martedì 31 agosto 2010

La migrazione dei bianconi è in atto



In Basilicata la migrazione del Biancone (Circaetus gallicus) verso il continente africano è già in corso, così come in molte altre regioni. Prestando attenzione a molte zone con caratteristiche idonee alla specie, in particolare aree aperte ricche di rettili, in questi giorni è facile osservare questa straordinaria "aquila dei serpenti" dalle dimensioni davvero ragguardevoli. Si spera che durante il suo avventuroso viaggio (di cui ancora si stanno studiando le rotte delle diverse popolazioni italiane) non abbia la sfortuna di incappare in qualche bracconiere, anche perchè già dal 1 settembre migliaia di fucili da caccia saranno pronti a sparare. Questo individuo è stato fotografato questa mattina in prossimità della Riserva Naturale di San Giuliano.

CACCIA: DA MERCOLEDI PREAPERTURE AL VIA IN QUASI TUTTE LE REGIONI ITALIANE.

Pubblichiamo il comunicato stampa ricevuto dalla LIPU.


CACCIA: DA MERCOLEDI PREAPERTURE AL VIA IN QUASI TUTTE LE REGIONI ITALIANE.

LIPU: “DANNI PER POPOLAZIONI NIDIFICANTI. IN MOLTI CASI IGNORATE

LE NUOVE NORME INTRODOTTE DALLA LEGGE COMUNITARIA”

Le preaperture comporteranno gravi rischi per la natura, perché colpiscono specie che hanno appena terminato la nidificazione. Inoltre, i calendari venatori di molte regioni non applicano le nuove norme introdotte dall’art. 42 della Comunitaria, che impongono tutele ben precise per i periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli.

E’ quanto denuncia la LIPU-BirdLife Italia alla vigilia delle preaperture che si terranno in ben 13 regioni italiane, cui si aggiungono altre quattro (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo) che pur non avendole deliberate, lasciano alle singole province la possibilità di farlo. Solo due (Liguria e Piemonte) le regioni che hanno deciso di non anticipare l’apertura della stagione, oltre alle province autonome di Trento e Bolzano. Saranno dodici le specie di uccelli cacciabili, di cui quattro (tortora, quaglia, beccaccino e marzaiola) con popolazioni in declino.

“Sparare in questo periodo dell’anno – sottolinea Elena D'Andrea, Direttore generale LIPU-BirdLife Italia - vuole dire compromettere le popolazioni delle specie coinvolte perché si colpisce gli esemplari che hanno appena terminato la nidificazione. I migratori provenienti dal Nord Europa, infatti, arriveranno nel nostro Paese solo alla fine di settembre”.

Ancor più grave, anche sotto il profilo giuridico, il comportamento di molte regioni che ignorano le nuove norme introdotte nella legge 157/92 così come modificate dalla legge Comunitaria 2009 approvata di recente in Parlamento.

Il nuovo comma 1 bis dell’art. 18 della legge 157/92 introduce infatti il divieto di caccia nei periodi di riproduzione e migrazione prenuziale degli uccelli. Secondo le indicazioni fornite di recente dall’ISPRA per una corretta applicazione delle nuove norme, le regioni avrebbero dovuto introdurre per alcune specie la sospensione totale della caccia, e per la quasi totalità di esse l’avvio dell’attività venatoria non prima del 1° ottobre per farla terminare tra il 31 dicembre e il 20 gennaio. Solo Lazio e Puglia hanno inserito nei propri calendari venatori la fine anticipata della caccia per i tordi, la beccaccia e diverse specie di anatre.


“Stiamo attentamente valutando la situazione – prosegue il Direttore generale LIPU – e non escludiamo ricorsi ai TAR che, nei prossimi giorni, potremmo presentare insieme alle altre associazioni ambientaliste. L’Italia deve applicare senza esitazioni le nuove previsioni di legge, anche perché si tratta di stringenti obblighi comunitari"

Parma, 30 agosto 2010

domenica 29 agosto 2010

Poiana codabianca in provincia di Matera



Ieri 28 agosto 2010 interessante osservazione di Poiana codabianca (Buteo rufinus) in territorio di Grottole a pochi km dalla Riserva Naturale di San Giuliano. Si tratta di una specie piuttosto rara in Italia e di cui non si hanno certezze sulla sua nidificazione. L'ultima segnalazione lucana risale alla fine del mese di giugno scorso ed è stata effettuata da Santino Di Carlo (birder laziale ed esperto di rapaci) a circa 27 km dal sito di Grottole. Le segnalazioni di Poiana codabianca sono spesso difficoltose per il rischio di confusione con la Poiana comune specialmente se condotte a notevole distanza o in precarie condizioni di luce. E' perciò importante, al fine di raccogliere dati utili alla conoscenza della specie in Italia, effettuare scatti fotografici, anche di scarsa qualità, che ne permettano una corretta identificazione corredata da pareri di esperti ornitologi. La foto documentativa qui sopra è stata scattata con l'ausilio di un cannocchiale e da grande distanza ed è stata sottoposta al giudizio di vari esperti che ne hanno confermato l'identificazione. Al momento in Basilicata la specie è considerata migratrice irregolare secondo la Ceck-list ufficiale regionale pubblicata sulla Rivista Italiana di Ornitologia nel 2008.

sabato 28 agosto 2010

Grillaio


Valle del Bradano, Montescaglioso



Valle del Bradano, Montescaglioso



Valle del Bradano, Montescaglioso

martedì 24 agosto 2010

Un lupo investito vicino Matera

Santeramo, ci sono i lupi. Giovane esemplare ucciso da automobilista

di ANNA LARATO

SANTERAMO – Un giovane lupo è stato trovato morto, sulla provinciale 128 Santeramo-Laterza, al chilometro 6,500, investito molto probabilmente da un automobilista. A segnalarlo all’ufficio Ambiente del Comune un cittadino santermano, allevatore di ovini. Convintissimo che si trattava proprio di un lupo e per evitare che l’animale fosse ulteriormente travolto da altre auto lo ha meticolosamente spostato sul ciglio della strada anche perché si potesse accertare, senza ombra di dubbio, che si trattava di un lupo.

Sul posto, quindi, Giovanni Canal, responsabile dell’ufficio comunale, insieme con un ufficiale della Polizia municipale addetto ai controlli ambientali, i quali, esterrefatti, hanno constatato che lo splendido animale, che giaceva morto ai bordi della strada, sicuramente non era un cane. Subito hanno allertato il servizio veterinario della Asl. Gli esperti, giunti sul posto, da un primo esame visivo, dalla conformazione anatomica dell’animale (colore del mantello, dentatura, struttura della testa e della mandibola), hanno confermato senza esitazioni che effettivamente si trattava proprio di un lupo di circa tre anni.

Sicuramente è il primo lupo che è rinvenuto nel territorio santermano in tempi recenti, anche se in realtà c’erano state diverse segnalazioni da parte di allevatori di capi di bestiame aggrediti e uccisi: galline, conigli, pecore. Molte poi le segnalazioni di agricoltori che avevano visto le loro greggi di ovini assalite negli ovili.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno Puglia del 13 agosto 2010



Foto di Pasquale Spalluto – Lupo morto rinvenuto il 4 luglio 2010 sulla SS7 nei pressi di Matera.


Altre notizie su
http://www.comune.santeramo.ba.it/index.php?id=151&idnews=1246


http://www.santeramolive.it/news/news.aspx?idnews=3832

domenica 22 agosto 2010

Gli ultimi capovaccai italiani




Questo è uno degli ultimi capovaccai italiani fotografato oggi in Basilicata dove ne restano solo 2 coppie (su un totale di 10 in tutta Italia). Il rischio di estinzione dal nostro Paese è fortissimo. Gli ultimi che ancora sopravvivono vanno aiutati in modo concreto e mirato. In Italia è stato pubblicato dal Ministero dell'Ambiente il Piano di Azione per la sua conservazione: vogliamo applicarlo in modo efficace?

venerdì 20 agosto 2010

Liberazione grillai a Matera



Nell’ambito delle attività del Centro Provinciale di Recupero della Fauna Selvatica ubicato presso la Riserva Naturale di San Giuliano mercoledì 18 agosto 2010 alle ore 10 e alle ore 11,30 è stata effettuata la reimmissione in natura di 20 giovani falchi grillai ed una poiana curati e recuperati alla vita libera. Ad assistere all'evento c'erano tanti cittadini materani e numerosi turisti in visita a Matera.

mercoledì 18 agosto 2010

Cicogne nere in Basilicata

In un sito segreto lucano 4 cicogne nere si muovono sicure al bordo del nido. Presto lasceranno l'Italia per migrare verso l'Africa. In Basilicata la specie nidifica regolarmente dal 2000 e nel 2009 e 2010 si sono riprodotte con successo ben 5 coppie, il massimo numero finora rilevato a livello nazionale. Nell'ambito del GLICINE (Gruppo di Lavoro Italiano sulla Cicogna Nera) stiamo monitorando la specie in Italia censendo, grazie alla rete di esperti e collaboratori, tutti i siti riproduttivi e raccogliendo ogni dato utile a conoscerne lo status e il trend evolutivo. In Italia da circa 10 anni la Cicogna nera si riproduce piuttosto regolarmente solo in Basilicata e Piemonte. In Calabria da anni non si hanno più notizie di nidificazione mentre in Campania solo da 2 anni si è stabilizzata una nuova coppia. Tentativi di nidificazione sono stati osservati anche in alcune altre regioni del centro e del nord. Le condizioni ideali affinchè questa specie si stabilizzi sono un habitat adatto e tranquillo per la riproduzione e la presenza di corsi d'acqua ricchi di prede.

Liberati 20 grillai sulla Murgia materana










Nell’ambito delle attività del Centro Provinciale di Recupero della Fauna Selvatica ubicato presso la Riserva Naturale di San Giuliano mercoledì 18 agosto 2010 alle ore 10 e alle ore 11,30 è stata effettuata la reimmissione in natura di 20 giovani falchi grillai ed una poiana curati e recuperati alla vita libera. Ad assistere all'evento c'erano tanti cittadini materani e numerosi turisti in visita a Matera. A riprendere l'evento anche Rai3 Basilicata e alcuni fotografi e giornalisti free lance.

Il rilascio è avvenuto presso il Belvedere della Murgia materana all’interno del Parco della Murgia. Questa iniziativa rientra in una quadro di reimmissioni in natura di animali curati e riabilitati che si svolge tutto l’anno ed in particolare nei mesi di luglio e agosto. L'attività del Centro Recupero di San Giuliano è curata dalla società De Rerum Natura in collaborazione con la Provincia di Matera con il supporto medico veterinario del dott. Vito Tralli. Lo scopo è quello di portare avanti, oltre alla cura di esemplari in difficoltà di fauna selvatica protetta rinvenuta nel territorio provinciale, soprattutto specifiche iniziative per la tutela e la conservazione concreta del Grillaio occupandosi di soccorso, recupero e rilascio di moltissimi esemplari giovani ed adulti. Oltre a ciò Il Centro ha curato anche quest’anno il monitoraggio di circa 400 cassette nido appositamente installate su numerosi edifici di Matera e Montescaglioso allo scopo di verificare l’adattamento a queste nuove cavità che in molti casi si stanno rivelando indispensabili per garantire un sito di nidificazione più certo. Infatti con le trasformazioni urbanistiche dei centri storici e con alcuni lavori di restauro vengono a mancare le opportunità di nidificazioni sicure. Il Grillaio (Falco naumanni è il suo nome scientifico), lo straordinario e familiare falchetto cittadino è ormai diventato un simbolo delle aree murgiane a cavallo tra Basilicata e Puglia e vanta una popolazione considerata la più importante d'italia. Ricordiamo che si tratta di una specie oggetto di grande attenzione da parte degli organismi scientifici ed istituzionali di tutta l'Europa poichè di interesse prioritario nell’ U. E. e protetta in tutti gli stati membri. Negli anni scorsi il Progetto LIFE Natura “Rapaci Lucani” ha permesso di attivare varie iniziative, tra cui la realizzazione del Centro con alcune voliere per rapaci. Ma numerose sono state anche le iniziative di divulgazione, soprattutto presso le scuole e la popolazione locale allo scopo di far conoscere ed apprezzare questo importante ed unico patrimonio faunistico.
Il Responsabile del Centro Matteo Visceglia ha dichiarato: "Dall'inizio di quest'anno e fino alla metà di agosto abbiamo soccorso e curato 170 esemplari in difficoltà appartenenti a varie specie protette di cui oltre 100 di Falco grillaio. Gli animali sono stati quasi tutti raccolti da privati cittadini e poi consegnati al Centro direttamente o tramite Polizia, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, Polizia Provinciale. In moltissimi casi sono stati effettuati interventi diretti di recupero da parte dei responsabili del Centro. La grande percentuale di grillaio che ci viene affidata è giustificata dal fatto che questi piccoli rapaci nidificano sui tetti e nelle cavità di palazzi di diversi centri storici e al momento dei primi voli molti giovani non proprio perfettamente cresciuti e con il piumaggio ancora incompleto finiscono sulle strade cittadine e in molti casi anche in abitazioni, giardini, cortili, ecc. Spesso ci siamo presi cura di esemplari di pochi giorni di vita caduti dai tetti quando erano ancora ricoperti di piumino bianco, molto disidratati e debilitati. Tutti i falchi prima della liberazione sono stati preventivamente inanellati da un biologo autorizzato dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione Ambientale) contribuendo così anche allo studio degli spostamenti di questa specie migratrice che alla fine dell’estate ritorna in Africa a svernare".
L'Assessore provinciale all’Ambiente della Provincia di Matera Giovanni Bonelli nel commentare l'attività del Centro ha dichiarato: "Lo scopo del Centro Recupero Provinciale è quello di dare una risposta concreta alle situazioni di difficoltà in cui vengono a trovarsi molti animali selvatici nel nostro territorio. Grazie alla collaborazione di cittadini, associazioni e forze dell'ordine ogni anno vengono recuperati, curati e liberati moltissimi esemplari quasi tutti appartenenti a specie rare. In una regione come la Basilicata, caratterizzata da una importante presenza di fauna selvatica, la necessità di avere sul territorio un Centro Recupero operativo tutto l’anno è assolutamente indispensabile per mettersi al pari di altre province e regioni d'Italia e sicuramente rappresenta anche un ottimo strumento per sensibilizzare ed informare i cittadini e soprattutto le giovani generazioni. Oltre a ciò l'attività del Centro si sta rivelando anche una buona occasione per avviare progetti di studio e conservazione come ad esempio lo stesso inanellamento degli esemplari liberati. La Provincia si sta impegnando a rafforzare il Centro di Recupero per dotarlo di più idonee strutture e maggiori strumenti operativi e finanziari".

Liberazione grillai Murgia materana

giovedì 12 agosto 2010

Un Rondone pallido allevato dal Centro Recupero



I Centri Recupero sono presidi importanti non solo per il soccorso e la tutela di specie rare e protette ma anche per la raccolta dei dati scientifici di interesse ornitologico.
Il rondone pallido (Apus pallidus) raffigurato in foto è stato rinvenuto il 21 luglio e consegnato al Centro per la cura e l'allevamento. In questi giorni sarà liberato!
Si tratta di una specie di grande interesse conservazionistico e piuttosto localizzata in Italia. In Basilicata solo da alcuni anni sono noti alcuni siti riproduttivi e Matera, luogo da cui proviene l'esemplare della foto, è tra i più importanti.
La nidificazione della specie nella nostra regione è stata confermata solo di recente. Infatti tra il 2004 e il 2009, grazie ad alcune ricerche ornitologiche sul territorio regionale e alla collaborazione di ornitologi, appassionati ed operatori di centri recupero sono stati raccolti dati certi sulla nidificazione in alcuni centri abitati del materano e del potentino. E' in fase di pubblicazione un articolo scientifico che fa il punto su questa specie nella nostra regione.

mercoledì 11 agosto 2010

Eccezionale roost di Nibbi bruni nella Riserva di San Giuliano






Nella Riserva Naturale di San Giuliano all'inizio di agosto, e già da alcuni anni, si verifica una eccezionale concentrazione di nibbi bruni (Milvus migrans) in un sito utilizzato come dormitorio (roost). Ieri 10 agosto abbiamo effettuato un conteggio degli esemplari presenti che ha portato all'incredibile cifra di 575 nibbi! Si tratta di un dato di notevole importanza a livello nazionale poichè sono pochi i siti italiani dove sono osservabili al tramonto simili concentrazioni. La causa di tale fenomeno è legata al fatto che i nibbi in periodo post-riproduttivo tendono ad aggregarsi in siti strategici preparandosi alla migrazione verso l'Africa. Non è ancora ben chiara l'origine di tutti questi individui ma si presume che vi siano sia i soggetti nidificanti in Basilicata (con tutti i giovani dell'anno) sia quelli presumibilmente provenienti dal centro-nord. I movimenti di tale specie non sono ancora ben conosciuti poichè sembra che una parte della popolazione italiana scelga di migrare attraversando la Spagna e lo stretto di Gibilterra mentre l'altra parte preferisca utilizzare la nostra penisola per dirigersi verso lo stretto di Messina e da qui verso la Sicilia occidentale da dove poi passano in Africa dopo un volo di almeno 130-140 km sul mar Mediterraneo.
Contemporaneamente al censimento di San Giuliano è stato effettuato un conteggio anche in altri 3 siti (Pomarico, Pisticci e Sant'Arcangelo) dove, specialmente presso le discariche, spesso si osservano numerosi nibbi bruni e reali.
I risultati:
 
San Giuliano: 575 indd.
Pomarico:  28-30 indd.
Pisticci: 31 indd.
S. Arcangelo: 67-70 indd.
 
TOTALE: 701-706 individui

Il Progetto è nato grazie alla collaborazione di:
- Società De Rerum Natura
- Studio Naturalistico Milvus
- Centro Recupero Rapaci della Riserva di San Giuliano

I rilevatori che hanno partecipato a questa iniziativa sono:

Matteo Visceglia e Mariangela Francione - Riserva di San Giuliano (Mt)
Nicola Cillo e Marisa Laterza - Pisticci (Mt)
Gianni Palumbo - Pomarico (Mt)
Egidio Fulco - Sant'Arcangelo (Pz)


L'idea è quella di dare un seguito a questa iniziativa, per ora assolutamente sperimentale, programmandola anche il prossimo anno ed organizzandola per tempo e soprattutto coinvolgendo altri rilevatori per coprire più siti. Molto probabilmente verranno fuori dati di grande interesse per lo studio della specie.

giovedì 5 agosto 2010

Liberati altri falchi grillai



Continua il programma di rilascio dei numerosi giovani falchi grillai da parte del Centro Recupero Rapaci della Provincia di Matera. La liberazione è avvenuta il 31 luglio in territorio di Matera.

mercoledì 4 agosto 2010

Torrente Gravina: storia di ordinario inquinamento






LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE
Egregio Presidente De Filippo, il novello assessore con delega all’ambiente nonché vice presidente della giunta regionale punta, per avvicinarsi dal paesello di origine al capoluogo regionale, costantemente ad Ovest mentre dell’ Est, dove c’è il sole dell’avvenire che sorge !!!, ignora il punto cardinale. Nei giorni scorsi, dopo l’ennesima denunzia di mal funzionamento dei depuratori e di acque reflue che vengono scaricate nei fiumi senza essere depurate, l’assessore Mancusi convocò una riunione ampia dalla quale emerse tanto per cambiare che: era tutto a posto. E’ vero che l’alga è cornuta, che qualcuno si è dimenticato di collegare gli schemi fognari agli impianti di depurazione, che qualcun altro, con tante tecnologie moderne, non conosce i tasti da premere per far funzionare correttamente il depuratore ma da queste piccole cose a dire che tutto è a posto ce ne corre; meglio la passata gestione, aveva, infatti, appreso bene la parte. Le cronache quotidiane riportano costantemente fenomeni di inquinamento, di cattivo odore ed ogni ben di Dio ed anche L’Osservatorio dell’Ambiente e della Legalità, voce non ostile, ha detto che 150.000 persone in Basilicata non sono assistite da rete fognaria collegata a depurazione. Sono dati ovviamente “governativi” che ricordano tanto i rapporti della polizia in occasione delle manifestazioni sindacali e si parla di assoluta mancanza di collegamento e non già di fenomeni patologici nel trattamento dei reflui..
Da un po’ di tempo la magistratura di concerto con il Noe dei Carabinieri procede a mettere sotto sequestro una serie di impianti per inquinamento ambientale. Non è opportuno soffermarsi qui sul funzionamento di tutto lo schema regionale, occorrerebbe un corposo trattato per descrivere i 179 depuratori, è intendimento soffermarsi solo sulle devastazioni alle quali è sottoposto il torrente Gravina nel tratto che forma il canyon sottostante i Sassi di Matera.
Quello ripreso in tutti i modi e che ha fatto il giro del mondo. La situazione è lasciata al più completo abbandono nella sostanziale indifferenza anche dalle autorità locali; non faccia riferimento anche Lei al Life-plus, appena iniziato, perché Le crescerebbe il naso in quanto anche Lei sa che non ha nulla a che vedere con la bonifica. Il mondo associativo si è più volte mobilitato da anni, ormai, e sono state raccolte anche migliaia di firme, per richiamare l’attenzione. Tutto è risultato inutile.

Con esclusione della Presidenza del Parco della Murgia, anche le autorità locali non è che si siano spese molto. Il momento più concreto sembrò essere una riunione tenuta nello scorso mese di gennaio dall’assessore all’ambiente uscente, riunione pre-elettorale (certo) ma in quella occasione si fece il punto , il primo, concreto, individuando le varie componenti della problematica e l’assessore promise di mettere a disposizione una prima cifra per monitorare la situazione. Opera giudicata dai più, esterni alla riunione, inutile tenuto conto che la situazione è conosciuta e più di una volta le autorità di Polizia Giudiziaria hanno provveduto a prelevare l’acqua, a farla analizzare ed a trasferire il tutto alla magistratura.
Il fenomeno è conosciuto sia per l’acqua inquinata che arriva attraverso lo Jesce da Altamura , sia per quella immessa dal depuratore di Pantano ( che per una parte è ,adesso, sottoposto a sequestro), sia per gli scarichi liberi che dall’abitato si riversano direttamente nel torrente.
Qualche foto emblematica viene allegata , poi le televisioni hanno inviato abbondanti riprese durante gli anni e anche chi vive nei nostri paeselli grandi come un condominio ha avuto modo di vederle..
Dire che è tutto a posto anche in questo caso è voler negare l’evidenza ed a qualcuno il naso oltre a diventare rosso diventa lunghissimo tanto da ostacolare il riposo notturno.

[ Pio Abiusi Responsabile ambiente Città Plurale- Matera - Matera, 3 Agosto 2010]