sabato 25 ottobre 2014

L'eolico dei furbi


Ecco l’eolico dei furbi.

Altro che “mini” eolico, è ulteriore speculazione territoriale.


In agro di Potenza l’emblema dell’ennesima vergogna che sta degradando tante aree della Basilicata: il cosiddetto “mini” eolico, disseminato in spregio ai più elementari criteri urbanistici, abilmente accantonati dalla politica in nome di soldi facili per i più furbi.

A nord del capoluogo regionale, nelle loc. Montocchio e Cerreta, il comitato spontaneo di Cerreta e Taverna Foj ha reagito perché si sono visti colonizzare da circa 20 macchine eoliche, tra realizzate (in gran parte) e in attesa di realizzazione, con annesse opere accessorie.
Contenziosi, denunce, vertenze non potevano mancare alla luce delle numerose anomalie, perfino relative alla sicurezza, e per i metodi poco ortodossi di questi insediamenti industriali.

La storia si ripete. Sempre a Potenza, in loc. Piani del Mattino, le abitazioni rurali sono state sovrastate anche qui da macchine eoliche apparse improvvisamente, senza informazioni preventive e con la solita superficialità e aggressività. E non poteva che nascere il locale Comitato spontaneo di cittadini arrabbiati che ha reagito contro questo ennesimo insulto territoriale ai danni del prezioso paesaggio lucano. Anche qui, con il solito gioco sono 8 le macchine previste e in parte realizzate.

E’ il sotterfugio delle potenze frazionate in soglie più basse ma riconducibili ad un’unica sottostazione elettrica – spiega Cripezzi della LIPU -, cosi come con il frazionamento pretestuoso dei terreni (!). Iniziative solo apparentemente “singole” e “mini” ma in realtà dal carattere chiaramente elusivo che si concretizzano a tutti gli effetti, macchina dopo macchina, in centrali eoliche di stampo industriale, sfuggendo a qualsivoglia valutazione urbanistica o ambientale.
DIA, super DIA, SCIA, PAS, … acronimi che stanno a significare autorizzazioni caratterizzate da una totale quanto scellerata deregolamentazione per insediare queste macchine nelle aree agropastorali senza alcuna trasparenza o valutazione ambientale, già carenti per l’eolico tradizionale.
Una tipologia di macchine che si aggiunge, aggravandoli, agli effetti delle “normali” macchine eoliche di più grossa taglia.
Anzi, per certi versi tali effetti cumulativi possono essere più deleteri: intere colline occupate da numerose macchine da 100, 200 KW con annesse strade, cavidotti, cabine di trasformazione, ecc. quando, dovendo proprio scegliere, sarebbe meno impattante una unica torre eolica di maggiore potenza !

Lo spazio vitale per la Natura e per specie di grande interesse, come il Nibbio reale, per le quali la Basilicata è una area strategica, si degrada e si riduce sempre più. Natura e paesaggio umiliati ma anche l’uomo è accomunato allo stesso destino di una speculazione senza scrupoli.
Infatti è anche l’interesse dei piccoli proprietari a essere leso: solo per fare qualche esempio, chi paga i danni al decadimento del valore delle proprietà e di altre attività produttive compatibili? E chi pagherà in caso di danni derivanti dalla rottura accidentale della pala? E chi paga per l’usurpazione di un bene primario di tutti come il territorio e le sue componenti paesaggistiche e naturali???
In definitiva, la solita vergogna italiana: denaro delle tasche dei cittadini che invece avrebbe potuto essere impiegato ben più utilmente ai fini di una seria lotta ai gas serra, conciliando gli interessi dei cittadini e dell’economia nazionale.

La Lipu – conclude Cripezzi - aveva minuziosamente previsto queste gravi distorsioni lanciando l’allarme e invocando modifiche all’indecente Piano Energetico Lucano in approvazione nel 2010”. L’allora Giunta regionale De Filippo, preferì condannare il proprio territorio in ossequio alle pressioni degli speculatori energetici, di concerto con alcuni parlamentari lucani. Ancora oggi la Giunta Pittella ha reiterato lo stesso atteggiamento, evitando di toccare quel Piano Energetico e mantenendo la Regione ancora priva di Piano Paesaggistico Regionale.

sabato 4 ottobre 2014

Eurobirdwatch 2014 nella Riserva Naturale di San Giuliano

"Per due giornate, sabato 4 e domenica 5 ottobre, vi racconteremo il fascino della migrazione degli uccelli e tante storie sospese tra terra e cielo. Lungo i sentieri delle nostre oasi o riserve, oppure in uno dei tanti luoghi dove gli uccelli sosteranno, per qualche ora o solo per pochi minuti.
Con in mano un binocolo e un taccuino, avvisteremo e annoteremo i maestosi falchi e gli eleganti aironi, il grazioso pettirosso e i rumorosi fringuelli.
Per i partecipanti, vi sarà la possibilità di collaborare direttamente a un grande censimento europeo degli uccelli migratori che in questo periodo attraversano l'Italia per raggiungere le aree di svernamento.
Tutto ciò si chiama “Eurobirdwatch”: è il più grande evento europeo dedicato al birdwatching. Si svolgerà in Italia e in altri 30 Paesi d’Europa, dove le associazioni partner di BirdLife International organizzeranno visite guidate, eventi, manifestazioni legate alla migrazione e agli uccelli migratori.

In Basilicata l'iniziativa sarà organizzata nella Riserva Regionale di San Giuliano domenica 5 Ottobre dalla Sezione LIPU di Gravina in Puglia (Ba) e dal CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) della Provincia di Matera. La Riserva comprende un vasto lago di origine artificiale, area di grande interesse paesaggistico e ornitologico, strategica per la sosta di migliaia di uccelli durante la migrazione, riconosciuta come SIC-ZSC e Zona Umida di Importanza Internazionale (zona Ramsar). Nella Riserva, oltre alle attività di tutela e monitoraggio scientifico/naturalistico, è attivo da alcuni anni un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) istituito dalla Provincia di Matera che svolge, anche con la collaborazione dei volontari della LIPU e del CERM (Centro Rapaci Minacciati), attività finalizzata al primo soccorso, cura, riabilitazione e liberazione di fauna selvatica in difficoltà ritrovata su tutto il territorio provinciale e consegnata da cittadini e forze dell'ordine.

L'appuntamento per gli interessati è alle ore 9,00 all'ingresso del CRAS nella Riserva Naturale di San Giuliano raggiungibile dallo svincolo "Diga San Giuliano" al Km 560 lungo la statale 7 Matera-Ferrandina.
L’attività sarà preceduta da una breve visita al CRAS per spiegarne il ruolo nel delicato periodo della migrazione. Numerosi, infatti, sono gli esemplari di varie specie recuperati stanchi e debilitati per il  lungo viaggio ai quali viene garantito il rilascio il prima possibile per continuare il misterioso e affascinante viaggio della migrazione. Nel corso dell’evento saranno liberati alcuni rapaci riabilitati al volo. La partenza per le stazioni di birdwatching  lungo le sponde del lago è alle ore 10,00 con mezzi propri mentre la fine dell'attività è prevista per le ore 13,00. Chi è interessato potrà continuare autonomamente a visitare la Riserva o eventualmente usufruire dei servizi offerti dal Centro Visite Provinciale e, per il pranzo, di alcune strutture ricettive della zona. Nel pomeriggio, vista la breve distanza, è consigliata la visita al centro storico e al Castello del Malconsiglio di Miglionico. Da qui è possibile godere di uno dei più spettacolari panorami sul lago di San Giuliano e sull’intera Riserva.

Attrezzatura consigliata: binocolo, cannocchiale, guida al riconoscimento degli uccelli, macchina fotografica, giacca a vento se necessario, scarpe da trekking o da ginnastica.

La partecipazione è gratuita ma per motivi organizzativi si consiglia di comunicare la propria adesione.  Per informazioni e adesioni: LIPU 347.7578517 lipugravina@libero.it   oppure  339.1637510  347.6103769  crasmatera@libero.it" 


giovedì 2 ottobre 2014

Nuovo sequestro di Testuggini di terra a Bernalda


Il personale del Comando Stazione Forestale di Montescaglioso, coadiuvato da personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Comando Provinciale di Matera, ha sequestrato 15 esemplari di testuggine della specie Testudo Hermanni.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, così come riportato in un comunicato di queste ore,  attraverso un’attività info-investigativa a cui ha collaborato personale delle Guardie Ecozoofile dell’ANPANA di Matera, hanno scoperto una vendita illegale di tartarughe tramite un sito Web.  L’autore è stato  deferito all’Autorità Giudiziaria per detenzione illegale di esemplari di testuggine finalizzata alla vendita on line.
Gli esemplari sequestrati appartengono ad una specie protetta contemplata nella CITES,  Convenzione Internazionale siglata a Washington nel 1973, che vigila sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione ed annovera 170 Paesi aderenti, tra cui l’Italia.
Trattasi di esemplari di specie altamente protette, motivo per cui gli stessi sono stati affidati in custodia giudiziale al Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva Naturale di San Giuliano.
Successivamente al sequestro si valuterà l’opportunità di confiscare le tartarughe, per poterle reintrodurre nel loro ambiente prima che inizi la fase letargica.