giovedì 27 agosto 2009

Da: IL quotidiano della Basilicata

Una tartaruga verde sulla costa ionica lucana




• P O L I C O R O. Una "tartaruga verde" nel mare di Policoro, poco distante dalla struttura del Circolo velico lucano. Ad avvistarla è stato Egidio Iannella, pescatore dilettante, alle prese con la pesca a poche decine di metri dalla riva. Ha pensato che si trattasse della solita tartaruga Caretta caretta, e vedendola in difficoltà, è riuscito a portarla a riva, e l'ha consegnata al Centro di recupero, posto nella struttura velica diSigismondo Mangialardi. Contrariamente a quello che era apparso a prima vista, si è avuta quasi subito la percezione di un eccezionale ritrovamento mai avvenuto prima sulle coste dello Jonio. Non era infatti una Caretta caretta, come si era pensato al primo impatto, ma un esemplare molto giovane di "Chelonia mydas", comunemente nota con il nome di "tartaruga verde", una tartaruga marina della famiglia Cheloniidae, che è molto rara nella nostra zona. Pesa 5 kg, misura 36 cm di lunghezza e 25 di larghezza.
Secondo gli esperti, allo stato, essendo molto giovane è difficile stabilire sia l'età e sia il sesso. La scorsa estate fu recuperato un altro esemplare del genere, ma in condizioni piuttosto gravi, nel mare di Sardegna.
La tartaruga avvistata a Policoro e ricoverata nel centro di recupero del Circolo velico, secondo il veterinario Giacomo Vi t e l l i e la biologa Nella Mars i c o, si trova apparentemente in buone condizioni, non presentando lesioni esterne. Ora la tartaruga verde, mai avvistato in precedenza altro esemplare del genere sulle coste del mar Jonio, sarà sottoposta ad accertamenti radiologici, ad altri approfonditi analisi ed esami, per poi decidere eventuali cure, durata della degenza e la data della sua liberazione in mare. Il rettile, che non risulta marcato, presenta un piastrone giallastro, ma sono diverse le tonalità di verde (da qui il suo nome), che caratterizzano il carapace.
«La Chelonia mydas - ha spiegato la biologa Marsico - è una
specie classificata, come la Caretta caretta, ad alto rischio di estinzione
nella lista delle specie minacciate. Il suo ritrovamento nelle
acque italiane è sempre un evento eccezionale, essendo una specie ormai rara nei nostri mari, abitando di solito nella parte sud-occidentale del Mediterraneo. Nidifica per lo più sulle coste dell'isola di Cipro. La deposizione avviene ad intervalli di 2-3 o piu' anni e su 100 schiuse si calcola che soltanto 10 piccoli raggiungano l'età adulta. Non è difficile incontrare una Chelonia mydas in alto mare, ma di solito le tartarughe di questa specie prediligono profondità modeste».
La tartaruga verde, al contrario della Caretta caretta che mangia di tutto, è vegetariana e si ciba di piante acquatiche, per trovare le quali si sposta anche di 2 mila km, rispetto ai siti di origine. È stata a lungo presa di mira dai pescatori per la sua carne, le sue uova nonchè per farne oggetti decorativi e suppellettili. Ma poichè il suo unico predatore naturale è lo squalo, è soltanto l'uomo a metterne a rischio l'esistenza. Per questo non deve sorprendere se se le tartarughe verdi si sono notevolmente ridotte.
Fonte: "Gazzetta del Mezzogiorno" 27 agosto 2009