Foto: Claudio Bernardi/FOTOCLUB MATERA |
lunedì 28 ottobre 2013
Servizio TG3 Liberazione Nibbio reale
Etichette:
CRAS,
lipu,
nibbio reale,
Riserva San Giuliano
sabato 26 ottobre 2013
L'agguato della sgarza ciuffetto
Lungo le rive del fiume Basento, all'interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato, una Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides) tende l'agguato ad una preda. In questo periodo l'osservazione di questo piccolo ardeide è alquanto rara considerato che la migrazione autunnale della specie dovrebbe essere ormai terminata in Italia. A fine ottobre si contano infatti pochissime segnalazioni a livello nazionale.
Che dire? La natura lucana non finisce mai di stupirci!
Che dire? La natura lucana non finisce mai di stupirci!
mercoledì 23 ottobre 2013
Iniziativa LIPU e CRAS: alla scoperta della Natura nella Riserva di San Giuliano
Una nuova giornata, dopo quella del
6 ottobre, dedicata alla Natura e
al Birdwatching sarà organizzata
nella Riserva Regionale di San Giuliano domenica 27 ottobre dal CRAS (Centro
Recupero Animali Selvatici) della Provincia di Matera e dalla Sezione LIPU di
Gravina (Ba).
La Riserva di San Giuliano,
istituita nel 2000 dalla Regione Basilicata e affidata in gestione alla Provincia
di Matera, comprende un vasto lago di origine artificiale, area di grande
interesse paesaggistico e ornitologico, strategica per la sosta di migliaia di
uccelli durante la migrazione, riconosciuta come ZSC (Zona Speciale di
Conservazione) e zona Ramsar (Zona Umida di Importanza Internazionale). Nella
Riserva, oltre alle attività di tutela e monitoraggio scientifico/naturalistico
svolti da diversi esperti, enti ed associazioni, è attivo da alcuni anni un
Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) istituito dalla Provincia di Matera
che svolge, anche con la collaborazione dei volontari della LIPU, attività
finalizzata al primo soccorso, cura, riabilitazione e liberazione di fauna
selvatica in difficoltà ritrovata su tutto il territorio provinciale e consegnata
da cittadini e forze dell’ordine.
Nell'occasione la LIPU raccoglierà
le firme per la campagna nazionale "No ai richiami vivi" contro una
pratica barbara e crudele come la cattura e la detenzione in piccole gabbie di
varie specie di passeriformi usati come "esche" per la caccia.
L’appuntamento per gli appassionati
è alle ore 9 all’ingresso della Riserva Naturale Regionale San Giuliano presso
lo svincolo “Diga San Giuliano” che si trova lungo la statale 7
Matera-Ferrandina, al km 560. La partenza per i punti di osservazione situati
lungo le sponde del lago è alle ore 9,15 con mezzi propri mentre la fine dell’attività è prevista per le
ore 13,00.
Chi è interessato potrà dopo
l'escursione continuare in modo autonomo a visitare la Riserva e le strutture
presenti (Museo Naturalistico Provinciale e Centro Visite) ed eventualmente
usufruire, per il pranzo, di
alcune aziende agrituristiche della zona o dell'area picnic presente presso il
lago.
Nel pomeriggio, vista la brevissima
distanza dalla Riserva, si raccomanda una tappa
a Miglionico per una visita al centro storico e al Castello del
Malconsiglio (consigliabile la prenotazione alla Proloco al n. 324-0589939 oppure 328-89544854). Da
qui è possibile godere di uno dei più suggestivi panorami sul lago di San
Giuliano e sull’intera Riserva.
Attrezzatura consigliata: binocolo,
cannocchiale, guida al riconoscimento degli uccelli, macchina fotografica,
indumenti adatti al periodo e scarpe da escursione.
La partecipazione è gratuita ma per motivi organizzativi si
consiglia di comunicare in tempo la propria adesione per essere informati di
eventuali variazioni di programma.
Per informazioni e adesioni: LIPU 347.7578517 lipugravina@libero.it oppure CRAS 339.1637510
347.6103769 crasmatera@libero.it
Etichette:
CRAS,
escursioni,
lipu,
Riserva San Giuliano
martedì 22 ottobre 2013
Chiare fresche dolci acque...
Ci sono dei siti che oggi meritano un grande rispetto ed una maggiore attenzione. Sono luoghi che conservano le tracce di un passato agropastorale quando i fontanili e le sorgenti erano molto di più di un punto d'acqua...
Contrada Cugno del Prete - Miglionico, ottobre 2013 |
venerdì 18 ottobre 2013
Avviato il monitoraggio della lepre italica in Basilicata
AGR
Parte in questi giorni anche nei territori del Parco Nazionale del Pollino e nel Parco Regionale delle Chiese Rupestri il monitoraggio della lepre italica e della lepre europea specie “minacciate” e protette dalla legge 157 del 1992.
Lo prevede una convenzione per l’attuazione di un progetto di conservazione del “lepus corsicanus” nei parchi lucani della Basilicata, siglata dal dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e dai Parchi “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane”, “Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese”, “Pollino” e “Murgia Materana” in seguito a uno specifico progetto approvato dal ministero dell’Ambiente.
Per il primo anno di attività è previsto il censimento notturno degli esemplari da realizzare attraverso l’impiego di sorgenti luminose. Prevista anche l’elaborazione di uno studio di fattibilità nel territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, da parte dei tecnici dell’Ispra per l’individuazione degli areali idonei alla reintroduzione della specie.
Nei primi mesi del 2014 è prevista inoltre l’immissione dei primi nuclei di soggetti fondatori provenienti dal Parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
Tra le azioni già realizzate in Basilicata in favore della specie, infatti vi è quella del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane che, a partire dal 2007, grazie anche a contributi erogati da Regione ha avviato un progetto di recupero, realizzando tra le varie azioni di monitoraggio, anche un allevamento sperimentale. Tale iniziativa ha portato negli ultimi anni ai primi successi, ottenendo così alcuni esemplari della specie, che saranno utilizzati negli interventi di reintroduzione. Per censire la presenza della specie l’Ente Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, nel 2011 ha svolto una prima indagine preliminare, accertando una presenza di piccole popolazioni isolate. Lo stato delle conoscenze circa le presenze e le densità della specie, nel resto del territorio lucano, è assai carente, anche se, dall’analisi della bibliografia disponibile e dai risultati delle prime indagini svolte, ne è accertata l’assenza da vastissimi territori.
Tra le altre attività del programma che parte in questi giorni è previsto anche l’avvio di un monitoraggio continuo dei soggetti marcati attraverso tecniche di telemetria, al fine di valutare dal punto di vista scientifico, per la prima volta, l’adattamento e la sopravvivenza negli ambienti naturali, degli individui nati in aree faunistiche.
Fonte: Basilicatanet.it 18 ottobre 2013
Parte in questi giorni anche nei territori del Parco Nazionale del Pollino e nel Parco Regionale delle Chiese Rupestri il monitoraggio della lepre italica e della lepre europea specie “minacciate” e protette dalla legge 157 del 1992.
Lo prevede una convenzione per l’attuazione di un progetto di conservazione del “lepus corsicanus” nei parchi lucani della Basilicata, siglata dal dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale e dai Parchi “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane”, “Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese”, “Pollino” e “Murgia Materana” in seguito a uno specifico progetto approvato dal ministero dell’Ambiente.
Per il primo anno di attività è previsto il censimento notturno degli esemplari da realizzare attraverso l’impiego di sorgenti luminose. Prevista anche l’elaborazione di uno studio di fattibilità nel territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, da parte dei tecnici dell’Ispra per l’individuazione degli areali idonei alla reintroduzione della specie.
Nei primi mesi del 2014 è prevista inoltre l’immissione dei primi nuclei di soggetti fondatori provenienti dal Parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.
Tra le azioni già realizzate in Basilicata in favore della specie, infatti vi è quella del Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane che, a partire dal 2007, grazie anche a contributi erogati da Regione ha avviato un progetto di recupero, realizzando tra le varie azioni di monitoraggio, anche un allevamento sperimentale. Tale iniziativa ha portato negli ultimi anni ai primi successi, ottenendo così alcuni esemplari della specie, che saranno utilizzati negli interventi di reintroduzione. Per censire la presenza della specie l’Ente Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, nel 2011 ha svolto una prima indagine preliminare, accertando una presenza di piccole popolazioni isolate. Lo stato delle conoscenze circa le presenze e le densità della specie, nel resto del territorio lucano, è assai carente, anche se, dall’analisi della bibliografia disponibile e dai risultati delle prime indagini svolte, ne è accertata l’assenza da vastissimi territori.
Tra le altre attività del programma che parte in questi giorni è previsto anche l’avvio di un monitoraggio continuo dei soggetti marcati attraverso tecniche di telemetria, al fine di valutare dal punto di vista scientifico, per la prima volta, l’adattamento e la sopravvivenza negli ambienti naturali, degli individui nati in aree faunistiche.
Fonte: Basilicatanet.it 18 ottobre 2013
Dalla finestra del CRAS...
Dalla "finestra" del CRAS lo spettacolo della natura a pochi metri di distanza è ogni giorno assicurato. I più puntuali ogni mattina sono i gabbiani reali e i cormorani che riposano al sole e lì restano finchè non arriva qualche umano a farli allontanare...
E c'è anche l'airone cenerino, ormai di casa che viene ad alimentarsi appena oltre la recinzione...
La Riserva di San Giuliano è da poco stata designata (insieme ad altre 19 are lucane) quale ZSC Zona Speciale di Conservazione con decreto del Ministero dell'Ambiente del 16 settembre 2013.
E c'è anche l'airone cenerino, ormai di casa che viene ad alimentarsi appena oltre la recinzione...
La Riserva di San Giuliano è da poco stata designata (insieme ad altre 19 are lucane) quale ZSC Zona Speciale di Conservazione con decreto del Ministero dell'Ambiente del 16 settembre 2013.
sabato 12 ottobre 2013
Eolico a Matera: avanti tutta
martedì 8 ottobre 2013
Biodiversità: individuate in Basilicata 20 Zone Speciali di Conservazione ZSC
La Regione Basilicata, d’intesa con il
Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha
individuato 20 Zone speciali di conservazione (ZSC) sul territorio
lucano. La Basilicata è la prima regione italiana dell’area
biogeografica mediterranea a dare piena attuazione alla Direttiva
Habitat, attraverso la quale la Comunità europea mira a creare una rete
ecologica tra i Paesi europei, per la salvaguardia del patrimonio
naturalistico e della biodiversità, denominata Rete Natura 2000. Una ZSC
è quindi un sito di importanza comunitaria per il quale sono state
individuate idonee misure di tutela e di conservazione, necessarie al
mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle specie, per
cui il sito è stato designato dalla Commissione Europea. Dei 50 siti di
interesse comunitari (SIC) presenti sul territorio lucano, 20 sono stati
muniti di Misure di tutela e conservazione (Mtc), diventando quindi
Zone speciali di conservazione, approvate e riconosciute dal Ministero
dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Queste sono le
20 Zsc lucane che entreranno a far parte della rete europea della
biodiversità: Abetina di Laurenzana; Abetina di Ruoti; Bosco
Cupolicchio; Bosco di Rifreddo; Bosco Mangarrone (Rivello); Dolomiti di
Pietrapertosa; Faggeta di Moliterno; Faggeta di Monte Pierfaone;
Grotticelle di Monticchio; Lago La Rotonda; Lago Pantano di Pignola;
Monte Paratiello; Monte Vulture; Monte Li Foi; Murge di S. Oronzio;
Valle del Noce; Bosco di Montepiano; Foresta Gallipoli – Cognato;
Gravine di Matera; Lago S. Giuliano e Timmari. Già da alcuni anni la
Regione Basilicata ha intrapreso una serie di azioni strategiche rivolte
alla conoscenza del patrimonio naturalistico lucano e alla attuazione
di efficaci strategie di conservazione della sua biodiversità.
L’aggiornamento dei dati relativi ai Siti della Rete Natura 2000, ha
costituito la base per la redazione degli strumenti gestionali idonei:
Misure di Tutela e Conservazione (Mtc) e Piani di Gestione (Pdg)
finalizzati alla tutela di un patrimonio riconosciuto a livello
internazionale e ad una crescita consapevole e responsabile dei
territori interessati. La Regione Basilicata, a differenza delle altre
Regioni italiana appartenenti all’area biogeografica mediterranea, è
riuscita ad indicare le Zsc entro i limiti fissati, evitando così
all’Italia di incorrere in procedure di infrazione. Attualmente è in
corso di adozione e condivisione con i territori, la definizione dei
Piani di gestione che trasformeranno altri 27 Sic lucani in Zone
speciali di conservazione di importanza europea.
(Il decreto ministeriale di designazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2013 n.226)
(Il decreto ministeriale di designazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2013 n.226)
lunedì 7 ottobre 2013
Convegno: La ricerca faunistica nel Parco
domenica 6 ottobre 2013
Riserva San Giuliano: birding in the rain!
6 ottobre 2013. La pioggia incessante l'ha fatta da padrona e ha scoraggiato decine di appassionati che oggi avevano comunicato alla LIPU la loro partecipazione alla giornata europea di birdwatching "Eurobirdwatch 2013" che si è svolta in contemporanea in centinaia si siti ed aree protette per l'osservazione delle specie migratrici. Un evento di carattere didattico, divulgativo e ... anche un pò scientfico!
Unico sito in Basilicata ad essere nella lista selezionata da BirdLIFE è stato la Riserva Naturale Regionale di San Giuliano, zona umida di interesse internazionale per la presenza di avifauna di grande interesse. Alle 9,00 la pioggia era ancora modesta e all'appuntamento all'ingresso della Riserva il gruppo LIPU e CRAS, persa la speranza che la pioggia potesse smettere, era deciso a non darsi per vinto ed è partito con binocoli, cannocchiali, ombrelli e impermeabili alla volta della zona ovest del lago, quella che in questo periodo è caratterizzata da un basso livello di acqua, habitat adatto per cercare di avvistare animali che, pur in quelle condizioni di tempo, si sperava vi fossero. Si dice che "la fortuna aiuta gli audaci... e così è stato! Appena giunti all'affaccio panoramico sul lago è stato subito intercettato un bel gruppo di 27 aironi cenerini e 2 aironi bianchi maggiori che se ne stavano in lontananza, quasi immobili, e a poca distanza da loro 7 eleganti spatole. Sembrava che tutto fosse lì ed invece ecco che a pochi metri si è materializzato un bellissimo fenicottero rosa... con il piumaggio inzuppato d'acqua. Non ha neanche provato a volare (sarebbe stato uno spreco di energie), nonostante la vicinza alla nostra postazione... Con i cannocchiali sembrava di toccarlo, tanto era vicino... Dopo un' attenta scansione della superficie del lago, purtroppo con scarsa visibilità a causa della pioggia e della nebbia, sono stati scovati alcuni cormorani, svasso maggiore, garzetta e tanti gabbiani. Ma in lontananza, posato su una tamerice secca emergente dal suolo acquitrinoso, ecco apparire un bellissimo falco pescatore, migratore tra i più spettacolari e ricercati in questo periodo. Peccato che non abbiamo potuto apprezzarne da vicino la sua bellezza e maestosità ma, nelle condizioni meteo che abbiamo trovato, non si poteva pretendere di più.... Sparse qua e là alcune alzavole, gli onnipresenti corvidi e gli immancabili piccoli limicoli in continuo e frenetico movimento alla ricerca di cibo. La pioggia ad un certo punto è aumentata, le giacche completamente bagnate e gli strumenti ottici anch'essi troppo esposti ci hanno fatto desistere e siamo ritornati alle auto ponendo fine alla nostra escursione e con il paniere fotografico vuoto per l'impossibilità di fare qualche scatto. Certo se fosse stata una bella e solare giornata saremmo stati in tanti, come successo l'anno scorso durante la precedente edizione dell'Eurobirdwatch, a godere del bellissimo paesaggio lacustre punteggiato di varie forme di vita alata e di migratori in arrivo e partenza. Il bello del birdwatching e di tutte le attività che si svolgono all'aperto è che ci insegnano ad amare ancora di più la natura perchè mai banale ma sempre diversa e affascinante, anche quando tutto sembra più difficoltoso e scoraggiante come quando la nebbia e la pioggia ci bagnano e avvolgono. Le condizioni meteo cosiddette "sfavorevoli" a volte possono far cambiare idea e magari dare un pizzico di charme in più al paesaggio capace di risvegliare sensazioni che sono sopite nelle giornate canoniche a cui siamo abituati.
Unico sito in Basilicata ad essere nella lista selezionata da BirdLIFE è stato la Riserva Naturale Regionale di San Giuliano, zona umida di interesse internazionale per la presenza di avifauna di grande interesse. Alle 9,00 la pioggia era ancora modesta e all'appuntamento all'ingresso della Riserva il gruppo LIPU e CRAS, persa la speranza che la pioggia potesse smettere, era deciso a non darsi per vinto ed è partito con binocoli, cannocchiali, ombrelli e impermeabili alla volta della zona ovest del lago, quella che in questo periodo è caratterizzata da un basso livello di acqua, habitat adatto per cercare di avvistare animali che, pur in quelle condizioni di tempo, si sperava vi fossero. Si dice che "la fortuna aiuta gli audaci... e così è stato! Appena giunti all'affaccio panoramico sul lago è stato subito intercettato un bel gruppo di 27 aironi cenerini e 2 aironi bianchi maggiori che se ne stavano in lontananza, quasi immobili, e a poca distanza da loro 7 eleganti spatole. Sembrava che tutto fosse lì ed invece ecco che a pochi metri si è materializzato un bellissimo fenicottero rosa... con il piumaggio inzuppato d'acqua. Non ha neanche provato a volare (sarebbe stato uno spreco di energie), nonostante la vicinza alla nostra postazione... Con i cannocchiali sembrava di toccarlo, tanto era vicino... Dopo un' attenta scansione della superficie del lago, purtroppo con scarsa visibilità a causa della pioggia e della nebbia, sono stati scovati alcuni cormorani, svasso maggiore, garzetta e tanti gabbiani. Ma in lontananza, posato su una tamerice secca emergente dal suolo acquitrinoso, ecco apparire un bellissimo falco pescatore, migratore tra i più spettacolari e ricercati in questo periodo. Peccato che non abbiamo potuto apprezzarne da vicino la sua bellezza e maestosità ma, nelle condizioni meteo che abbiamo trovato, non si poteva pretendere di più.... Sparse qua e là alcune alzavole, gli onnipresenti corvidi e gli immancabili piccoli limicoli in continuo e frenetico movimento alla ricerca di cibo. La pioggia ad un certo punto è aumentata, le giacche completamente bagnate e gli strumenti ottici anch'essi troppo esposti ci hanno fatto desistere e siamo ritornati alle auto ponendo fine alla nostra escursione e con il paniere fotografico vuoto per l'impossibilità di fare qualche scatto. Certo se fosse stata una bella e solare giornata saremmo stati in tanti, come successo l'anno scorso durante la precedente edizione dell'Eurobirdwatch, a godere del bellissimo paesaggio lacustre punteggiato di varie forme di vita alata e di migratori in arrivo e partenza. Il bello del birdwatching e di tutte le attività che si svolgono all'aperto è che ci insegnano ad amare ancora di più la natura perchè mai banale ma sempre diversa e affascinante, anche quando tutto sembra più difficoltoso e scoraggiante come quando la nebbia e la pioggia ci bagnano e avvolgono. Le condizioni meteo cosiddette "sfavorevoli" a volte possono far cambiare idea e magari dare un pizzico di charme in più al paesaggio capace di risvegliare sensazioni che sono sopite nelle giornate canoniche a cui siamo abituati.
Alla ricerca dei migratori |
Birding in the rain |
Gli audaci che sono rimasti fino alla fine sfidando la pioggia |
La bellezza del paesaggio prima di tutto
giovedì 3 ottobre 2013
Effettuata necroscopia Lontra ritrovata morta presso il Cavone
Tempo fa abbiamo dato notizia di un ritrovamento di Lontra sulla strada che da Pisticci porta a Craco Peschiera. Il CRAS recuperò l'esemplare e dopo autorizzazione della Provincia di Matera lo stesso fu affidato al Parco Nazionale del Cilento per avviare le procedure finalizzate alla sua necroscopia ai fini del progetto RECAL (Recupero ed Analisi post-mortem di esemplari di Lontra).
Pochi giorni fa sono stati comunicati al CRAS e alla Provincia di Matera gli esiti degli esami effettuati presso il Dipartimento di Scienze Biomediche comparate dell'Università di Teramo da un team di esperti in cui emerge che l'esemplare era un maschio di 7,35 kg di peso e di 3 anni di età morto a seguito di traumatismo stradale da impatto veicolare. L'esame, svolto secondo un protocollo scientifico standard elaborato dal Dr. V. Simpson e raccomandato dall'Otter Specialist Group/IUCN, oltre a determinare in modo inequivocabile la causa di morte dell'esemplare, ha permesso di raccogliere numerosi dati di natura morfometrica, anatomica, epidemiologica e genetica utili ad incrementare le conoscenze scientifiche su questa specie ancora poco studiata in maniera sistematica e secondo protocolli scientificamente validati. In Italia infatti è in corso un progetto di monitoraggio finalizzato all'analisi degli esemplari trovati morti (RECAL) e a questo progetto ha aderito il CRAS provinciale di Matera svolgendo un ruolo determinante nel recupero e conservazione di soggetti deceduti da destinare alla ricerca scientifica. Il valore di questi studi sarà certamente più evidente quando i dati complessivi raccolti ed elaborati dagli esperti della società LUTRIA permetteranno, in riferimento al Piano Nazionale di Azione sulla Lontra, di avviare iniziative di maggiore tutela e conservazione della specie nei siti strategici soprattutto in rapporto alle principali cause di morte.
Pochi giorni fa sono stati comunicati al CRAS e alla Provincia di Matera gli esiti degli esami effettuati presso il Dipartimento di Scienze Biomediche comparate dell'Università di Teramo da un team di esperti in cui emerge che l'esemplare era un maschio di 7,35 kg di peso e di 3 anni di età morto a seguito di traumatismo stradale da impatto veicolare. L'esame, svolto secondo un protocollo scientifico standard elaborato dal Dr. V. Simpson e raccomandato dall'Otter Specialist Group/IUCN, oltre a determinare in modo inequivocabile la causa di morte dell'esemplare, ha permesso di raccogliere numerosi dati di natura morfometrica, anatomica, epidemiologica e genetica utili ad incrementare le conoscenze scientifiche su questa specie ancora poco studiata in maniera sistematica e secondo protocolli scientificamente validati. In Italia infatti è in corso un progetto di monitoraggio finalizzato all'analisi degli esemplari trovati morti (RECAL) e a questo progetto ha aderito il CRAS provinciale di Matera svolgendo un ruolo determinante nel recupero e conservazione di soggetti deceduti da destinare alla ricerca scientifica. Il valore di questi studi sarà certamente più evidente quando i dati complessivi raccolti ed elaborati dagli esperti della società LUTRIA permetteranno, in riferimento al Piano Nazionale di Azione sulla Lontra, di avviare iniziative di maggiore tutela e conservazione della specie nei siti strategici soprattutto in rapporto alle principali cause di morte.
La lontra ritrovata sul Cavone prima della necroscopia |
Il Team del Progetto RECAL durante la necroscopia |
Iscriviti a:
Post (Atom)