sabato 27 ottobre 2012

Ospiti della Casa Famiglia di Miglionico visitano il CRAS

 Alcuni giorni fa alcuni ospiti della Casa Famiglia di Miglionico accompagnati da operatori della cooperativa sociale "Vita Alternativa" e da soci della locale Proloco hanno visitato la Riserva Naturale di San Giuliano ed in particolare il CRAS Centro Recupero Animali Selvatici.  Il Responsabile della struttura ha accolto il gruppo illustrando le finalità del Centro provinciale e guidando una visita all’area delle voliere dove sono attualmente in cura una cinquantina di rapaci molti dei quali non più liberabili in natura a causa di gravi traumi. Oggetto di attenzione e curiosità degli ospiti sono stati anche rettili, come serpenti e tartarughe, oltre che alcuni reperti naturalistici utilizzati per spunti di discussione sulla fauna del territorio.
La grande simpatia e cordialità degli utenti della Casa Famiglia e degli assistenti sociali sono stati davvero una bella sorpresa per il responsabile del CRAS. Un’ora di attività in ambiente naturale e lontano dalla loro usuale residenza ha consentito di spezzare la monotonia della quotidianità e vivere una breve ma interessante esperienza, per certi versi davvero  "alternativa" visto che per alcuni di loro l'osservazione degli animali da vicino ha suscitato curiosità, interesse e fascino. Tante domande e molta curiosità da parte degli ospiti hanno scandito il tempo della visita didattica manifestando così una grande sensibilità e rispetto per la natura.
L'operatrice ed accompagnatrice del gruppo Mariolina Rondinone in accordo con il responsabile del CRAS, vista la positiva esperienza, ha già concordato una nuova visita guidata per altri ospiti della struttura e per alcuni minori svantaggiati del progetto "L'Aquilone".

Il Responsabile del CRAS Matteo Visceglia ha dichiarato:
"Riteniamo che avvicinare le persone che si trovano in situazioni di disabilità e svantaggio alle attività del CRAS e alla conoscenza del mondo animale  sia uno dei modi per arricchire la loro sfera emotiva e sociale contribuendo al miglioramento delle loro condizioni psico-fisiche. Educare, sensibilizzare e far conoscere il patrimonio naturalistico e ambientale del territorio oltre che essere una delle principali finalità del nostro Centro è anche un modo per stimolare la società civile, le amministrazioni locali e gli enti preposti alla valorizzazione del territorio affinché non dimentichino che il nostro lavoro consente di raggiungere importanti risultati sul piano della corretta educazione civica e ambientale rivolta a tutti i cittadini,  senza alcuna esclusione. Riteniamo quindi che l’arricchimento culturale di tutti i visitatori sia uno degli obiettivi imprescindibili a cui le aree protette, attraverso le iniziative in esse avviate, dovranno sempre fare riferimento per contribuire al miglioramento della qualità della vita dell’uomo e degli animali.”





mercoledì 24 ottobre 2012

Abbattuto a fucilate Pilar, giovane biancone lucano con satellitare

di Matteo Visceglia

Pilar, uno dei giovani bianconi (Circaetus gallicus) lucani nato lo scorso 2011 e protagonista di un ambizioso progetto di monitoraggio con telemetria satellitare, è stato barbaramente ucciso da bracconieri a metà settembre sullo stretto di Messina,  in località Alì Terme. E' l'ennesima prova, quasi una quotidiana ostentazione della stupidità umana, di quanto deleterio e spregevole sia il bracconaggio praticato in modo spesso impunito in tante parti d'Italia e d'Europa. Pochi giorni fa in Toscana anche due Ibis eremita, anch'essi facenti parte di un importante progetto europeo finalizzato alla conservazione della specie, sono stati abbattuti da colpi di arma da fuoco.
Già nel 2010 il Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, in collaborazione con l’Università spagnola di Alicante, avviò un progetto di ricerca sul Biancone  aquila migratrice molto rara che nidifica nel territorio del Parco e sverna principalmente in Africa tropicale, a Sud del Sahara. Nell’ambito di questo progetto, per la prima volta in Italia, in due anni sono stati marcati 5 giovani esemplari mediante l’applicazione di piccole trasmittenti satellitari.
L’utilizzo di questa moderna tecnologia ha permesso di seguire in diretta gli spostamenti di questi rapaci nella migrazione tra Europa e Africa, fornendo utilissime informazioni sull’ecologia e le strategie migratorie adottate, necessarie per l’individuazione di misure per la conservazione della specie.  Moltissimi appassionati e diversi ricercatori interessati allo studio della migrazione a circuito del Biancone, sono rimasti assai sorpresi quando sul monitor del computer non hanno potuto più seguire gli spostamenti di Pilar tra la Basilicata e la Sicilia dove aveva trascorso il suo primo anno di vita.
Pilar era stato marcato nel suo nido, nel luglio 2011, poco prima dell’involo e nel suo primo anno di vita aveva volato per migliaia di chilometri in diverse località dell’Italia centro-meridionale trascorrendo l’inverno e la primavera in un’area della Sicilia centrale.
Sullo Stretto di Messina anche se la barbara "tradizione" di uccidere i migratori primaverili sembra  essere diminuita grazie agli enormi sforzi di vigilanza di Associazioni ambientaliste e alle azioni di repressione da parte delle forze di polizia, sono purtroppo ancora frequenti gli episodi di bracconaggio. Ciò è dovuto al fatto che le norme penali italiane sono inadeguate rispetto alla gravità del fenomeno del bracconaggio dove ad esempio, l’uccisione di una specie protetta, come il Biancone, rappresenta un reato “contravvenzionale” punito molto spesso con una multa e soprattutto, agli scarsi controlli attuati sull’attività venatoria in molte aree del nostro Paese, che risultano particolarmente carenti nelle regioni meridionali.
D’altra parte gli abbattimenti illegali di cui si viene a conoscenza, come quello del Biancone Pilar, sono solo una piccola minoranza e testimoniano gli enormi rischi che corrono in quell’area i rapaci migratori e non. Va ricordato che il numero complessivo degli animali abbattuti ogni anno dai bracconieri rimane ancora un’incognita a cui oggi le autorità competenti non sono in grado di dare un valore quantitativo. 

Il Presidente del Parco Luigi Lombardi nel commentare questo episodio ha così dichiarato:
"Ancora una volta questi vergognosi gesti di bracconaggio compromettono le diverse azioni positive messe in atto dagli enti gestori di aree protette, a cui spetta in primis il compito di attuare studi e programmi per garantire la tutela e la salvaguardia della Natura.  Gli sforzi di conservazione compiuti nelle aree di nidificazione (come nel caso di Pilar, nato in Basilicata nel Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane), subiscono ancora una volta un danno irreparabile a causa di atti delinquenziali compiuti da “uomini” che non hanno alcun rispetto del patrimonio naturale e delle normative.
In questo caso infatti, la spregevole azione dei bracconieri, oltre ad aver colpito una specie particolarmente protetta, ha vanificato tutti gli sforzi di ricerca, anche economici, attuati dopo anni di programmazione a livello internazionale per migliorare le conoscenze sui comportamenti migratori di quest'aquila mediterranea.
Fenomeni di tale gravità sottolineano l’importanza e l'urgenza di rendere più severe le norme nazionali di tutela della fauna e di affiancarvi operazioni concrete e costanti di vigilanza del territorio  da parte dei Corpi di Polizia preposti, al fine di contrastare fortemente questi atti di illegalità consolidata, compiuti altresì in epoca di pre-apertura dell’attività venatoria".

Un biancone con radio satellitare applicata poco prima dell'involo

La mappa degli spostamenti di Pilar nel suo primo anno di vita

Il Parco di Gallipoli Cognato a Geo & Geo

venerdì 19 ottobre 2012

Cuccioli di cane come spazzatura gettata sotto i ponti

-->Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dal naturalista Egidio Fulco in merito ad un macabro ritrovamento che testimonia il  basso livello di civiltà di alcuni cittadini.

L’essere umano a volte compie azioni incomprensibili, scadendo spesso in atteggiamenti difficilmente definibili secondo i canoni dell’etica e del buon senso, che gettano una cupa ombra sul senso sociale, producendo solo un forte senso di rabbia e sgomento.
Oggi (18 ottobre n.d.r.) purtroppo l’ennesima conferma: durante un sopralluogo con una troupe di documentaristi dell’ENEA impegnati nella realizzazione di un filmato sulle bellezze naturalistiche lucane, ci siamo imbattuti in uno strano sacco di plastica abbandonato sotto un ponte ormai poco frequentato a ridosso dell’area industriale di Pisticci scalo. Indignazione e sconcerto sono stati i sentimenti che hanno pervaso tutti noi, quando all’apertura del sacco abbiamo costatato la presenza di nove cuccioli di cane appena nati (probabilmente di 2 o 3 giorni) tutti purtroppo morti tranne uno che, agonizzante, ha lanciato gli ultimi guaiti.
I video naturalistici che fino a poco prima avevamo girato, emozionandoci per la bellezza delle colline lucane, hanno presto lasciato il posto ad un senso di inadeguatezza rispetto alla fredda e spietata immagine al cui cospetto ci siamo trovati.
Immediatamente sono stati allertati gli organi competenti e, dopo la mancata risposta del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili Urbani, siamo stati costretti a rivolgerci ai Carabinieri, che in breve si sono recati sul posto per gli accertamenti necessari.
La ricostruzione degli eventi è tanto semplice quanto agghiacciante: qualcuno ha lanciato i cagnolini giù dal ponte dopo averli chiusi in un sacco di plastica per disfarsi di una cucciolata probabilmente giudicata “di troppo”.
I comportamenti incivili passano purtroppo sempre più spesso inosservati, anche a causa di un’assurda assuefazione da parte della società civile rispetto alle azioni illecite, illegali o immorali come questa.
Atti di questo genere vanno condannati con forza, in quanto si tratta di vere e proprie forme di violenza, perpetrata verso una forma di vita in quanto non funzionale ai propri scopi. Il trionfo dell’individualismo oltre che della più bieca inciviltà.

giovedì 18 ottobre 2012

La Cicogna nera a Geo & Geo

Con un comunicato stampa questa mattina il Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti ha fatto sapere che sarà presente lunedì 22 Ottobre a partire dalle 17:40 alla trasmissione di Rai Tre Nazionale “Geo&Geo”, l’appuntamento televisivo con l’ecologia, il territorio e l’ambiente e la natura. Rappresentanti del Parco illustreranno  in particolare il progetto di studio e salvaguardia della Cicogna nera portato avanti nell'area protetta da quest'anno.


lunedì 15 ottobre 2012

Segnalazione di due lupi a Montescaglioso

Oggi sul sito http://www.montescaglioso.net/node/15011  un utente ha segnalato due lupi in una contrada a pochi km dal paese.  Mancando altri dettagli e finchè non si hanno elementi più certi rimane per ora solo una segnalazione dubbia. Naturalmente questa è collegabile ad altre segnalazioni che si stanno avendo in questi ultimi tempi nel comprensorio materano e nel Parco della Murgia. La zona a cui si riferisce l'utente non è molto distante dal luogo in cui recentemente è stato ritrovato un lupo investito sulla strada provinciale per Metaponto.


http://www.montescaglioso.net/node/15011

Dopo una visita nella Riserva di San Giuliano

Uno dei tanti elaborati di alunni di una scuola elementare dopo una visita guidata didattica nella Riserva Naturale di San Giuliano. Ecco quella che è stata la loro conclusione dopo le attività svolte finalizzate a far conoscere loro il valore delle aree protette. Il Regolamento lo conoscono bene anche loro!

PURA FANTASIA DEI BAMBINI OPPURE UN MONITO PER TUTTI RISPETTO A CIO' CHE DOVREBBE ESSERE  DAVVERO UN'AREA PROTETTA?



 

venerdì 12 ottobre 2012

Rassegna stampa Quotidiano 12 ott 2012

Articolo pubblicato dal Quotidiano il 12 ottobre 2012

Oasi San Giuliano: le precisazioni della Provincia dopo il comunicato di Antea

COMUNICATO STAMPA 11 ottobre 2012 
In merito alla questione dell’abbandono dei rifiuti presso l’Oasi di S. Giuliano occorre fare alcune precisazioni rispetto alle competenze in capo all’Ente.
Confermando come la Provincia concordi pienamente sull’inadeguatezza di comportamenti degradanti, cosa che per altro ha in più occasioni stigmatizzato, è necessario evidenziare come l’art.6 della legge regionale istitutiva della Riserva di San Giuliano (n. 39 del 10-04-2000) indichi i Comuni territorialmente competenti quali referenti per la cura dell’asportazione dei rifiuti “e concorrono nella sorveglianza con i  propri agenti di polizia urbana, lungo le strade ed in ogni altro  luogo pubblico all’interno della riserva… (omissis)”. D’altra parte ciò non potrebbe essere diversamente in quanto, come è noto, la Provincia non ha competenze in materia di raccolta dei rifiuti.
Spiace comunque rilevare che a fronte di ciò si vogliano addossare responsabilità che non possono certo essere attribuite all’ente gestore, come già si è fatto di recente con altri articoli, e si tralasci, invece, tutta l’attività che la Provincia realizza nell’ambito della tutela e della valorizzazione della Riserva.

È vero, molto ancora c’è da fare se si vuole affrontare, in generale, il tema delle aree protette nella nostra regione, a partire dalla lotta, impari, che ci vede quotidianamente impegnati contro la perdurante inciviltà di alcuni cittadini, autori di azioni di degrado di vario genere.  In  ogni caso la Provincia può ritenersi uno dei pochi enti che ha perseguito, e persegue, attività di valorizzazione e tutela delle aree protette, seppur con mezzi finanziari scarsi, che il più delle volte, sono stati reperiti con progetti finanziati da risorse esterne.
La realizzazione del centro visite, ad esempio, costituisce un aspetto alquanto qualificante e unico, non solo a livello regionale ma addirittura nazionale: la messa in esercizio delle strutture, affidate in gestione, rappresenta un punto fondamentale per la crescita di una coscienza della tutela e della valorizzazione delle risorse naturali e ambientali. Il funzionamento delle strutture didattico naturalistiche e delle attività connesse, peraltro, si rifà strettamente all’art. 1 “Ridenominazione, istituzione e finalità della riserva”, comma d, della Legge Istitutiva precedentemente citata: “favorire l’attività scientifica, culturale e didattica promuovendo iniziative atte a suscitare interesse e rispetto per gli ambienti naturali”.
Parlando di aspetti concreti è doveroso ricordare come nell’ambito della Riserva sia stato realizzato, con fondi europei, un centro di recupero di animali selvatici, ormai punto di riferimento regionale, che assiste e cura una media di circa 150 esemplari all’anno di specie di avifauna e mammiferi. A breve, inoltre, sarà realizzato un progetto di potenziamento della didattica e della fruibilità a valere sulla misura PIOT per 400 mila euro.
Sono, inoltre, innumerevoli le iniziative che si cerca di portare avanti, anche in un momento di grande difficoltà finanziaria, grazie anche alla rete di relazioni con il mondo tecnico, scientifico e delle associazioni.

La critica è sempre ben accetta se costruttiva, ben argomentata, rispettosa e, soprattutto, se basata sulla esatta cognizione dei fatti. Di certo la Provincia continuerà a svolgere i propri compiti e solleciterà, come ha sempre fatto, gli enti competenti a collaborare per risolvere talune problematiche che non afferiscono alla propria sfera di attribuzione.

Provincia di Matera 

giovedì 11 ottobre 2012

Laetiporus sulphureus

E' uno dei funghi più belli e appariscenti tra i saprotrofi e parassiti che si servono dei tronchi d'albero per la loro sopravvivenza. Col suo colore giallo aranciato e le creste ondulate, è visibile anche da lontano e, non a caso, viene anche chiamato "Gallina dei boschi", oltre che Roscella o Gallinaccio.
E specie saprotrofa o parassita del legno di Latifoglie, ma talvolta anche di Conifere. Qui è stato fotografato su un tronco di Robinia pseudoacacia.


Riserva Naturale di San Giuliano, 11 ottobre 2012

mercoledì 10 ottobre 2012

Comunicato stampa: Antea denuncia degrado Oasi di San Giuliano

Come già segnalato in numerose occasioni nei mesi scorsi, la delegazione provinciale Antea Onlus Miglionico torna a denunciare la situazione di totale degrado in cui versa l’Oasi protetta di San Giuliano e la sistematica violazione,spesso anche da parte delle istituzioni, dei regolamenti che dovrebbero garantirne la tutela.
Questa volta intendiamo sottoporre all’attenzione delle autorità competenti e dell’opinione pubblica  la vergognosa situazione in cui versa l’area picnic situata in Contrada “Foggia di Lupo”.
Fino a qualche tempo fa la suddetta area era off-limits in quanto ,come previsto dal regolamento dell’oasi, ricade nella cosiddetta “Zona A” (zona umida, destinata alla nidificazione e alla riproduzione della fauna del lago), quindi sottoposta a divieto di caccia,pesca ed attività invasive in genere (birdwatching, picnic, ecc).
Da quando, però, l’Amministrazione Provinciale di Matera, violando il regolamento, ha realizzato in quella zona la già citata area picnic la situazione a “Foggia di Lupo” si è parecchio aggravata:
rifiuti di ogni genere, dai resti dei picnic ai pneumatici (come dimostrano le foto), abbandonati ovunque da persone incivili.
Ora ci chiediamo, che significato ha costruire un’oasi con tanto di regole e leggi da rispettare se le istituzioni sono le prime a non osservarle e a non farle osservare?
A cosa serve suddividere l’oasi in aree dalle diverse funzioni se in ognuna di esse ognuno fa quello che gli pare?
Ora ci mancano solo le barche in mezzo al lago e siamo al completo!

Foto ANTEA

venerdì 5 ottobre 2012

Birdwatching nella Riserva di San Giuliano

Domenica 7 ottobre 2012 presso la Riserva Naturale Regionale di San Giuliano si celebra la prima giornata dell’Eurobirdwatch, l’evento dedicato all’osservazione degli uccelli in migrazione organizzato in Europa da BirdLife International e, per l’Italia, dalla LIPU-BirdLife Italia.
Nel nostro Paese l’evento si terrà nelle Oasi e Riserve LIPU e in altre aree importanti in Italia per il birdwatching, quali parchi, riserve, zone umide e costiere, fra le quali numerose ZPS (Zone di Protezione Speciale) e le IBA (aree importanti per gli uccelli).
In queste aree la LIPU organizza visite guidate alla scoperta degli habitat naturali dove vivono e si riproducono oltre 250 specie di uccelli selvatici: zone umide, colline, montagne, boschi e zone costiere da esplorare e conoscere insieme alle guide LIPU. Per i partecipanti vi sarà la possibilità di partecipare direttamente a un grande censimento europeo degli uccelli migratori.
Per informazioni sulle iniziative a livello nazionale è possibile telefonare al n. 0521.273043 (e-mail: info@lipu.it) o visitare il sito www.lipu.it. 

La sezione LIPU di Gravina in Puglia partecipa all’evento con il seguente programma in collaborazione con il Centro Recupero Animali Selvatici CRAS della Provincia di Matera.

La Riserva Naturale Regionale di San Giuliano, in provincia di Matera, è un’area di interesse ornitologico e riconosciuta come ZPS (Zona di Protezione Speciale), SIC (Sito di Interesse Comunitario) e zona Ramsar. Comprende un vasto lago di origine artificiale originatosi negli anni 50 a seguito dello sbarramento del fiume Bradano in stretta continuità con ambienti tipici fluviali posti a monte e a valle dello stesso lago. Nell’area protetta vi sono anche ambienti agricoli e forestali che bordano le zone umide rappresentando elementi fondamentali per la diversificazione degli habitat utilizzati dall’avifauna durante la migrazione, la nidificazione e lo svernamento.
Appuntamento il 7 ottobre alle ore 9.00 al bivio “Diga San Giuliano” posto al km 560 della statale 7 Matera-Ferrandina. Da qui ci muoverà intorno al Lago con propri mezzi.
Attrezzatura consigliata: binocolo, cannocchiale, macchina fotografica, blocco note, giacca a vento se necessario, scarpe adeguate e pranzo al sacco.
Info e prenotazioni: 347.7578517.

La partecipazione all’escursione è gratuita e aperta a tutti, adatta a persone di qualsiasi età; si consiglia un abbigliamento comodo per una facile escursione in natura. 



martedì 2 ottobre 2012

Un giovane rondone pallido restituito alla libertà

Un giovane Rondone pallido (Apus pallidus),  molto più raro rispetto al congenere Rondone comune (Apus apus) da tutti conosciuto, è stato recuperato due giorni fa da un cittadino di Matera poichè incapace di volare a causa di un probabile urto contro ostacolo.
Dopo l'arrivo presso il CRAS, a cui è arrivata subito la segnalazione e il successivo intervento di recupero, il giovane Rondone è stato tenuto in osservazione constatando che il suo problema era dovuto solo ad una probabile caduta al suolo e conseguente stordimento. Pertanto, considerato che la partenza per la migrazione  è imminente, è stato liberato nella Riserva di San Giuliano dopo essere stato alimentato e tenuto a riposo per due giorni. Il volo è stato perfetto, segno che le condizioni generali erano ottime. Buon viaggio in Africa!

Il Rondone pallido ha particolari  abitudini riproduttive che lo rendono differente rispetto al comune. Infatti inizia un secondo ciclo riproduttivo in piena estate, allevando i propri pulcini fino all'involo che avviene generalmente a partire dalla fine di settembre per protrarsi in  ottobre e in qualche caso  anche in novembre. Pertanto, quando notiamo in città rondoni impegnati in voli "festanti" o presenti in autunno, possiamo essere più che certi che si tratta molto probabilmente di rondoni pallidi.

 Si ringrazia il sig. Nicola Simone che ha raccolto l'esemplare e ha immediatamente contattato il CRAS.

Al link seguente:
http://issuu.com/dererum/docs/rondone_pallido_basilicata_udi_xxxv
è possibile leggere un articolo scientifico sulla distribuzione del Rondone pallido in Basilicata.

Matteo Visceglia

Foto: Matteo Visceglia/CRAS