lunedì 29 giugno 2009

Monitoraggio nidi artificiali per falchi grillai



In questi giorni è in pieno svolgimento il programma di monitoraggio scientifico che prevede la valutazione della percentuale di occupazione di circa 400 cassette nido artificiali installate nell'ambito del LIFE su Rapaci Lucani per favorire la nidificazione dei falchi grillai. Gli edifici si trovano nei comuni di Matera e Montescagliodo e su alcuni di essi si è verificato un aumento del tasso di occupazione rispetto al 2008 confermando come queste iniziative se gestite e monitorate possono davvero contribuire alla tutela e conservazione del grillaio.

domenica 28 giugno 2009

Attivata la webcam del progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani"



Una webcam sta riprendendo anche quest'anno la vita di una famiglia di falchi grillai all'interno di una cassetta nido installata a Matera nell'ambito del Progetto LIFE Natura "Rapaci Lucani". La microtelecamera è stata fissata solo dopo la schiusa delle uova allo scopo di evitare ogni disturbo alla delicata fase della cova.
Avvertiamo che a volte capita che, per motivi tecnici legati alla linea ADSL, la connessione internet può saltare impedendo la visione delle immagini. Stiamo aspettando che la Telecom ripari il malfunzionamento da noi tempestivamente segnalato.
Le immagini si possono vedere al seguente link:
http://www.liferapacilucani.it/webcam.php

giovedì 25 giugno 2009

Una Trachemys scripta recuperata dal CFS

Il problema diffuso dell'abbandono delle tartarughe di provenienza esotica andrebbe affrontato soprattutto nel quadro di una maggiore sensibilizzazione e corretta informazione verso coloro che acquistano, spesso incautamente, animali alle fiere o nei negozi del settore. Purtroppo la presenza nei nostri ambienti naturali di queste specie alloctone sembra diffusa e per certi aspetti ancora non ben quantificabile. Periodicamente però saltano fuori casi di abbandono e conseguente ritrovamento di esemplari. In questi casi bene fa chi si rivolge al CFS o ad altri corpi di polizia per chiederne il recupero e quindi l'allontanamento dagli habitat naturali.


Fonte Gazzetta di Basilicata 25 giugno 2009

mercoledì 24 giugno 2009

Un biacco salvato a Miglionico







Un Biacco, il noto serpente nero delle nostre contrade, si era introdotto mercoledì scorso in un'abitazione a Miglionico. Il destino di questi esemplari che si avventurano tra le case abitate è quasi sempre segnato! Nella maggior parte dei casi, infatti, vengono uccisi a bastonate senza troppi problemi e senza minimamente pensare alla loro innocuità ed utilità nell'equilibrio naturale.
Ma questa volta la presenza a Miglionico di Ermanno Scarcia, una persona speciale e naturalista esperto di rettili nonchè collaboratore del Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva di San Giuliano, ha contribuito a salvare la vita di questo splendido rettile. Dopo averlo catturato per impedire che potesse essere ucciso lo ha trasferito presso il Centro Recupero dove dopo un sommario controllo e qualche foto è stato liberato non lontano dal lago.
Certamente ai serpenti capita poche volte la fortuna di incontrare il naturalista che lo salva da morte certa ma occorre per tutti fare uno sforzo per evitare che venga inutilmente eliminato dall'ecosoistema un animale che ha tutte le ragioni per esprimere il proprio ruolo nell'equilibrio della natura. Grazie Ermanno!

Altre riprese per Geo & Geo


Ieri e oggi in qualità di membro del gruppo di lavoro sul Falco grillaio nell'ambito del LIFE Rapaci Lucani sono stato impegnato ad accompagnare per la seconda volta la troupe di Geo & Geo in giro per Matera e dintorni per la registrazione di altre immagini sulla vita del Falco grillaio! Tra le varie cose abbiamo messo in evidenza il ruolo e l'utilità delle cassette nido appositamente installate per loro. La regista Olivella Foresta è rimasta davvero meravigliata ed entusiasta per la straordinarietà del rapporto tra il falco e la città. Credo proprio che il documentario che ne verrà fuori sarà un nuovo tributo alla conoscenza e conservazione del grillaio e spero che, grazie al lavoro di divulgazione che si sta facendo a livello nazionale, tutti si accorgano dell'importanza della presenza di questo piccolo falco che è ormai diventato un emblema della natura urbana di Matera e di altri comuni lucani e pugliesi.

giovedì 18 giugno 2009

Sequestrata opera abusiva nel fiume Bradano

ABUSIVISMO: UNA DENUNCIA IN PROVINCIA DI MATERA

18 giugno 2009 - Nell’ambito della quotidiana attività di controllo del territorio gli uomini del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Irsina (Matera), hanno rilevato la presenza di un manufatto abusivo nel greto del fiume Bradano, per l’attraversamento del corso d’acqua da parte di mezzi agricoli, maestranze ed avventori. Il manufatto, composto da 6 enormi tubi di cemento sovrastati da uno strato di terra, ha una lunghezza di circa 20 metri ed ha causato cambiamenti morfologici estranei al naturale contesto della meccanica fluviale del Bradano. Il personale del Corpo forestale dello Stato ha sottoposto a sequestro l’opera realizzata in difformità delle normative vigenti ed in carenza di relativi permessi autorizzativi. E’ stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Matera il titolare di un’azienda agricola proprietario dei terreni adiacenti alle sponde del fiume. I reati a cui dovrà rispondere sono molteplici e vanno da quelli ambientali, a quelli idraulici e generali.

http://www.corpoforestale.it/newsletter/view.asp?id=7754

mercoledì 17 giugno 2009

Come risolvere i problemi dei serpenti nei pollai...

Ecco un commento anonimo fresco di giornata al post dal titolo "Continua la strage dei cervoni pubblicato su:
http://materanatura.blogspot.com/2008/05/continua-la-strage-dei-cervoni.html

salve..ieri pomeriggio alle ore 15.30 circa nella mia campagna ho ucciso con una pala un bel cervone di 2 metri circa...con un colpo secco di pala lo tagliato in 2...mi disp pero si mangiava le uova del mio pollaio...bastardo..ora non ce piu...ciao ciao
Firmato da Anonimo
17-giu-2009 9.08.00


UN ESEMPIO DA NON IMITARE!

domenica 14 giugno 2009

Video della cova di falchi grillai a Montescaglioso

Una telecamera puntata su un nido di una coppia di Falco grillaio a Montescaglioso ha permesso di registrare alcune interessanti scene durante la cova.
Le immagini sono state raccolte da Michele Giannotta per Montescaglioso.net grazie alla disponibilità dell'Azienda olearia "Gaudello" www.gaudello.it che ospita il nido. Per chi volesse invece seguire la diretta mediante la webcam sullo stesso nido questo è il link: http://www.tv.montescaglioso.net/ Se qualche volta cade la connessione occorre pazienza se al posto di quelle compaiono altre immagini in automatico scelte a caso da Mogulus e prelevate dal server di montescaglioso.net


Data record: 11 giugno 2009



Data record: 12 giugno 2009



Data record: 12 giugno 2009

venerdì 12 giugno 2009

Iniziativa del Presidente del Parco della Murgia Materana



I veleni del torrente Jesce in un’ampolla.

di Emilio Oliva

Non avrà niente della cerimonia che la Lega organizza alle sorgenti del Po l’iniziativa che lunedì vedrà protagonista il presidente dell’Ente Parco della Murgia, Roberto Cifarelli. Dopo aver raccolto nell’ampolla un campione di acqua, prelevato nello Jesce, nei pressi del depuratore altamurano, andrà a consegnarla al sindaco della Leonessa di Puglia, Ma - rio Stacca, in Municipio. La consegna sarà accompagnata da un messaggio: «Noi vi diamo acqua pulita e potabile, voi ci restituite fogna», dice Cifarelli.
Dopo aver lanciato un ultimatum per la soluzione dei problemi di inquinamento del torrente Gravina e dello Jesce, suo affluente, Cifarelli non si accontenta dell’im - pegno assunto dall’assessore regionale all’Ambiente,
Vincenzo Santochir i c o, che ha annunciato un incontro a metà luglio aperto alle Regioni Puglia e Basilicata, ai Comuni di Matera e Altamura e alle rispettive Province, oltre che i gestori del servizio idrico integrato e le agenzie di protezione ambientale. Il presidente dell’Ente Parco
vuole tenere desta l’attenzione sul problema e scongiurare ulteriori fughe di responsabilità. È stato così per i due confronti che una volta l’Ente Parco e l’altra il Comune di Matera hanno promosso invitando allo stesso tavolo la «controparte» pugliese. «Non è stato lo scaribarile. Ma ognuno ha tenuto a ribadire di essere nei limiti di legge e di rispettare le tabelle previste sugli scarichi», ricorda Cifarelli.
La realtà è molto diversa. Lo dimostrano il colore dell’acqua dei torrenti, la formazione di banchi di schiuma e anche le esalazioni insopportabili che si respirano in molti quartieri della città, da Piccianello ad Agna. Ancora più grave è che l’inquinamento del torrente Gravina, ridotto a una fogna a cielo aperto, sia tollerato all’interno di un parco naturale, che è parte di quel patrimonio mondiale dell’umanità costituito dai Sassi e dall’altopiano murgico. Dieci giorni fa Cifarelli ha organizzato una «spedizione» dallo Jesce al torrente Gravina. La ricognizione ha avuto inizio dalla «sorgente dei problemi dello Jesce», come ha ironicamente osservato Cifarelli, vale a dire da contrada Sgarrone, dove si trova il depuratore di Altamura. A monte dello scarico l'acqua è abbastanza limpida, ci vivono rane e pesci. A valle si addensa la schiuma, si sente un odore nauseabondo e l’acqua ha i colori dei liquami. Da qui è la morte dello Jesce. Da quando il torrente è stato incanalato nel cemento anche i processi naturali di fitodepurazione sono venuti meno. Si giunge all’impianto di sollevamento di Jazzo Tre Ponti dove si ha chiaro il quadro del fallimento di un progetto di disinquinamento costato 12 miliardi e mai completato. Più avanti, poco può fare l’impianto di trattamento delle acque in funzione in contrada Pantano, del tutto insufficiente per l’ecce - zionale espansione urbanistica di Altamura e Matera negli ultimi dieci anni. A Madonna delle Croci, sotto il rione Casalnuovo, uno scarico fognario di notevole portata e, in contrada Lamione, gli scarichi di una gravinella, convogliati da una fogna che risale ai tempi di Mussolini e ancora attiva, rivelano quanto debba fare anche Matera per restituire il torrente Gravina alla natura circostante.

giovedì 11 giugno 2009

Un'altra Lontra trovata investita presso la Riserva di San Giuliano

Venerdì scorso 5 giugno il corpo di una Lontra morta è stato ritrovato ai lati della strada che circonda la Riserva Naturale di San Giuliano. Ad individuare la carcassa è stato il personale del Comando Stazione di Grottole che ha subito avvertito l'autorità sanitaria per gli adempimenti del caso. Molto probabilmente la causa della morte è legata ad investimento da autoveicolo ma saranno i risultati delle analisi necroscopiche a confermare tale ipotesi.
Ricordo che nel novembre 2006 a poca distanza da quest'ultimo sito di ritrovamento fu rinvenuto un altro esemplare che risultò essere stato ucciso con arma da fuoco e con bastonate in testa.
La Riserva Naturale di San Giuliano per questi dati e per altre segnalazioni dirette ed indirette si rivela uno dei siti più importanti per questa specie in Basilicata.

venerdì 5 giugno 2009

Un Capovaccaio si nutre di una carcassa di gatto!


Un capovaccaio e un nibbio bruno hanno avvistato una carcassa


Il capovaccaio atterra sulla strada



Il capovaccaio mentre si accinge a nutrirsi dei resti del gatto


Un nibbio bruno in mobbing sul capovaccaio

Mercoledì pomeriggio un capovaccaio dopo aver individuato una carcassa di gatto investito al centro di una strada nei pressi della Murgia materana è sceso di quota per cercare di cibarsene. Una vettura era appena passata evitando un pericoloso investimento del piccolo avvoltoio. Un nibbio bruno e delle gazze cercano intanto anche loro di banchettare mettendo in moto azioni di mobbing. Viaggiando su quella stessa strada un fotografo si è fermato all'improvviso avendo intuito che il capovaccaio stava per atterrare e ha iniziato, da debita distanza, a scattare alcune foto documentative. Si tratta del mio amico Claudio Bernardi che mi ha chiamato immediatamente sul cellulare per dirmi che aveva appena fotografato un capovaccaio! Naturalmente gli ho fatto i miei complimenti per gli scatti e per aver contribuito a documentare il rischio che tutti i rapaci (e non solo loro) corrono quando cercano di nutrirsi di carcasse sulle strade. Un motivo in più per ricordare a tutti gli automobilisti che in presenza di carcasse di animali sulle strade è opportuno fare più attenzione poichè è facile che un necrofago volteggi sulla verticale della fonte di cibo per calarsi a terra e nutrirsi. Se la fame è tanta l'istinto di nutrirsi è più forte delle precauzioni per evitare impatti. Nel Centro Recupero Rapaci della Riserva di San Giuliano sono tanti i rapaci che arrivano con traumi tipici da impatto con autoveicoli e spesso per molti di loro il ritorno alla natura è compromesso.

giovedì 4 giugno 2009

Scoperta una trappola illegale nel territorio di Grottole



Il 2 giugno scorso, gli uomini del Comando Stazione del Corpo Forestale di Grottole, nell’ambito delle attività di controllo del territorio, hanno rinvenuto in agro di Grottole un sofisticato dispositivo venatorio collocato abusivamente in un terreno agricolo in attualità di coltura.
La trappola era stata predisposta per la cattura abusiva di animali selvatici di piccola taglia particolarmente protetti dalla normativa, quali l’istrice (Histrix cristata), il tasso (Meles meles), la faina (Martes faina), la puzzola (Mustela putorius), la martora (Martes martes), la volpe (Vulpes vulpes) e cuccioli di cinghiale (Sus scrofa) mediante la collocazione all’interno di apposite esche per attirare le prede.
La gabbia, realizzata con colori mimetici per eludere i controlli, è stata sottoposta a sequestro da parte della Forestale e le indagini proseguiranno per scoprire gli ignoti bracconieri.
Gli autori dell’illecito, qualora identificati, dovranno rispondere penalmente per condotte irregolari legate alla legge sulla caccia, quali l’attività di bracconaggio con l’utilizzo di tecniche e mezzi non consentiti in periodo di divieto generale e per altri reati ambientali connessi.
Il Corpo Forestale dello Stato di Matera, anche tramite l’opera dei dipendenti Comandi di Stazione Forestale, è continuamente impegnato nei controlli preventivi e repressivi in danno alla fauna locale e del territorio provinciale in generale.

Fonte: www.sassilive.it

martedì 2 giugno 2009

Una mamma grillaio adotta un pulcino di gheppio!

Nel Centro Recupero Rapaci della Riserva di San Giuliano (Mt) una femmina di grillaio irrecuperabile per un grave trauma alla colonna vertebrale e con ali paralizzate svolge la funzione di genitore adottivo per un pulcino di gheppio ritrovato a terra a seguito di caduta dal nido. Tale opportunità consente al piccolo di essere allevato senza il contatto diretto e costante dell'uomo ma con la vicinanza fisica e il rapporto con un altro falco che, pur di specie simile, permette di avere certamente un maggiore beneficio in termini comportamentali.
Questa condizione dimostra pertanto l'utilità di quei rapaci che non potendo più ritornare alla natura riescono a dare un grande aiuto nell'allevamento di piccoli orfani.