martedì 5 febbraio 2013

Fabbisogni energetici delle famiglie

Come ormai noto in Basilicata sono in esame 316 progetti per installazione di impianti per la produzione di energia, dei quali 284 da eolico e 32 fotovoltaico (32).
E’ prevista una potenza complessiva di 4493 MW per l’eolico e di 367 MW per il fotovoltaico, per un totale di 4860 MW.
Stando alle dichiarazioni sbandierate recentemente da costruttori e politici, in occasione dell’inaugurazione dell’impianto eolico di Pietragalla, 9 torri per un totale di 18MW installati, l’energia prodotta permetterà di far fronte al fabbisogno di circa 13000 famiglie.
Questo significa che ogni MW installato soddisferebbe il fabbisogno di 720 famiglie,poco più o poco meno a seconda del vento. Ma siccome nei progetti gli eolici assicurano che là dove fanno gli impianti il vento c’è,ragioniamo sui loro dati e ragioniamo solo per l’eolico, per brevità,sebbene anche per il fotovoltaico tanto si dovrebbe dire,visto che per produrre 1 MW occorre sacrificare 3 ettari di terreno. Quindi solo per la Basilicata e solo per il fotovoltaico,ulteriori mille ettari di terra sarebbero sottratti ad altri e ben più “naturali” usi.Trascuriamo anche, per seguire la logica ottimistica di aziende e politici, ogni considerazione sul vero concetto di fabbisogno e sull’intermittenza della fonte eolica.
Se dunque installassimo questi circa 4.500 MW di eolico,soddisferemmo il fabbisogno di (720×4.500) 3.240.000 famiglie. Ma in Basilicata, regione di 600.000 abitanti,saremmo tremilioni e passa di famiglie? E se considerassimo anche l’energia che dicono sarebbe prodotta dai 367 MW di fotovoltaico,ci sarebbero altre 347x720famiglie “soddisfatte”,cioè altre 262.240?
Dite che si fa per dire, che in realtà le famiglie i cui consumi sarebbero soddisfatti per ogni MW installato sarebbero di meno se si tenesse anche conto dei fabbisogni “accessori”, tipo trasporti , scuole, ospedali,fabbriche ecc?…
Sta di fatto che,anche con tutte le precisazioni del mondo,la cifra sarebbe comunque stratosferica: Altro che sceicchi , come ci chiamano per via del petrolio,saremmo strasceicchi, con tutta la ricchezza che deriverebbe alla Basilicata vendendo questa enorme produzione di energia elettrica .
Ma allora questi sono proprio benefattori? E pensare che c’è chi ancora avanza perplessità su questa grande svolta di progresso e di civiltà che si profila per la Basilicata!
Come dite?…In realtà è solo un modo di dire che “soddisfa il fabbisogno” o comunque le famiglie “soddisfatte” da qualche parte staranno,mica devono per forza essere in Basilicata. Insomma ,l’energia prodotta non “soddisfa” né le famiglie lucane né la regione Basilicata,è solo “equivalente”,cioè se fosse la nostra,ci “soddisferebbe” le nostre famiglie.
E’ un tantino complicato per noi gente semplice lucana. In realtà l’energia prodotta è di proprietà di chi installa gli impianti con gli incentivi pubblici e non della regione o del paese dove questi sono ubicati e dove producono scempio paesaggistico ed altro , come vedremo. Il fatto è che fa più colpo dire che soddisfa i fabbisogni di migliaia di famiglie,lasciando intendere tacitamente che si tratta di famiglie del posto.
Ma allora, dov’è lo sviluppo e la ricchezza che dicono di portarci, questi signori? E’ forse l’occupazione per i cittadini delle località ove si insediano? Un pugliese , abitante vicino ad un impianto eolico,a domanda del giornalista de “Il Graffio” di Telenorba del 21 gennaio scorso, rispondeva di aver visto , di gente del luogo “occupata”, solo un elettricista a fare collegamenti, oltre ad addetti agli sventramenti dei terreni ed ai cementieri .
In realtà anche loro stessi, gli eolici, in uno dei progetti che ho studiato,dicono che affideranno ad aziende locali la pulizia delle stradine e tutto il resto, oltre a stradine e cemento,a tecnici specializzati da loro stessi formati.
Mi sbaglio? Felicissimo di ammetterlo , quando avranno fornito non dati “aggregati”, ma elenchi dettagliati di gente che abita nei posti “abbelliti” dal loro intervento , risultanti assunta regolarmente, che lavora continuativamente agli impianti, nonché copia dei relativi contratti.
Ah già,ma loro investiranno milioni di euro,intorno al milione e mezzo di euro per MW installato più o meno: Certo è che è unanimemente riconosciuto che in 5 anni rientrano del capitale e cominciano a guadagnare. Questo significa che un MW installato rende intorno a 300.000 euro all’anno e che una torre media da 2MW ne rende 600.000.
Beh, ma ci sarà pure un ritorno per la gente di Basilicata, per i singoli, per la collettività,per i comuni: Che sia questa,quella dei grandi impianti industriali,l’insperata soluzione per l’affanno della nostra agricoltura che questi lungimiranti signori ci offrono su di un piatto d’argento?
Cercheremo di trattarne in altra occasione.

 articolo di Vitantonio Iacoviello Quotidiano della Basilicata  5 febbraio 2013