“Azioni urgenti di salvaguardia degli anfibi e rettili della Gravina di Matera”. L’assessore Franco Labriola: “Esso rappresenta l’ulteriore fiore all’occhiello delle politiche comunitarie di salvaguardia della biodiversità materana”
21/01/2009 16.25.42
[Basilicata]
Dalla lettura attenta delle caratteristiche storico-ambientali del sito, la Provincia di Matera ha inteso presentare alla Comunità Europea il Progetto Life Life + di “Azioni urgenti di salvaguardia degli anfibi e rettili della Gravina di Matera”, oltre ad interventi di manutenzione e conservazione dell’habitat, attraverso misure tese a risolvere l’inquinamento del torrente Gravina e interventi di restauro conservativo delle murature a secco.
La Gravina di Matera, costituisce uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia, testimonianza dell’antico rapporto tra natura e uomo. Il territorio è caratterizzato da una roccia tenera, costituita da profondi solchi che disegnano rupi, forre, grotte, gravine utilizzate dall’uomo che si è insediato sin dalla preistoria. I profondi canyon che separano gli altopiani sono l’elemento paesaggistico più ricorrente nel territorio protetto e vengono denominati gravine. Di grande suggestione, è dunque, la Gravina di Matera, enorme solco calcareo che attraversa il parco, con i suoi venti chilometri di lunghezza. Un territorio apparentemente desolato ma che nasconde ricchezze naturalistiche e testimonianze storiche di eccezionale valore. La Gravina di Matera a partire dal 1995, è inclusa nel sito Sic (Sito interesse comunitario) e Zps (Zona di protezione speciale) “Gravine di Matera” inserito nella “Rete natura 2000”, ossia la rete delle aree naturali e seminaturali d’Europa. Essa nasce con l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia della biodiversità degli habitat, della flora e della fauna selvatiche attraverso l’istituzione di “Zone di Protezione speciale” sulla base della direttiva “Uccelli” e di “Zone speciali di conservazione” sulla base della direttiva “Habitat”.
“Il progetto – dichiara l’assessore provinciale all’Ambiente, Franco Labriola – ha superato la prima valutazione e se finanziato può rappresentare l’ulteriore fiore all’occhiello delle politiche comunitarie di salvaguardia della biodiversità materana iniziativa che fa seguito agli eccellenti risultati raggiunti con il Life Natura rapaci lucani, per la salvaguardia del Falco grillaio”
Il progetto, il cui costo complessivo è di 1.680.000 euro e la cui durata prevista è di quattro annualità, è co-finanziato dalla Regione Basilicata - Dipartimento Ambiente, dal “Parco della Murgia materana” e dall’Università di Basilicata.
Fonte: Basilicatanet.it 21 gennaio 2009
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