giovedì 5 luglio 2012

Murgia materana inquinata da reflui fecali

Nella murgia materana pascolano indisturbate le vacche podoliche, con il cui latte si producono i rinomati latticini, dal formaggio al caciocavallo podolico. Da più di un anno questi animali si abbeverano in torrenti, il Gravina e lo Jesce in particolare, che non sono più a norma di legge. Torrenti pieni di sostanze nocive derivanti dalle attività umane: scarichi fognari veri e propri, liquami derivanti dai depuratori non funzionati, reflui da allevamenti di bestiame. Un po’ di tutto, tra cui fosforo, azoto, nitrati vari, ammoniaca e l’e. coli, ormai conosciuto da tutti perché un suo cugino ha ucciso una trentina di persone in Germania.


Torrente Gravina inquinato

Riprendiamo una vecchia intervista a Pio Acito, di Legambiente Matera, fatta a Il Quotidiano della Basilicata poche settimane fa: “Matera ha 5 depuratori, il migliore dei quali, quello di contrada Pantano, è sequestrato. Singolare come l’autorità giudiziaria ne abbia affidato la custodia ai responsabili dei reati ambientali per cui è stato disposto il sequestro stesso. Chi volesse controllare può farlo andando verso il cimitero nuovo. Potrà facilmente verificare personalmente il colore dell’“acqua” che sversa ed il suo profumo. La forestale si muove con discrezione, in quanto i depuratori sono, dove più, dove meno, tutti irregolari, e finirebbe per sequestrarli tutti. Montescaglioso, che sversa i suoi liquami nella Gravina ha 3 depuratori, nessuno dei quali funzionanti. C’è poi Altamura che, con i suoi oltre 70.000 abitanti, è il principale responsabile dell’inquinamento del sistema del Bradano attraverso il torrente Iesce, ha un altro impianto, anch’esso, guarda caso, non funzionante.”
Cosa c’è da aggiungere più? La forestale è complice dell’omertà informativa, i cittadini sono disinformati dei pericoli e dei danni causati all’ecosistema, le autorità politiche, tra cui la Regione in prima fila e il suo assessore all’ambiente, Agatino Mancusi, latitano incapaci di sbrogliare la matassa lasciatagli dal suo terribile predecessore Santochirico. Quest’ultimo, prima delle elezioni regionali, aveva commissionato all’Arpab, un monitoraggio dell’intero corso del torrente Gravina; ad oggi nessun risultato è stato reso pubblico (chissà perché). Comune di Matera, Provincia ed Ente Parco della Murgia riusciranno a risolvere questa terribile situazione? Ad oggi sono stati multati 9 allevatori, con 18 contravvenzioni, per 81 mila euro, per essere colpevoli dello sversamento di liquami animali non depurati direttamente nei torrenti. Quasi come se la colpa fosse solo dei privati. L’ipocrisia del potere pubblico ogni giorno di che passa raggiunge livelli ignobili.

Fonte: http://basilicatamia.altervista.org/