giovedì 10 novembre 2011

Dalla Basilicata al Sahel: le aquile che migrano “al contrario”

Ugo Mellone, Università di Alicante

Avendo un paio d'ali, e dovendo raggiungere l'Africa dall'Italia, in che direzione volereste? La logica direbbe Sud, ma in natura le cose non sempre vanno secondo la nostra logica. A partire dal 2010, nel Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, è iniziato un progetto di studio della migrazione del Biancone (Circaetus gallicus), finanziato dall'Osservatorio Faunistico della Regione Basilicata e dall'Estación Biológica Terra Natura (Università di Alicante, Spagna). Ad oggi sono stati marcati con trasmittenti GPS/Argos, per la prima volta in Italia, cinque giovani esemplari.
Il Biancone è un'aquila che nidifica in boschi mediterranei, si nutre quasi esclusivamente di serpenti, e trascorre l'inverno prevalentemente in Africa tropicale. Il sistema GPS consente di localizzare i Bianconi con precisione e quindi di valutare le rotte di migrazione e le aree di svernamento.
Le trasmittenti, dal peso di 45 g (meno del 3% del peso delle aquile) funzionano tramite telemetria satellitare, una tecnica attraverso la quale è possibile seguire le migrazioni degli uccelli attraverso piccole radio alimentate da pannelli solari. Questi strumenti, che sono stati applicati tramite un leggerissimo "zainetto" pochi giorni prima che le giovani aquile si involassero dal nido, inviano dei dati (coordinate, ora e data) che sono poi scaricabili da internet.
I risultati del primo anno della ricerca sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista Journal of Avian Biology ("Extremely detoured migration in an inexperienced bird: interplay of transport costs and social interactions") e dimostrano come queste aquile, invece di raggiungere l'Africa volando dirette verso Sud, si dirigono veso Nord e poi attraverso la Francia raggiungono la Spagna e lo Stretto di Gibilterra, dove attraversano il Mediterraneo (guarda il 'viaggio' nella in photogallery). Successivamente, dopo alcuni giorni di viaggio sul Sahara, raggiungono le savane del Sahel dove trascorrono l'inverno.
Perchè questo percorso così tortuoso? La risposta è negli altissimi costi energetici e rischi associati all'attraversamento del mare, dove i Bianconi sono obbligati al dispendioso volo battuto. Raggiungere l'Africa dalla Sicilia implicherebbe almeno 140 km di volo sul mare, mentre da Gibilterra sono soltanto 14. E come fanno degli animali con pochi mesi di vita, e senza nessuna esperienza dimigrazione, a seguire un percorso tanto complesso? I ricercatori hanno ipotizzato che i giovani Bianconi apprendano il percorso seguendo individui adulti.
Queste ipotesi erano già state formulate sulla base di osservazioni di gruppi misti (adulti e giovani) in migrazione verso Nord in Italia centrale, ma è la prima volta che arriva la conferma tramite la tecnologia GPS.
Attualmente è possibile seguire quasi in tempo reale sul sito del Parco www.parcogallipolicognato.it la migrazione di tre individui, Federico, Pilar e Crocco, e le sorprese e i colpi di scena non stanno mancando: non tutti i giovani, infatti sembrano essere in grado di apprendere la migrazione "sicura" dagli adulti.

[nell'immagine sotto tragitti reali (in rosso, dalla Spagna) e ipotetici (in nero, dalla Sicilia) utilizzati da due giovani Bianconi per raggiungere l'Africa (Mellone et al. 2011, Journal of Avian Biology 42: 468-472)]



Fonte: greenreport.it