venerdì 27 aprile 2018

CRAS A RISCHIO CHIUSURA IN PROVINCIA DI MATERA


Istituiti dalla Provincia di Matera nel 2003 in ottemperanza alla Legge 157/92 e alla Legge Regionale 2/95, i Centri Recupero Animali Selvatici delle Riserve Naturali Regionali di San Giuliano e Bosco Pantano negli ultimi quindici anni hanno garantito al territorio e alla cittadinanza importanti attività riferite al soccorso della fauna e alla sua tutela e conservazione.   Nonostante l’importante   ruolo territoriale, tali strutture hanno da sempre goduto di  una  scarsa attenzione e volontà istituzionale nel garantire alla collettività  un servizio, peraltro previsto per Legge, con le relative garanzie gestionali ad esse riferite, indispensabili ad assicurare le necessarie risorse per il loro ottimale e regolare funzionamento.
Spesso dimenticate e mai considerate adeguatamente, le società e le associazioni preposte a tale importante compito,  svolto anche in stretta collaborazione con organismi dello Stato come Carabinieri Forestali, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Questura e Polizie Locali,  hanno assicurato nel tempo servizi qualificati al territorio utilizzando proprie risorse finanziarie, salvaguardando attività di utilità sociale come soccorso, recupero, cura e conservazione della fauna selvatica rinvenuta  sul  territorio regionale, assumendosi  anche responsabilità civili e penali.   Pur avendo svolto con costanza e determinazione il proprio compito, ad oggi i numerosi problemi gestionali e infrastrutturali che riguardano tali presidi restano ancora irrisolti nonostante le varie e puntuali segnalazioni e richieste di aiuto da parte dei responsabili.
Grazie al personale qualificato e specializzato impegnato, ogni anno i due CRAS provinciali accolgono, curano e rimettono in natura centinaia di esemplari appartenenti a specie protette o a rischio di estinzione ancora presenti nei nostri territori, patrimonio comune e bene inalienabile dello Stato.  Nel corso dell’anno 2017 sono state garantite tutte le attività senza alcuna interruzione del servizio, con positivi risultati in termini di numero di interventi effettuati, assicurando assistenza veterinaria a 660 esemplari di cui 430 presso il CRAS di San Giuliano e 230 presso il CRAS di Policoro con la quasi totalità degli animali appartenenti a specie protette dalle normative nazionali ed europee in quanto di particolare interesse scientifico e di conservazione.
La gestione veterinaria di ogni singolo esemplare e tutte le successive e necessarie fasi che portano al totale recupero e rilascio in natura comporta un notevole impegno gestionale, economico e lavoro quotidiano senza alcuna interruzione durante l’intero anno.   
Riconosciuti ed apprezzati da chi opera sul territorio regionale e riferimento strutturale non solo nazionale per quanto realizzato negli anni grazie anche ad autorevoli collaborazioni scientifiche e progetti di rilevanza Europea, i due centri del materano vengono totalmente disconosciuti e non valorizzati a livello locale, considerata la puntuale “incertezza” che si verifica nel mettere annualmente a disposizione  i necessari contributi che per la loro esiguità certamente non risolvono tanti problemi e poco contribuiscono al buon funzionamento delle strutture e dei servizi previsti per legge e di grande rilevanza per la tutela della biodiversità in   Basilicata.    
I responsabili dei CRAS di San Giuliano e di Policoro con una accorata e dettagliata nota inviata in data 4 febbraio al Presidente e all’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, hanno evidenziato ancora una volta, che venissero accolte con la massima urgenza le richieste dei due centri di recupero. Inoltre nei giorni scorsi è stata comunicata la difficile situazione dei 2 CRAS materani anche al  Prefetto di Matera, ai Carabinieri Forestali e a molti Sindaci dei comuni della provincia di Matera, fruitori abituali di tale servizio, con lo scopo di sensibilizzare anche altri enti locali ed istituzioni al problema che stanno vivendo le due strutture.

“In virtù di una difficile e complessa situazione gestionale che si trascina ormai da anni - dichiarano Visceglia e Colucci, responsabili dei due Centri - informiamo che per ragioni  burocratiche e gestionali, non potremo garantire ulteriori interventi di soccorso, prestazioni veterinarie, cure e riabilitazione. Pertanto, in riferimento ad un quadro generale che attiene alle normative legate alla detenzione e gestione di esemplari di specie protette, al rapporto e alla tutela del personale impegnato, comunichiamo la sofferta decisione di dover sospendere al momento ogni forma di recupero, affidamento e ricovero di altri animali selvatici a supporto delle Amministrazioni locali, Forze dell’Ordine, Associazioni e Cittadini.  
Per quanto nelle nostre possibilità e con grandi sacrifici personali   garantiremo comunque assistenza quotidiana agli oltre 100 esemplari già presenti nei CRAS poiché non più liberabili in natura. Pertanto invitiamo gli Enti preposti alla tutela della fauna e della biodiversità regionale a comprendere le nostre preoccupazioni e motivazioni, assicurando sin da ora la nostra piena e fattiva collaborazione non appena in possesso delle condizioni e rassicurazioni  necessarie alla prosecuzione di tale servizio”.