lunedì 29 febbraio 2016

BILANCIO POSITIVO ANCHE NEL 2015 PER IL CRAS PROVINCIALE DI MATERA

Nel corso del 2015 il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) Provinciale di Matera è riuscito ad ottenere positivi risultati in termini di interventi che confermano la validità e l’utilità delle attività svolte a tutela della natura, con particolare attenzione alla fauna del nostro territorio, realizzando durante l’anno anche iniziative diffuse volte all’educazione e sensibilizzazione dei cittadini per un maggiore rispetto dell’ambiente. Alcuni problemi di gestione per l’anno 2016 restano però ancora irrisolti.

Nel corso dei 12 mesi del  2015 sono stati affidati complessivamente 321 esemplari,  gran parte dei quali appartenenti a specie particolarmente protette da normative nazionali ed europee.  Poco più dell’80% di essi rientra nella categoria sistematica degli Uccelli, il 14% in quella dei Rettili e il 6% in quella dei Mammiferi.  Sono state trattate in tutto 47 specie animali diverse di cui la maggiore percentuale è rappresentata dal gruppo dei rapaci (58%) pari a 186 esemplari.
Il maggior numero di interventi di soccorso e cure ha riguardato il Falco grillaio (Falco naumanni) una delle specie target a cui il CRAS dedica molte energie. Nel 2015 sono stati accolti e curati 151 esemplari di tale specie (pari al 47 % di tutti gli animali affidati) consegnati da cittadini, associazioni e organi di polizia. Da tempo si è consolidata una spiccata dedizione del centro materano nella cura di questa specie di notevole rilevanza in ambito nazionale ed europeo per la presenza di importanti e numerose colonie riproduttive in alcuni centri della provincia ed in particolare nella città di Matera, famosa per avere una delle colonie urbane di falco grillaio più grandi al mondo sia per l’elevato numero di coppie nidificanti (circa un migliaio) sia per la loro inconsueta abitudine di privilegiare per la riproduzione gli spazi che offre la città.    La presenza del falco in ambiente urbano è un grande valore aggiunto che oggi assume notevole significato scientifico, culturale e turistico capace di generare sempre più ammirazione e stupore tra i numerosissimi turisti in visita nella Città designata Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Tutti gli animali affidati provengono da 32 comuni diversi, sia lucani che pugliesi.  Il comune di Matera con il 50,2 % degli animali ritrovati nel proprio territorio, compreso il Parco della Murgia Materana,  è quello che impegna maggiormente il CRAS nel corso dell’anno. 
Una buona parte degli animali giunge al Centro in primavera ed in estate in quanto in tale periodo è in pieno svolgimento l’attività riproduttiva di molte specie e vi è una maggior richiesta di interventi di soccorso per cuccioli, pulli, giovani e adulti.  La media mensile di affidamenti, calcolata su base annua, è stata di 27 esemplari/mese. Per quanto riguarda le cause di ricovero una buona percentuale  (48 %) è costituita da pulli vittima di cadute o distruzione di nidi, prelievi illegali, e da giovani che si involano prematuramente per disturbi ai nidi. Il 24 % degli esemplari è invece vittima di traumi di varia natura, compresi atti di bracconaggio e folgorazione con linee elettriche pericolose, che in parte si risolvono positivamente ma che in molti casi determinano l’impossibilità di recupero completo o addirittura la morte dei soggetti già poche ore dopo la consegna. Le altre cause di ricovero annoverano situazioni molto diversificate e con percentuali minori. L’assistenza medico-veterinaria, di particolare importanza e determinante per i risultati,  è stata garantita grazie alla collaborazione della dott.ssa Olimpia Lai del Dipartimento di Medicina Veterinaria  dell’Università di Bari.  L’esito dei ricoveri è stato legato a diverse variabili come la gravità della patologia, la tempestività del soccorso o le complicazioni durante le cure. Il 70% animali pervenuti al CRAS è stato nuovamente liberato nello stesso anno 2015 pur se qualcuno è stato solo “rimandato” alla prossima primavera per dare una maggiore possibilità di successo nella fase di ritorno alla natura. Per il 27 % di essi invece non c’è stato nulla da fare per gravi traumi o per elevata debilitazione all’arrivo. Alcuni animali resteranno per sempre al CRAS per l’impossibilità di un loro pieno recupero ma questi svolgeranno, come gli altri ospitati da anni, una utilità didattico-scientifica. Ad essi viene quotidianamente garantita cura, alimentazione adeguata, assistenza e mantenimento in voliera.

Il responsabile e coordinatore del CRAS Matteo Visceglia dichiara:

“Vogliamo ancora una volta fare un appello al Presidente della Provincia di Matera e alla Regione Basilicata affinché possano trovare una soluzione allo stop imposto dalla legge di riordino delle province permettendo di dare continuità a questo importante servizio per il territorio ed unico riferimento per la collina materana. L’attività svolta quest’anno è stata molto positiva in termini di risultati complessivi ottenuti ma vogliamo ricordare che essa è stata possibile solo con grande impegno quotidiano del personale e del veterinario oltre che dell’apporto di cittadini, forze dell’ordine e di alcuni volontari di associazioni come LIPU, CERM e ANPANA che hanno materialmente provveduto alla risoluzione di diversi problemi. 






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