sabato 21 settembre 2013

Un gufo "invischiato" salvato a Montescaglioso

20 settembre,  un gufo è alla rierca di topi lungo una sterrata che costeggia un grande campo di mais nella Valle del Bradano ai piedi di Montescaglioso. Nulla di più normale per un rapace notturno: procurarsi il cibo quotodiano per garantirsi la sopravvivenza. L'imprevisto questa volta non è un veicolo o un bracconiere ma una banale pianta infestante caratterizzata da spighe particolarmente appiccicose. Una graminacea del genere Setaria, volgarmente chiamata Nchiappa nchiappa o Attaccacalze!  Entrare in contatto con questa pianta durante un'attività di predazione per un rapace notturno è come cadere in una rete! Infatti il gufo avrà inseguito la sua preda fin dentro il cespuglio di questa particolare graminacea  e nel cercare di rialzarsi in volo le sue ali e il suo corpo sono rimasti avvolti da numerose pannocchie che non scivolavano via ma vi si attaccavano in tutte le parti allo stesso modo degli insetti che cadono nella tela del ragno. Più si divincolava più peggiorava la situazione e alla fine vi è rimasto letteralmente intrappolato. Un piumaggio perfetto bloccato e danneggiato in pochi minuti...da una apparentemente innocua piantina.
Ad avvistarlo a terra, seminascoto tra i fusti di mais e i vari cespugli di Setaria, è stato un agricoltore di Montescaglioso che ha subito avvisato il Corpo Forestale dello Stato il quale a sua volta ha richiesto al  CRAS  un intervento sul posto per liberare il rapace e recuperarlo. Così è stato. Alle 14,00 è arrivata la telefonata del CFS e alle 14,15  l'operatore del CRAS era già sul posto (per fortuna in una zona non lontana dal Centro Recupero) per il soccorso dell'animale.
Dopo il recupero il piumaggio si presentava assolutamente compromesso e mai il gufo avrebbe potuto da solo riprendere il volo. Sarebbe forse rimasto lì per giorni, se nessuno si fosse accorto di lui,  fino a morire di inedia e disidratazione.  Con grande pazienza, pinze e forbicine sono state successivamente asportate tutte le spighette fino a liberare parzialmente le ali e le piume invase dalle piccole pannocchie. Dopo oltre un' ora di lavoro le ali, anche se malconce, erano separate dalle piume del collo e dell'addome e finalmente libere di muoversi...Ora si dovrà attendere qualche giorno per completare l'asportazione di altri frammenti vischiosi rimasti nelle parti più interne e delicate del piumaggio. La fase successiva sarà quella di verificare l'efficienza del volo e della termoregolazione. Certamente il piumaggio all'inizio non sarà bello e perfetto come prima ma ritornerà a volare nel suo habitat tra i campi e la macchia della Valle del Bradano! Con il tempo la mutà gli regalerà un nuovo vestito, sperando che nel frattempo non accada più l'incontro con la pericolosa Setaria.

Il gufo incapace di muoversi


Il gufo su un tavolo durante le operazioni di asportazione delle pannocchie


Dopo un pò di lavoro le sembianze del gufo sono state recuperate