Il responsabile del CRAS Matteo Visceglia ha dichiarato:
"La segnalazione purtroppo è arrivata la
vigilia di Natale, e già questo prefigurava qualche difficoltà operativa per eventuale
intervento di recupero secondo i protocolli standard. Abbiano accertato che erano
trascorse circa 24-36 ore dall’investimento e non era stata effettuata alcuna segnalazione
agli organi di polizia da parte di automobilisti, perciò ci siamo attivati come
CRAS e abbiamo innanzitutto cercato di verificare se a distanza di tante ore la
carcassa fosse ancora sul posto ed in stato di sufficiente integrità. Una volta
individuata, per evitare ogni rischio di distruzione da parte di veicoli o
animali necrofagi, abbiamo provveduto,
come in altre occasioni, al recupero e
all’immediata conservazione in un congelatore. Contestualmente abbiamo
informato del recupero il servizio veterinario ASM territorialmente competente per
ogni procedura autorizzativa al trasferimento della carcassa presso la sezione
di Matera dell'IZS Istituto Zooprofilattico Sperimentale per gli accertamenti
sulle cause di morte e per le varie analisi di approfondimento effettuate
nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di Azione per la Conservazione
della Lontra in Italia a cui il nostro CRAS
sta da anni offrendo la propria collaborazione per quanto di propria competenza”.
Il sito di ritrovamento coincide con un altro in cui era stata rinvenuta un’altra Lontra la scorsa estate. Stessa strada e stesso punto confermando la pericolosità di quel tratto e non si esclude che altri esemplari non siano stati segnalati, come spesso succede. In Basilicata, sulla base dei dati di mortalità della Lontra che si stanno puntualmente raccogliendo da alcuni anni su alcune strade, ormai sappiamo che vi è un forte impatto sulla conservazione della Lontra determinato proprio dal cosiddetto “road killing”.
La rete stradale spesso
corre parallela o vicina ai fiumi, laghi, canali di bonifica, bacini naturali o
artificiali di raccolta delle acque ed altre zone umide, tutti importanti habitat
utilizzati dalla specie come aree trofiche e di riproduzione, e perciò
rappresenta spesso una vera e propria trappola mortale per tanti esemplari.
Solo nel 2018 il CRAS materano è intervenuto per il recupero di 3 esemplari di
cui ne ha avuto notizia, di cui due in
provincia di Matera ed uno in provincia di Potenza. Occorre una maggiore
sensibilità da parte di automobilisti ma anche una certa conoscenza della
specie che va innanzitutto identificata correttamente prima di poter attivare
la macchina del recupero.
La Lontra è
considerata specie di elevato interesse naturalistico in Italia, considerata
“In Pericolo” secondo IUCN, inserita quindi
nella Lista delle specie a maggior rischio di estinzione in Italia e perciò
tutelata da molte leggi e normative nazionali ed europee. Esiste un Piano
Nazionale di Azione che prevede importanti iniziative tra cui il monitoraggio
dell’impatto del traffico veicolare sulle popolazioni locali. L’areale italiano
della specie é ancora molto frammentato sia a causa di estinzioni storiche in
alcune zone che della presenza di vari ostacoli agli spostamenti da un sito ad
un altro. Le strade sono infatti ostacoli ai loro movimenti sul territorio e
rappresentano attualmente uno dei principali fattori di minaccia per questa
specie.
In Italia sono presenti
due macroaree principali: la piú grande comprende Basilicata, Campania, Calabria
e Puglia mentre la piú piccola comprende il Molise e parte dell’Abruzzo. La
regione italiana che ospita la più importante popolazione di Lontra è la
Basilicata ma attualmente poco o nulla viene fatto per mitigare concretamente gli
impatti negativi che le infrastrutture viarie producono.
Chiunque noti lontre
ferite o morte sulle strade è pregato di segnalarlo alle autorità competenti o
agli organi di polizia affinchè venga effettuato il soccorso o il recupero del
corpo per motivi di ricerca scientifica. In caso di difficoltà possono essere
contattati i CRAS che, compatibilmente con la propria situazione gestionale, potranno eventualmente attivarsi per supportare
o coordinare le operazioni di recupero e di trasferimento presso i laboratori
di ricerca.
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