Sabato pomeriggio 27 settembre nel Bosco di Timmari posto ai confini con la Riserva Naturale di San Giuliano è stato rinvenuto da alcuni ragazzi di Matera un grosso "falco" in difficoltà a cui non sapevano attribuire l'esatta l'identità. L'esemplare è stato trovato a terra su un pendio argilloso ed in una posizione tale da far pensare a qualche serio problema. Infatti pensando ad un possibile ferimento da arma da fuoco è stato subito avvertito il CFS tramite il 1515. Ricevuta la comunicazione la sala operativa di Matera del CFS ha contattato i responsabili del Centro Recupero Rapaci che immediatamente si sono recati sul posto accompagnati dagli stessi ragazzi che hanno rinvenuto quel predatore in difficoltà.
Appena giunti a destinazione il grande "falco" dagli occhi gialli è stato subito identificato: era una bellissima Aquila dei serpenti, meglio conosciuta come Biancone, rapace tra i più grandi che vivono in Italia, con un'apertura alare di circa 180 cm!
L'animale era ancora a terra, con sguardo terrorizzato e becco aperto! Ma non appena i soccorritori del Centro Recupero, muniti di guanti, si sono avvicinati per raccoglierla, la maestosa Aquila con un potente colpo d'ali è schizzata via alzandosi in volo e allontanandosi verso il bosco!
Tutti i 4 ragazzi presenti, meravigliati da tanta forza inaspettata ed improvvisa, hanno chiesto cosa poteva essere accaduto! La nostra spiegazione è stata questa: molto probabilmente il Biancone era solo superficialmente ferito o traumatizzato per un urto. Inizialmente, quando è stato rinvenuto ha prevalso la paura e lo stress di essere circondato da umani che lo osservavano troppo da vicino. Ma trascorso il tempo necessario per riprendersi da un probabile trauma improvviso ha per fortuna ritrovato da solo la forza di volare via.
Bene! Per il Centro Recupero un ospite in meno nelle voliere ed un paziente guarito in fretta... per il veterinario!
Le foto qui sopra, le uniche disponibili, sono state scattate con un telefonino da Guido Montemurro
lunedì 29 settembre 2008
giovedì 25 settembre 2008
No alle trivelle per il Presidente del Parco di Gallipoli Cognato
domenica 21 settembre 2008
PARCO MURGIA MATERANA, VERSO LA CONCLUSIONE PROGETTO CEA
Jazzo Gattini
E' giunto nella sua fase conclusiva il progetto Vivi il Parco, che finanziato dal CSV Basilicata, vede coinvolto il Centro di Educazione Ambientale di Matera e la sezione materana degli scout C.N.G.E.I. insieme a una rete di altre quattro associazioni di volontariato (Associazione Amici del Parco della Murgia Materana, Trekking Falco Naumanni, Fidas Basilicata, Unitre - Università delle Tre Età), nella progettazione e realizzazione partecipata di piccole aree e sentieri attrezzati a supporto della fruizione sostenibile del Parco.
Nello specifico, i volontari delle associazioni coinvolte realizzeranno nei prossimi week-end entro il mese di ottobre, nelle aree di pertinenza del Cea, alcuni capanni in pali di castagno che costituiranno nel loro complesso delle piccole aule verdi che potranno essere utilizzati come luoghi di incontro da parte delle stesse associazioni per lo svolgimento delle attività di proprio specifico interesse - dichiara Marco Pelosi del CNGEI.
Il progetto, continua Paolo Montagna Direttore del Cea, se mira da un lato a consolidare il rapporto di amicizia e collaborazione con alcune associazioni d'interesse prettamente ambientale (Scout, Amici del Parco, Trekking Falco Naumanni) dall'altro vuole incrociare altre risorse dell'articolato mondo del volontariato: in questo modo ad esempio, l'Unitre - Università delle tre età, potrà includere nel suo calendario di attività alcune giornate didattiche da vivere fra i banchi di una singolare e bucolica aula nel cuore del parco; e magari parlando di filosofia, piuttosto che di scienza capiterà di scorgere il volo di una timida albanella.
Allo stesso modo gli attivisti della Fidas, associazione che si occupa di promuovere la cultura della donazione del sangue, potranno darsi appuntamento nel parco e magari organizzare anche degli eventi pubblici.
Ed il Parco a sua volta potrà dare visibilità alle attività associative.
Altro intento sotteso dal progetto è infatti quello offrire ai visitatori del Parco, impegnati a seguire le tracce di storia arte e natura, la possibilità di incrociare le bacheche associative dove leggere il protagonismo civile del territorio: storie di donne e uomini, piccoli e grandi che donando parte del proprio tempo per una causa utile, sono un esempio di cittadinanzattiva, e rappresentano una parte bella della nostra società che è bello far conoscere.
Oltre alla realizzazione delle aule verdi, i volontari realizzeranno un sentiero natura, corredato di tabelle esplicative, che da Jazzo Gattini condurrà alla chiesa rupestre di San Falcione, percorrendo un bellissimo tratto della gravina sul torrente Jesce.
In armonia con la materia simbolo del pascolo roccioso della murgia, la pietra, a guidare i visitatori lungo il sentiero saranno le vecchie chianche in pietra calcarea di Piazza San Pietro Caveoso nei Sassi di Matera, dismesse a seguito di recenti lavori di restauro.
Una soluzione quest'ultima a basso impatto ambientale e paesaggistico, economica, ed oltretutto in grado di dare nuova vita a delle bellissime pietre che viceversa non potrebbero che trovare dimora in una triste discarica.
Appuntamento quindi al Cea per volontari vecchi e nuovi che vogliano prendere parte ai lavori: il progetto vuole infatti stimolare la partecipazione non soltanto degli attivisti consolidati dei vari gruppi associativi coinvolti, ma anche di attrarre l'attenzione di quei tanti cittadini piccoli e grandi che non hanno avuto ancora l'occasione di incrociare il volontariato nel percorso della loro vita, pur avendone dichiarato desiderio - conclude Nicola Montemurro del Cea.
Proprio come accade nei parchi che vantano i migliori modelli gestionali, dove l'impiego del volontariato è ormai una tradizione storicizzata che assicura un valore aggiunto al rapporto di sussidiarietà e collaborazione tra Volontariato e Istituzioni.
21/09/2008 11.14.17
[Basilicatanet.it]
venerdì 19 settembre 2008
PROVINCIA MT, 4 MILIONI DI EURO PER BOSCO PANTANO
ARTICOLO PUBBLICATO SU "IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA" 19 SET 2008
18/09/2008 12.13.40 [Basilicata]
Dopo il finanziamento del progetto Life Rapaci lucani, per la salvaguardia del falco grillaio e del capovaccaio, è di questi giorni la notizia del finanziamento comunitario del progetto Life+ Provindue di ben 4 milioni di euro, in partenariato con la Province di Cagliari e Caserta. Lo ha reso, noto in un comunicato, la Provincia di Matera. “Questo nuovo finanziamento – ha detto l’assessore all’Ambiente e ai Parchi, Francesco Labriola – conferma la leadership della Provincia di Matera nel programma comunitario Life. Il progetto Provindue è un importantissimo progetto pilota per lo studio e la salvaguardia del sistema dunale della Riserva naturale Bosco Pantano. La Riserva, che rappresenta un ambiente di rifugio unico per la fauna e le molte specie vegetali spontanee, è uno dei 94 siti Natura 2000 italiani e rappresenta il 3 per mille della superficie totale esistente in Europa di tale habitat. Dunque, la sua tutela diventa prioritaria non solo a livello locale, ma anche e soprattutto a livello nazionale e comunitario.” Oltre alle numerose indagini scientifiche sulla Riserva e sugli ambienti che la caratterizzano, la Provincia di Matera ha realizzato il centro visite con annessa sala espositiva, aula didattica e biblioteca, per consentirne la fruizione didattico-naturalistica”. “Le risorse economiche che la Comunità europea ha messo a disposizione del progetto – ha proseguito Labriola – sono ingenti perché gli interventi da realizzare sono molteplici e particolarmente complessi. Proprio le caratteristiche della Riserva, il fatto che si tratta di un’area dove convivono macchia mediterranea e litorale sabbioso, rendono articolato il piano delle attività da mettere in campo per riuscire a garantirne una tutela adeguata e che duri nel tempo. È necessario, infatti, affrontare, tra le altre, le problematiche connesse all’evoluzione dei sistemi costieri, la cui stabilità è regolata da fenomeni naturali e dal fattore “uomo”, per contrastare quei fenomeni di regressivi che investono l’ambiente decretando la fine di specie uniche (come la cenosi). Ci tengo a sottolineare come tutti gli interventi messi in campo dalla Provincia di Matera seguano le linee guida della prevenzione e del rispetto dell’ambiente, valori imprescindibili per un territorio che, nell’ottica di una politica a sostegno dello sviluppo sostenibile, non può prescindere dal tutelare le proprie risorse”. “Gestire e tutelare patrimoni naturali quali corpi idrici, suolo e sottosuolo, atmosfera ed energia – ha concluso il presidente della Provincia di Mtera, Carmine Nigro –sono responsabilità che ci impegnano sul piano amministrativo, ma soprattutto sul piano etico. Non possiamo, infatti, ignorare le ansie e le preoccupazioni che suscita la prospettiva di un futuro nel quale l’ambiente, che ci ospita e che ci permette di vivere, rischia di essere distrutto. Ritengo, pertanto, che tra i doveri di una buona amministrazione ci sia quello della sua tutela. Obiettivo che stiamo perseguendo da tempo, e i progetti messi in campo lo dimostrano ampiamente, e che speriamo possano contribuire a migliorare la qualità della vita di tutti”.
giovedì 18 settembre 2008
mercoledì 17 settembre 2008
Un giovane Nibbio reale trasferito in Toscana
Nell'ambito della collaborazione tra la Provincia di Matera e la Comunità Montana Amiato Grossetana finalizzata allo scambio di esperienze e iniziative legate a i rispettivi Progetti LIFE Natura "Rapaci Lucani" e "Biarmicus" un giovane Nibbio reale curato e riabilitato al volo presso il Centro Recupero materano è stato ieri trasferito presso le strutture del CERM Centro Rapaci Minaccciati di Rocchette di Fazio (Gr) per il supporto all'azione di ripopolamento della specie che si sta effettuando da quest'anno nell'area.
Per informazioni sul Progetto http://www.lifelabbroalbegna.it/indexlife2.htm
martedì 16 settembre 2008
Il Progetto LIFE "Rapaci Lucani" oggetto di un incontro con la Commissione Europea
Si è svolta nella giornata di ieri presso la Provincia di Matera una riunione tecnica-operativa sul Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani" a cui hanno partecipato rappresentanti della Commisione Europea, della Provincia di Matera e alcuni consulenti ed esperti. E' stato fatto il punto sulla situazione e sullo stato di avanzamento delle varie azioni. Positiva nel complesso la visita degli ospiti e apprezzamenti per il lavoro finora svolto. Il programma della visita ha riguardato anche l'incontro con il Presidente della Provincia Carmine Nigro che ha ribadito ai rappresentanti della Unione Europea l'impegno della Provincia di Matera a dare il proprio supporto affinchè le azioni previste dal progetto siano realizzate tutte entro la scadenza prevista per il prossimo settembre 2009.
lunedì 15 settembre 2008
OLA: NO A TRIVELLE PETROLIFERE SU COSTA IONICA LUCANA
11/09/2008
OLA: NO A TRIVELLE PETROLIFERE SU COSTA IONICA LUCANA
“Dopo le ricerche in terra ferma anche nell'area Metapontina è la volta delle ricerche petrolifere in mare, lungo la costa Ionica Lucana”. Almeno secondo la Ola, organizzazione lucana ambientalista, per la quale una società romana ai sensi della normativa vigente avrebbe “presentato al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero per i Beni e le Attività culturali, nonché alla Capitaneria di Porto di Taranto, una richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale per l'istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominata “d 148 D.R.- CS” e localizzata nel settore nord-occidentale del Golfo di Taranto adiacente la costa ionica lucana”. La Ola, in un comunicato stampa, chiede che “l'Assessorato Ambiente, Tutela del Territorio e Politiche della Sostenibilità, esprima nell'ambito della Via nazionale (Valutazione di Impatto Ambientale) parere negativo, considerata la fragilità degli ecosistemi marini costieri soggetti, tra l'altro, ad erosione e per possibili cause di degrado ed inquinamento derivanti dall'attività petrolifera e di trivellazione prospiciente le spiagge. Tale attività è, infatti, incompatibile anche dal punto di vista dell'immagine con le attività turistiche della fascia jonica-metapontina già duramente penalizzata economicamente nei suoi settori economici trainanti, rappresentati dal turismo e dall'agricoltura e per i quali sono assenti politiche regionali capaci di risollevarne le sorti”.
(bas - 04)
11/09/2008 17.34.44 [Basilicatanet]
OLA: NO A TRIVELLE PETROLIFERE SU COSTA IONICA LUCANA
“Dopo le ricerche in terra ferma anche nell'area Metapontina è la volta delle ricerche petrolifere in mare, lungo la costa Ionica Lucana”. Almeno secondo la Ola, organizzazione lucana ambientalista, per la quale una società romana ai sensi della normativa vigente avrebbe “presentato al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero per i Beni e le Attività culturali, nonché alla Capitaneria di Porto di Taranto, una richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale per l'istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominata “d 148 D.R.- CS” e localizzata nel settore nord-occidentale del Golfo di Taranto adiacente la costa ionica lucana”. La Ola, in un comunicato stampa, chiede che “l'Assessorato Ambiente, Tutela del Territorio e Politiche della Sostenibilità, esprima nell'ambito della Via nazionale (Valutazione di Impatto Ambientale) parere negativo, considerata la fragilità degli ecosistemi marini costieri soggetti, tra l'altro, ad erosione e per possibili cause di degrado ed inquinamento derivanti dall'attività petrolifera e di trivellazione prospiciente le spiagge. Tale attività è, infatti, incompatibile anche dal punto di vista dell'immagine con le attività turistiche della fascia jonica-metapontina già duramente penalizzata economicamente nei suoi settori economici trainanti, rappresentati dal turismo e dall'agricoltura e per i quali sono assenti politiche regionali capaci di risollevarne le sorti”.
(bas - 04)
11/09/2008 17.34.44 [Basilicatanet]
martedì 2 settembre 2008
Lontra investita nella Valle del Sinni
Foto di Rocco Castellano, autore del ritrovamento.
Il 28 luglio 2008 una Lontra è stata trovata investita lungo la strada statale 653 nella Valle del Sinni non lontano dal confine tra la provincia di Potenza e la provincia di Matera. A ritrovarla un automobilista materano che ha prontamente segnalato il ritrovamento agli organi di controllo affinchè la carcassa potesse essere raccolta e destinata a studi e ricerche visto che era in corso un monitoraggio della specie finanziato dalla Regione Basilicata. Nonostante le ore passate l'automobilista ha purtroppo constatato che la Lontra non fu raccolta. Passati diversi giorni ha poi notato che è rimasta lì per sempre, esposta ad ogni degrado.
Questo episodio mette in evidenza come la ricerca e il monitoraggio sulla Lontra nella nostra regione ha bisogno di una più efficace rete di raccolta con una più rapida risposta alle segnalazioni degli automobilisti. Sono infatti sempre più frequenti i ritrovamenti di lontre morte sulle strade lucane e se non si fa qualcosa per capire il perchè di questo fenomeno e come limitarne gli effetti negativi si rischia di perdere forse la popolazione di Lontra più importante d'Italia.
Iscriviti a:
Post (Atom)