LE VALUTAZIONI DI ARTURO CAPONERO, DI LEGAMBIENTE
«Un fenomeno da monitorare»
SCANZANO JONICO. «Sebbene in inverno - dichiara Arturo Caponero, di Legambiente - il ricambio delle foglie di posidonie e di altre piante marine può essere naturale, lo spiaggiamento di grandi quantità dovrebbe preoccupare e stimolare un più attento monitoraggio delle cause. Le praterie marine, agendo come massa frenante del moto ondoso, smorzano l’impatto idrodinamico sul litorale e rallentano l’ero - sione costiera. I suoi rizomi catturano enormi quantità di sedimenti, fungendo da trappole di sedimentazione».
La posidonia è specie protetta per l’Unio - ne Europea? «È una pianta sensibile all’abbassamento della salinità e alle variazioni granulometriche dei sedimenti - avverte Caponero - ed è particolarmente minacciata da diverse attività umane, quali la costruzione di porti e la pesca a strascico a ridosso della costa, pratica illegale frequente nei bassi fondali metapontini. Un recente rapporto dell’International Union for Conservation of Nature, ha evidenziato come i cambiamenti climatici minaccino da vicino le praterie di piante sottomarine. Gli habitat delle posidonie, tra l’altro, sono già in declino a causa dell’aumento della temperatura dell’acqua e dalla riduzione della luce».
Che crea un rischio di proliferazione di alghe dannose. «Proprio per questo - ribadisce Caponero -, in un momento in cui il golfo di Metaponto sembra interessare più per le perforazioni petrolifere che per la sua vocazione turistica, in una regione dove si grida allo scandalo per l’acqua dei fiumi che “si perde a mare”, ciò che accade ai nostri fondali dovrebbe far pensare con maggiore attenzione al delicato equilibrio della costa jonica».
[e.p.]
Fonte: La Gazzetta di Basilicata 23 gennaio 2009
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