domenica 12 aprile 2009

I bocconi avvelenati, strumento di morte per tanti animali

Ronde animaliste contro i casi di avvelenamento
EMILIO OLIVA


• Bocconi avvelenati. Non ha lasciato scampo a cani e gatti randagi l’esca mortale nascosta da qualche «animal killer» vicino ai cassonetti della spazzatura nel rione Agna Le Piane. Nei giorni scorsi è stata scoperta la carcassa di un cane e il numero di segnalazioni pervenute su simili episodi ha spinto gli attivisti dell’associa - zione «100% Animalisti Matera» a esporre uno striscione e manifesti di protesta e a organizzare «ronde di controllo sia diurne che notturne» nel rione, per cercare di fronteggiare il fenomeno.
Di Agna Le Piane «zona controllata» parla anche lo striscione lasciato dagli animalisti nel rione. Vogliono scoraggiare in tutti i modi i «Dottor Morte» nostrani che hanno preso di mira gli animali nonostante il rischio di una condanna. L’art.544 bis della legge 189/2004 prevede la reclusione dai tre ai 18 mesi per chi cagioni la morte di animali per crudeltà o senza necessità. Gli avvelenamenti del resto non trovano alcuna giustificazione neppure nell’aumento della presenza di cani randagi nella zona, registrata soprattutto nelle ore notturne.
Non si conosce ancora la sostanza adoperata per provocare la morte degli animali. Potrebbe trattarsi di diserbante o di topicida, pericolosi anche per cani e gatti di proprietà, ma soprattutto per i bambini che giocano nel quartiere. «Nel cibo avvelenato abbiamo notato la presenza di polvere bianca. Ma occorrerebbe fare delle analisi per stabilire quale sostanza sia stata adoperata», dice Alessia Cas a l i n o, 21 anni, una grande passione per gli animali, che in attesa di trovare un lavoro stabile si è offerta anche come dog sitter. Alessia è la caposezione della piccola pattuglia materana dei «100% Animalisti», attivi già da qualche anno e promotori di iniziative a favore delle adozioni e di campagne di sensibilizzazione contro la moda delle pellicce. Ma adesso il raggio d’azione degli attivisti non trascura le esigenze organizzative. I prossimi obiettivi sono l’incremento delle adesioni e l’apertura di una sezione.
L’emergenza però chiama. Nel rione Agna Le Piane non sono soltanto i casi di avvelenamento di cani e gatti randagi a preoccupare. L’attenzio - ne è rivolta anche agli episodi di maltrattamento di animali che sarebbero al centro dei «giochi» orrendi di minorenni e rappresenterebbero una delle tante espressioni di degrado del quartiere. Sarebbero diffuse le voci di torture praticate in particolare nella Grotta dei pipistrelli, situata sulla sponda destra della gravina, in una zona ricca di cavità e caverne tra le località Ofra e Sant’An - gelo. Il caso vuole che sia un sito preistorico dove il rinvenimento di reperti prova la presenza dell’uomo nel Paleolitico e nel Neolitico, ma ha conservato anche resti di animali ormai estinti nella zona.
Quello dei maltrattamenti di animali tuttavia sarebbe un fenomeno non limitato ad Agna Le Piane, ma segnalato in altre zone della città. Uno dei luoghi delle torture sarebbe nelle vicinanze dell’edificio del Liceo ginnasio Duni, in viale delle Nazioni Unite. Tra i giovani sarebbero conosciute le abitudini di una piccola «banda» di minori che troverebbe divertimento nel seviziare animali, a cominciare dai più piccoli.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 12 aprile 2009



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