, svassi, cormorani, aironi, poiane...e tutta la bella comunità dell'oasi naturale.
mercoledì 25 dicembre 2013
Airone natalizio
Un airone bianco maggiore sorvola la gravina di Matera nel Parco Regionale della Murgia Materana, 25 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
Valle del Bradano
lunedì 23 dicembre 2013
venerdì 20 dicembre 2013
Da Grottole un'altra poiana al CRAS
Un'altra Poiana recuperata ieri in difficoltà nel materano. Questa volta è stata trovata a Grottole, ferita ad un'ala ma per fortuna per una frattura composta a livello di radio e ulna. Sembra meno grave di quello che si pensava e sicuramente sta meglio dell'ultimo esemplare recuperato due settimane fa ferito da un colpo di fucile di bracconieri a Matera. Forse se la caverà. Ringraziamo il Sig. Angelo Adamo che l'ha raccolta e segnalata al CRAS e Mimmo Finamore, attivissimo collaboratore del Centro Recupero che è corso a Grottole per prenderla in consegna e trasportarla al CRAS. Ora lo sfortunato rapace, in base ai consigli dei veterinari, dovrà pazientare e restare fermo in un box almeno un paio di settimane per consentire la graduale formazione di un buon callo osseo a livello della frattura. Alla sua alimentazione ci penserà il CRAS, come sempre. Poi riabilitazione in voliera e se tutto va bene successivo rilascio in natura. Incrociamo le dita!
giovedì 19 dicembre 2013
Aquila minore a Montescaglioso
Valle del Bradano, 18 dicembre 2013 |
E' un migratore trans-sahariano, considerato migratore parziale, poiché una piccola percentuale di individui sverna nei territori di nidificazione e nell'Europa meridionale. In Italia la specie è considerata migratore regolare e svernante irregolare.
mercoledì 18 dicembre 2013
Basilicata, saldi di fine stagione
martedì 17 dicembre 2013
Airone bianco maggiore sul Basento
sabato 14 dicembre 2013
Rassegna stampa CRAS 14 dicembre 2013
venerdì 13 dicembre 2013
Ancora specie protette nel mirino dei bracconieri a Matera
Alcuni giorni fa al CRAS (Centro Provinciale
Recupero Animali Selvatici) è giunta segnalazione dalla Questura di
Matera per un intervento di recupero di una bellissima Poiana (Buteo
buteo) trovata sul ciglio stradale ed incapace di volare. Il
ritrovamento è avvenuto nelle campagne di Matera, nei pressi di Torre
Spagnola, a poca distanza dal lato nord-orientale del Parco Regionale
della Murgia Materana. L'esemplare, notato e soccorso da un
automobilista materano, è stato affidato poche ore dopo al CRAS per le
necessarie cure. All'esame generale effettuato al momento della consegna
il rapace presentava alcune brutte fratture all'ala destra ( a livello
di radio-ulna e omero) già in fase di calcificazione ma assolutamente
scomposte, in particolare l’omero. Data la criticità della situazione,
visto che l’abbattimento era avvenuto qualche giorno prima, il rapace è
stato trasportato subito presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria
dell'Università di Bari dove, grazie al prezioso supporto dello staff
medico, è stato sottoposto ad una visita e ad un esame radiografico da
cui è emerso che le fratture sono state purtroppo provocate da pallini
da caccia sparati da qualche irresponsabile armato.
L'esemplare è stato necessariamente operato per tentare, anche se con poche speranze, il recupero della funzionalità dell'ala colpita. Per ora resta ricoverato presso le strutture veterinarie del Dipartimento dove sarà tenuto in osservazione per almeno un mese per poi essere trasferito nuovamente al CRAS per la riabilitazione al volo.
Il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia dichiara:
"Ancora una volta abbiamo la prova di come il bracconaggio ai danni di specie particolarmente protette è un fenomeno frequente anche nelle nostre campagne, nonostante sia assolutamente difficile confondere una poiana per una qualsiasi altra specie cacciabile. Su questo atto di rilevante interesse penale ai sensi della legge 157/92 abbiamo doverosamente inoltrato opportuna segnalazione alle autorità competenti, in particolare al Corpo Forestale dello Stato e alla Polizia Provinciale di Matera, preposte in materia di controlli sull'attività venatoria, nella speranza di incrementare maggiori controlli nei confronti di chi, danneggiando anche l’intera categoria dei cacciatiori rispettosi delle norme, se ne va nelle campagne con i fucili imbracciati e pronti ad abbattere, ai margini del Parco della Murgia Materana, anche specie di notevole interesse naturalistico e componenti importanti della Biodiversità del nostro territorio".
L'esemplare è stato necessariamente operato per tentare, anche se con poche speranze, il recupero della funzionalità dell'ala colpita. Per ora resta ricoverato presso le strutture veterinarie del Dipartimento dove sarà tenuto in osservazione per almeno un mese per poi essere trasferito nuovamente al CRAS per la riabilitazione al volo.
Il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia dichiara:
"Ancora una volta abbiamo la prova di come il bracconaggio ai danni di specie particolarmente protette è un fenomeno frequente anche nelle nostre campagne, nonostante sia assolutamente difficile confondere una poiana per una qualsiasi altra specie cacciabile. Su questo atto di rilevante interesse penale ai sensi della legge 157/92 abbiamo doverosamente inoltrato opportuna segnalazione alle autorità competenti, in particolare al Corpo Forestale dello Stato e alla Polizia Provinciale di Matera, preposte in materia di controlli sull'attività venatoria, nella speranza di incrementare maggiori controlli nei confronti di chi, danneggiando anche l’intera categoria dei cacciatiori rispettosi delle norme, se ne va nelle campagne con i fucili imbracciati e pronti ad abbattere, ai margini del Parco della Murgia Materana, anche specie di notevole interesse naturalistico e componenti importanti della Biodiversità del nostro territorio".
mercoledì 11 dicembre 2013
Nuova scoperta di pipistrello in Basilicata
(Marsiconuovo, 09 Dicembre 2013) - Ancora buone notizie per la
biodiversità del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano. Nel territorio
dell'area protetta, infatti, è stata appena scoperta una nuova specie di
pipistrello, mai segnalata finora in Basilicata. Si tratta del Myotis alcathoe,
nome scientifico della specie oggetto della scoperta, identificata con
certezza grazie all'analisi del DNA, in quanto morfologicamente risulta
quasi identica al Myotis mystacinus, altra specie più comune presente
nel Parco. La scoperta è stata fatta nell'ambito del progetto di
censimento della chirotterofauna svolta per conto dell'Ente Parco da
parte dell'ATI guidata dal Centro Studi Naturalistici Nyctalus di
San Martino d'Agri. L'analisi del DNA si è resa necessaria in quanto
nel Parco è stata riscontrata la presenza di specie di chirotteri
difficilmente identificabili mediante metodi morfometrici tradizionali,
denominate specie criptiche. L'applicazione di tecniche molecolari si è
rivelata utile, dunque, per l'identificazione di queste specie . Al
fine della corretta individuazione, durante le fasi di cattura sul
campo, i pipistrelli sono stati sottoposti a una biopsia della pelle
(biopsy punch). Il materiale biologico è stato estratto mediante un
punch avente 3 mm di diametro, direttamente dalla membrana caudale
(uropatagio) e conservato in provette per poi essere inviato al centro
che ha effettuato l'analisi del DNA e l'identificazione della specie.
Sulla base di tali dati si è potuto pertanto stabilire con certezza, per
la prima volta, la presenza di questa specie per la Basilicata.
"Il lavoro svolto -ha dichiarato Domenico Totaro presidente dell'Ente- ha permesso di compilare una checklist dei chirotteri presenti nel Parco Nazionale Appennino Lucano e di effettuare un'analisi preliminare di tipo qualitativo sulle relazioni specie-habitat. Si è inoltre stabilità con certezza la presenza nella nostra area protetta di alcune delle specie più rare nel nostro paese e in Europa, come il Barbastello (Barbastella barbastellus) e il Vespertilio di Bechstein (Myotis bechsteinii)."
I dati raccolti vanno inoltre ad aggiornare significativamente le conoscenze sulla diversità dei
chirotteri in Italia meridionale e su scala regionale che risulta essere ancora lacunosa.
"Il progetto -ha concluso Totato- ha inoltre evidenziato criticità per alcuni rifugi utilizzati dai chirotteri presenti nel territorio del Parco. Su tali situazioni, ampiamente riportate dalla stampa locale, l'Ente ha svolto le proprie indagini ed ispezioni anche servendosi del Coordinamento Territoriale dell'Ambiente, arrivando a proporre ed adottare le giuste soluzioni per proteggere e tutelare in modo rigoroso tali siti secondo quanto previsto dalle norme di salvaguardia presenti nel DPR istitutivo dell'Ente stesso."
Fonte: Parco Nazionale Appennino Lucano
"Il lavoro svolto -ha dichiarato Domenico Totaro presidente dell'Ente- ha permesso di compilare una checklist dei chirotteri presenti nel Parco Nazionale Appennino Lucano e di effettuare un'analisi preliminare di tipo qualitativo sulle relazioni specie-habitat. Si è inoltre stabilità con certezza la presenza nella nostra area protetta di alcune delle specie più rare nel nostro paese e in Europa, come il Barbastello (Barbastella barbastellus) e il Vespertilio di Bechstein (Myotis bechsteinii)."
I dati raccolti vanno inoltre ad aggiornare significativamente le conoscenze sulla diversità dei
chirotteri in Italia meridionale e su scala regionale che risulta essere ancora lacunosa.
"Il progetto -ha concluso Totato- ha inoltre evidenziato criticità per alcuni rifugi utilizzati dai chirotteri presenti nel territorio del Parco. Su tali situazioni, ampiamente riportate dalla stampa locale, l'Ente ha svolto le proprie indagini ed ispezioni anche servendosi del Coordinamento Territoriale dell'Ambiente, arrivando a proporre ed adottare le giuste soluzioni per proteggere e tutelare in modo rigoroso tali siti secondo quanto previsto dalle norme di salvaguardia presenti nel DPR istitutivo dell'Ente stesso."
Fonte: Parco Nazionale Appennino Lucano
domenica 8 dicembre 2013
Rifiuti abbandonati ai margini della Riserva
RINVENUTA
UNA NUOVA DiscaricA di rifiuti SPECIALI ai confini della Riserva
REGIONALE di San Giuliano
In questi giorni lungo la fascia
perimetrale dell'Oasi Naturalistica e Riserva Regionale di San Giuliano due
cumuli di rifiuti appena deposti in un punto seminascosto tra l’arteria
stradale e il bosco, attirano
l'attenzione di chi ha occhi per guardare. Si trovano nell’area ovest della
zona protetta, in territorio di Miglionico. Sono cataste di pezzi di pannelli
di polistirolo, poliuretano ed altri materiali generalmente utilizzati dalle
imprese del settore edile. Sì, proprie le imprese, quelle che cercano di fare
economia, a modo loro ovviamente,
in questa valle di lacrime. Ormai si è capito che non c'è verso per
impedire ai soliti imprenditori
delinquenti (o loro mandanti) di abbandonare nottetempo lungo le nostre strade
ogni tipologia di rifiuti. Rifiuto su rifiuto, cumulo su cumulo. Tossico o
nocivo, speciale o urbano, di tutti i tipi, colori e sapori. In bella vista, come questi sulla
strada, o nascosti sotto i ponti, gettati da quelli più furbi. Il pensiero
criminale è sempre quello: tanto prima o poi arriva il comune, li raccoglie e
in qualche modo li avvia allo smaltimento! Al limite rimarranno lì per anni.
Eh, no! Non si fa così! Lo smaltimento (quello legale) lo devono fare coloro
che questi materiali li usano per il proprio lavoro. Così invece si colpisce
direttamente il cittadino poichè i denari che gli enti pubblici sono costretti
a sborsare per rimediare alle malefatte di questi esseri spregevoli vengono
purtroppo sottratti ad esigenze più serie ed importanti per la
collettività, specie in tempi di
crisi! Tant'è, si è sempre fatto così e si continua a fare così! Difficile però
notare qualche iniziativa mirata a cogliere sul fatto questa gentaglia che
getta rifiuti di ogni genere ove meglio crede, sapendo di farla franca ogni
volta! Possibile che non si riesce
facilmente a denunciare e punire severamente qualcuno per siffatti reati
ambientali? O forse non si dà semplicemente importanza al problema poichè si
sta talmente "normalizzando" l'abbandono di rifiuti da sembrare
un'attività impossibile da controllare e perseguire, come tante altre? I
territori solo raramente non conoscono le tracce del degrado, ovunque si
guardi. Dappertutto avanza il menefreghismo, sia da parte di chi è responsabile
degli abbandoni che da parte di chi dovrebbe vigilare più attentamente sul
territorio. E poi nei convegni parliamo di bellezze naturali, di territori incontaminati,
di paesaggi mozzafiato! Di questo
passo se ne scopriranno ancora tante di queste bomboniere a cielo aperto di
ogni tipo e dimensione, e non solo di quelle costituite da "innocui
materiali di risulta". Sappiamo bene cosa hanno nascosto nel sottosuolo i
grandi criminali ambientali… E chissà se ora non ci troviamo solo di fronte
alla punta di un iceberg!
A seguito del rinvenimento di
questi due bei freschi panettoni (siamo alle porte del Natale, no?) di
poliuretano e polistirolo il CRAS Centro Recupero Animali Selvatici ha inviato
una segnalazione scritta agli organi competenti (in primis al Comune di
Miglionico) allegando documentazione fotografica e coordinate esatte del sito.
Tutto ciò affinchè essi possano attivarsi quanto prima per evitare che il
permanere sul posto dei due cumuli di rifiuti possa dar origine ad un
comportamento emulativo di altri delinquenti di passaggio ma soprattutto per
evitare un inquinamento più diffuso data la facile disgregazione dei materiali
e la relativa rapida dispersione delle parti sminuzzate nei terreni e nelle
acque del lago di San Giuliano. I materiali sintetici di queste categorie
possono persistere nell'ambiente per centinaia di anni, ricordiamolo! Una sgradevole eredità da lasciare ai nostri
figli. Basilicata, ogni giorno una bella scoperta!
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Riserva San Giuliano
sabato 30 novembre 2013
Codirosso spazzacamino
Puntuale come ogni anno viene a mangiare alle "mangiatoie" del CRAS. Il codirosso spazzacamino, insieme al pettirosso, è uno dei simboli dell'inverno alle porte...
Riserva Naturale Regionale di San Giuliano, 30 novembre 2013 |
lunedì 25 novembre 2013
domenica 24 novembre 2013
Un tordo impallinato...
E' uno dei tanti, uno delle migliaia di tordi che in questo periodo sono oggetto di attenzioni particolari da parte dei seguaci di Diana. Questo esemplare non finirà in un piatto di un cacciatore ma se tutto va bene passerà il resto dei suoi giorni in una gabbia del CRAS visto che ha una brutta frattura all'ala destra. Nella foto non si nota molto la ferita ma di sicuro non potrà più volare. E' stato trovato da due ragazzi di Miglionico nella loro campagna presso Monte Acuto, a poca distanza dalla Riserva Naturale di San Giuliano. Nella zona, raccontavano i due giovani, c'erano tanti cacciatori stamattina che praticavano il loro sport preferito... Che peccato, lo sport meno salutare che ci sia! Uno sport che però ferma la vita di milioni di esseri viventi!
mercoledì 20 novembre 2013
Nuovo ritrovamento di Lontra investita in provincia di Matera
Grazie alla segnalazione di Egidio Fulco e di Giusi Venezia il CRAS provinciale di San Giuliano ha potuto effettuare un intervento di recupero di una Lontra presumibilmente adulta investita sulla strada statale Basentana in agro di Bernalda e distante circa 500 metri dal fiume Basento. Purtropppo la carcassa era in pessime condizioni (con la testa completamente distrutta) e probabilmente molti dati non potranno essere raccolti. La stessa è stata conservata in congelatore per poter essere messa a disposizione del progetto RECAL (Recupero e Analisi post-mortem di esemplari di Lontra) gestito dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in collaborazione con la società Lutria e il Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate dell'Università di Teramo. Il nostro CRAS sta da tempo collaborando a questo progetto e grazie alle varie segnalazioni pervenute su ritrovamenti di lontre investite è stato possibile contribuire alla raccolta di interessanti dati morfometrici, sanitari e genetici di lontre lucane. Si invita chiunque ritrova, o viene a conoscenza di lontre morte o ferite, di avvisare gli organismi preposti o il CRAS stesso al numero 339-1637510 nel più breve tempo possibile allo scopo di avviare un intervento di rapido soccorso (nel caso di lontre ferite) o di conservazione delle carcasse (nel caso di lontre morte). La Basilicata è la regione più importante e strategica in Italia per la Lontra ed ogni iniziativa va intrapresa per contribuire ad una maggiore conoscenza delle problematiche di tutela e conservazione della specie.
Foto: Matteo Visceglia |
martedì 19 novembre 2013
I disegni dei bambini di 5 anni dopo una visita al CRAS
I bambini di
cinque anni della 3B della scuola dell’infanzia “P.G.Minozzi” di Matera, nel post che segue raccontano con il loro linguaggio e descrivono con le loro matite colorate l’entusiasmante esperienza vissuta presso il Centro Recupero Animali Selvatici dell’Oasi San
Giuliano. Una bella giornata vissuta all'insegna della natura con la speranza che queste iniziative contribuiscano a formare e ad accrescere la sensibilità e il rispetto verso il proprio territorio e la biodiversità che lo contraddistingue.
Le insegnanti Teresa Dimatteo, Maria Grazia Russo e
Angela Di Barbaro, che con grande difficoltà sono riuscite a contenere la veemenza
della breve narrazione, approvano ed esprimono riconoscenza e gratitudine al responsabile, Matteo Visceglia, e ai volontari della LIPU per la gentile accoglienza e la pregevole attività ambientale svolta con
evidente passione e dedizione.
“Nel cortile è arrivato lo scuolabus e siamo scesi … no, siamo saliti e abbiamo fatto un viaggio molto lungo per andare al Soccorso degli animali.
Abbiamo visto gli alberi con la frutta e poi siamo arrivati. Siamo scesi dall’autobus e siamo entrati nell’ospedale. Abbiamo visto le tartarughe, ne abbiamo preso una in mano, ci hanno fatto sentire i nomi e ci hanno detto anche dove abitano: abbiamo sentito guance gialle e guance rosse. Due tartarughe con le guance gialle e una con le guance rosse.
Ci hanno fatto vedere anche le tartarughe molto piccole dentro una vaschetta e ci hanno detto che non sanno nuotare dentro l’acqua alta. Abbiamo preso in mano le tartarughe piccole che non sono di terra che camminano nella terra, ma sono di acqua … ma un po’ possono camminare sulla terra. Quelle di terra erano molto grandi e pure grosse e sono state lasciate là da un signore e il dottore le ha curate. Poi siamo andati a vedere l’istrice, si chiama Sting; la sua mamma è stata schiacciata da una macchina e anche il fratellino perché di notte era andata a mangiare i serpenti e i topi, una macchina non aveva visto niente e … ciac … l’ha schiacciata. Hanno detto che mangia le cose dure per consumare i denti se no crescono troppo lunghi. Ha mangiato i fagioli e i piselli duri e scaduti (!) ma è goloso di anguria. Dopo abbiamo visto il gufo che ha gli occhi arancioni perché vede di notte; abbiamo visto la civetta con un occhio rotto perché è stata schiacciata. Poi abbiamo visto gli uccelli, quelli con l’ala lunga e quelli con l’ala corta.
Poi abbiamo liberato il Nibbio reale che aveva la testa sempre giù e aveva sulla zampa un anello con il suo numero; è maschio e lo vogliamo chiamare Oscar … no, Mattia … Nicolas …
Oscar! Oscar! Oscar!
Gli abbiamo salvato la vita.
No, noi no, il dottore e la dottoressa vuoi dire!
Ha volato prima basso con le ali tutte lunghe, poi in alto in alto e poi in altissimo e poi non l’abbiamo visto più. Forse è tornato dalla sua mamma o dal suo papà.
Poi siamo entrati nello scuolabus e siamo ritornati a scuola. Abbiamo disegnato tutti gli animali e abbiamo recitato la storia di Oscar”.
PER INGRANDIRE I DISEGNI CLICCARE SOPRA!
Si ringraziano le insegnanti Teresa Dimatteo, Maria Grazia Russo e Angela Di Barbaro per aver effettuato la scansione dei disegni dei bambini permettendone la pubblicazione su questo blog.
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