RICEVO E VOLENTIERI PUBBLICO UNA NOTA DI UN AMICO NATURALISTA PREOCCUPATO PER LA SCONFORTANTE ABITUDINE DI ABBATTERE FAUNA IN DISPREZZO DELLE LEGGI ESISTENTI IN MATERIA.
MARATEA (PZ) 29 APRILE
In questo periodo si sta assistendo alla migrazione di centinaia di specie di uccelli che, provenienti dall’Africa, attraversano la nostra penisola per dirigersi in Europa. Molti di questi migratori attraversano il mar Tirreno e giungono stremati sulle nostre coste. I bracconieri questo lo sanno e alle ore 18.30 del 29 Aprile in località Massa di Maratea avevano già preparato una trappola. Per la precisione una trappola per Quaglie costituita da almeno 4 altoparlanti collegati ad un piccolo amplificatore che fornisce la potenza necessaria ad emettere richiami registrati. In questo modo le Quaglie (che preferiscono migrare durante le ore serali e notturne) non hanno scampo, vengono attratte a terra dai richiami, situati a pochi metri da rudimentali capanni di caccia, e abbattute a fucilate.
E’ da sottolineare che la stagione venatoria è chiusa in questo periodo e riaprirà solo a metà settembre, inoltre l’utilizzo di richiami elettroacustici a fini venatori è comunque vietato dalla legge 157/1992. E’ stato subito allertato il comando della Guardia Forestale di competenza che ha garantito un repentino controllo.
Purtroppo questo genere di abitudine è ancora molto radicata sul nostro territorio, nonostante ci siano delle precise leggi che regolamentano severamente l’attività venatoria.
La costa tirrenica è presa d’assalto durante i mesi primaverili da decine di bracconieri proprio perché è in questi luoghi che si concentrano gli stormi di uccelli migratori. Sarebbe quindi quanto mai opportuno avviare programmi di controllo e tutela di questi ambienti, in particolare durante la stagione primaverile.
dott. Egidio Fulco
Ornitologo – Naturalista
Studio naturalistico MILVUS
Lagonegro (PZ)
Il sito di rinvenimento dei richiami vietati
Uno scorcio di Maratea, luogo importantissimo per la migrazione
La Gazzetta del Mezzogiorno 01 maggio 2008
mercoledì 30 aprile 2008
martedì 29 aprile 2008
Una Cicogna sfortunata nella Riserva di San Giuliano
Una Cicogna bianca da alcuni giorni è in sosta sulle rive del Lago di San Giuliano. Fino a ieri si alimentava camminando tranquillamente sui prati umidi insieme ad aironi cenerini, garzette, aironi bianchi maggiori, una spatola, alcuni cavalieri d'Italia e tanti altri graditi ospiti della Riserva. Oggi con grande rammarico è stata osservata nelle stesse zone ma con una evidente zampa fratturata che la costringe a muoversi con molta difficoltà. In zona si osservano costantemente un gregge di pecore e numerosi cani al seguito. In tante occasioni, anche in anni addietro, i cani sono stati visti dare la caccia agli uccelli acquatici presenti sulle rive. Cani predatori e padroni di casa liberi di scorazzare senza che nessuno li controlli.
La cicogna appena arrivata dopo la migrazione dall'Africa era molto tranquilla sui prati ricchi di cibo e anche la presenza delle pecore non la infastidiva più di tanto! Ma questo comportamento potrebbe essere stato penalizzato proprio dall'aggressività di quei cani che di certo non hanno sempre la pancia piena. Una Riserva Naturale che tollera più gli animali domestici che quelli selvatici evidentemente è un'anomalia visto che sono anni che il pascolo, lo sanno tutti, viene praticato con una muta di tanti cani, a volte anche una decina. Le autorità dovrebbero contribuire alla tutela della vita selvatica e della fauna acquatica in particolare, visto che l'area dal 2003 è stata dichiarata Zona Ramsar, cioè Zona Umida di Importanza Internazionale ...! Ma si sa, le ragioni dell'interesse del singolo valgono di più della tutela della biodiversità! Storie italiane come tante, storie di ogni giorno dove la natura si tutela solo sulla carta...
Il video mostra la cicogna intenta ad alimentarsi pur avendo una zampa spezzata. L'istinto di sopravvivenza l'aiuterà finchè ce la farà ma non sappiamo quanto potrà difendersi ancora dai cani predatori soprattutto ora che è più debole ed indifesa. Altrove, sappiamo tutti, le cicogne bianche vengono aiutate a stabilirsi e nidificare con l'aiuto dell'uomo. A volte sono state addirittura trasferite con costosi programmi da altri Paesi europei per reintrodurle ove era scomparsa da secoli... Noi le aspettiamo dalla migrazione e riserviamo una accoglienza non degna di una magnifica specie simbolo della tolleranza tra l'Uomo e la Natura.
La cicogna appena arrivata dopo la migrazione dall'Africa era molto tranquilla sui prati ricchi di cibo e anche la presenza delle pecore non la infastidiva più di tanto! Ma questo comportamento potrebbe essere stato penalizzato proprio dall'aggressività di quei cani che di certo non hanno sempre la pancia piena. Una Riserva Naturale che tollera più gli animali domestici che quelli selvatici evidentemente è un'anomalia visto che sono anni che il pascolo, lo sanno tutti, viene praticato con una muta di tanti cani, a volte anche una decina. Le autorità dovrebbero contribuire alla tutela della vita selvatica e della fauna acquatica in particolare, visto che l'area dal 2003 è stata dichiarata Zona Ramsar, cioè Zona Umida di Importanza Internazionale ...! Ma si sa, le ragioni dell'interesse del singolo valgono di più della tutela della biodiversità! Storie italiane come tante, storie di ogni giorno dove la natura si tutela solo sulla carta...
Il video mostra la cicogna intenta ad alimentarsi pur avendo una zampa spezzata. L'istinto di sopravvivenza l'aiuterà finchè ce la farà ma non sappiamo quanto potrà difendersi ancora dai cani predatori soprattutto ora che è più debole ed indifesa. Altrove, sappiamo tutti, le cicogne bianche vengono aiutate a stabilirsi e nidificare con l'aiuto dell'uomo. A volte sono state addirittura trasferite con costosi programmi da altri Paesi europei per reintrodurle ove era scomparsa da secoli... Noi le aspettiamo dalla migrazione e riserviamo una accoglienza non degna di una magnifica specie simbolo della tolleranza tra l'Uomo e la Natura.
sabato 26 aprile 2008
Recuperato un Assiolo a Matera
Alle 02,00 della notte del 26 aprile è stato raccolto da terra in una delle principali vie di Matera un assiolo. Alcuni ragazzi che rincasavano a quell’ora lo hanno casualmente notato in difficoltà ed incapace di volare e lo hanno successimanente consegnato al Centro Recupero Rapaci. Ora l’assiolo è in osservazione e pur non presentando alcuna ferita o frattura evidente ha difficoltà a volare perfettamente. Nei prossimi giorni sarà valutato meglio il suo stato fisico.
L’assiolo è una specie che a Matera ed in molti altri centri nidifica su alberi in aree urbane e periurbane dopo il ritorno dai quartieri di svernamento in Africa. Il suo caratteristico verso gli ha dato anche il nomignolo di “chiù”.
Si tratta del più piccolo rapace notturno europeo riconoscibile per le piccole dimensioni e per la presenza di due ciuffetti auricolari che tiene alzati quando è ben vigile.
domenica 20 aprile 2008
Migratori speciali: Cicogna nera
In questi giorni sul territorio della Provincia di Matera vi è un continuo passaggio di migratori che dall'Africa si spostano verso le aree poste più a nord e nord-est dell'Europa. Il cielo è sempre più animato di specie comuni e rare, di piccoli e grandi volatori. Oggi sul Lago di San Giuliano, tra le innumerevoli ed interessanti presenze, spiccava il volo di una Cicogna nera. Questa specie sempre più spesso ci fa compagnia durante la migrazione ma da alcuni anni alcune coppie sono tornate a nidificare nella nostra regione dopo secoli di assenza.
giovedì 17 aprile 2008
Cavi elettrici & Grillai
La diffusa presenza sul territorio di tantissimi falchi grillai porta inevitabilmente molti di loro a frequenti collisioni con cavi aerei elettrici determinando una mortalità che al momento non siamo in grado di quantificare con esattezza dato che solo pochi esemplari vengono rinvenuti ancora vivi. I segni dell'elettrocuzione sono evidenti e ben riconoscibili, come si può notare nelle foto, e ben poco si può fare. Quando un falco riesce miracolosamente a sopravvivere alle gravi conseguenze del passaggio di corrente sul suo corpo, resta comunque inevitabile la sua irrecuperabilità al volo. Questi esemplari saranno destinati in voliere didattiche di prossima realizzazione o a fare da genitori adottivi ai piccoli nati e caduti dai nidi ubicati in città.
Il grillaio della foto è stato recuperato oggi, su segnalazione di un cittadino, alla periferia di Grottole (Mt) dalla locale Stazione dei Carabinieri e immediatamente consegnato al Centro Recupero Rapaci del Progetto LIFE Natura coordinato dalla Provincia di Matera.
venerdì 11 aprile 2008
Primi falchi sacri segnalati in Basilicata
Un Progetto LIFE Natura ungherese (LIFE06 NAT/HU/000096) ha come obiettivo lo studio del Falco sacro (Falco cherrug), specie rarissima in Italia e mai osservata in Basilicata. Nell’ambito delle attività di ricerca del gruppo di lavoro che segue gli spostamenti di soggetti liberati in Ungheria e dotati di radio satellitare sono state monitorate le rotte seguite dai giovani sacri dai luoghi di nascita a quelli di svernamento. Su 7 esemplari che hanno effettuato una migrazione solo due sono arrivati in Italia!
Ebbene, è questa la bella notizia, proprio in questi giorni due giovani di nome Zsuzsi e Barnabàs nati in Ungheria e che hanno svernato in Sicilia a partire dal novembre 2007 sono stati segnalati, grazie alla piccolissima radio satellitare di cui erano dotati, nei pressi della Riserva Naturale di San Giuliano e poi verso Matera con direzione est.
Questa notizia è di estremo interesse per noi poiché è la prima volta che viene documentata, con sofisticate tecniche radiotelemetriche, la presenza della specie in Basilicata. Potrebbe essere aggiunta quindi una nuova specie alla Ceck-list ufficiale dell’avifauna regionale che proprio in questo periodo è nella fase di revisione finale.
Un grazie dunque va ai ricercatori ungheresi per lo studio della migrazione del Falco sacro ed in particolare a Matyas Prommer responsabile della comunicazione nel Progetto LIFE sul Sacro. La Basilicata rispetto alle conoscenze attuali si potrebbe confermare come area di passaggio importante per la specie e probabilmente anche di svernamento. In futuro si spera di effettuare avvistamenti diretti in modo da confermare le ipotesi che si stanno formulando in questi giorni e contribuire allo studio avviato in Ungheria.
In blu le aree di svernamento: notate le nostre regioni meridionali!
Rotta di Zsuzsi: notate l'attraversamento della Basilicata!
Liberato un Barbagianni in località Serramarina
Le fasi del rilascio
Oggi alle 19,00 in località Serramarina di Bernalda (Mt) è stato rilasciato un bellissimo Barbagianni (Tyto alba) curato e riabilitato dal Centro Recupero Rapaci operante nell'ambito del Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani" che vede coinvolta la Provincia di Matera e la Comunità Europea.
Il raro predatore notturno era stato rinvenuto quasi in fin di vita ed incapace di volare il 14 febbraio scorso dal Sig. Francesco Di Lena, residente a Ferrandina. L'animale era sulla carreggiata stradale e rischiava di essere schiacciato da un momento all'altro. Grazie al tempestivo intervento del solerte automobilista e al successivo lavoro svolto dal responsabile del Centro Recupero Matteo Visceglia e del Veterinario responsabile dott. Vito Tralli il Barbagianni è stato riabilitato perfettamente al volo nonostante la massiccia parassitosi che aveva praticamente invaso polmoni e cuore portandolo lentamente verso la morte. Cure adeguate e tanta pazienza hanno dunque consentito, dopo 46 giorni, di restituire alla Natura un importante e fondamentale elemento della biodiversità della nostra provincia.
Il momento decisivo del rilascio è stato documentato dalle telecamere di Tele Norba.
giovedì 10 aprile 2008
martedì 8 aprile 2008
Cinghiali nel Parco della Murgia Materana
La Murgia Materana, come tutti sanno, è area di presenza di cinghiali. Sia su terreni agricoli che in zone di pascolo e macchia sono rinvenibili tracce lasciate dal loro passaggio. Purtroppo la reale consistenza degli esemplari non è facilmente determinabile a meno che ci si fidi ciecamente delle voci (di parte) che parlano di orde di migliaia di esemplari, analogamente a quanto si vocifera per il Parco Regionale di Gallipoli Cognato. Che vi siano i cinghiali e che questi fanno anche danni all'agricoltura è accertato ma sarebbe opportuno parlare anche delle responsabilità che hanno portato a tale situazione poichè, come è dimostrabile, vi sono state in un passato neanche tanto lontano, numerose immissioni da parte di enti, di associazioni venatorie e Ambiti Territoriali di Caccia. Oggi i danni sono notevoli e come sempre a pagare saranno i contribuenti. In più va messo in conto anche il fatto che per attuare piani di abbattimento controllato attraverso i cosiddetti selecontrollori, non vi è dubbio che un impatto diretto o indiretto sugli equilibri naturali dell'area protetta vi sia e che questa è inconfutabilmente un'attività che sarebbe stato meglio evitare attraverso una gestione più scientifica e razionale della fauna condotta nel passato.
Il video visibile cliccando sul link sottostante è stato realizzato in pieno Parco della Murgia in un appezzamento privato. La notevole distanza non permette una migliore qualità delle immagini.
Il video visibile cliccando sul link sottostante è stato realizzato in pieno Parco della Murgia in un appezzamento privato. La notevole distanza non permette una migliore qualità delle immagini.
lunedì 7 aprile 2008
venerdì 4 aprile 2008
Ospiti d'eccezione presso la Riserva di San Giuliano
Foto di gruppo con accompagnatori
Il momento dedicato al birdwatching
Nell'ambito dei programmi ideati e portati avanti dall'Associazione Intercultura di Irsina questa mattina hanno visitato la Riserva Naturale di San Giuliano 8 ragazzi di varie nazionalità. Emilia, Mariel, Rita, Victoria, Miguel, Katrin, Shoko, Edoardo provenienti dal Venezuela, Croazia, Illinois (USA, Maine (USA), Filippine,Hong Kong, Giappone.
Il gruppo accompagnato dagli insegnanti Maddalena Masiello e Michele Calvello hanno visitato, con l'aiuto di operatori della società De Rerum Natura e con la collaborazione del Consorzio di Bonifica, dapprima lo sbarramento sul Bradano e poi l'area di maggior interesse naturalistico della Riserva. Grande interesse ha suscitato il birdwatching con l'osservazione della fauna acquatica presente nell'area allagata delle golene del fiume. Attraverso un potente telescopio si sono materializzati numerosi aironi bianchi maggiori, aironi cenerini, garzette, cavalieri d'Italia, cormorani, folaghe, canapiglie,fischioni, gabbiani ed altre specie. Anche un raro falco pescatore appollaiato su un palo di legno è stato osservato mentre era intento a cibarsi di un grosso pesce appena catturato dopo un vertiginoso tuffo nelle acque del lago di San Giuliano. Insomma una mattinata multietnica all'insegna della scoperta della natura lucana e dei suoi tesori.
mercoledì 2 aprile 2008
Area marina protetta sullo Jonio lucano
FONTE: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 02 APRILE 2008
Fonte: IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA 02 APRILE 2008
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