martedì 1 gennaio 2013

Il primo ospite del CRAS del 2013: un riccio!

Un riccio vagava da alcuni giorni ed in orario diurno in una zona del centro abitato di Matera, nei pressi dell'Unimed.  Per fortuna una cittadina sensibile e attenta lo ha notato in condizioni molto precarie, ha intuito il suo stato di difficoltà e lo ha raccolto mettendolo al sicuro per evitare il peggio. Dopo varie telefonate a istituzioni e associazioni è riuscita lunedì 31 dicembre a contattare il  CRAS provinciale di Matera i cui operatori sono subito intervenuti sul posto nel pomeriggio dello stesso giorno per prenderlo in consegna. Poco dopo il suo trasferimento al Centro è stato approntato un piccolo rifugio di legno riscaldato da una lampada ad infrarosso per fornire il calore necessario in questa fase critica e mettendo cibo adatto (mela, insalata, piccoli pezzi di carne, ecc.) e acqua pulita a disposizione. La mattina dopo, 1 gennaio 2013, la prima visita accurata era per lui! Ad un primo esame si è riscontrata una notevole debolezza e difficoltà a muoversi, con peso inferiore alla norma del periodo (solo 320 grammi). Si tratta  quindi di uno di quegli esemplari che d'inverno non riescono a trovare cibo a sufficienza, oppure un esemplare che è stato disturbato nella sua tana e non è riuscito ad alimentarsi e a termoregolarsi subito entrando in una fase di pericolosa ipotermia. Nelle condizioni in cui si trovava  non sarebbe mai riuscito a farcela da solo e probabilmente sarebbe morto per inedia. Ora è in cura e si spera possa gradualmente riprendere. Non ci è stato possibile fargli una buona foto visto che se ne sta spesso appallottolato e nascosto tra la paglia. Un ringraziamento da parte del CRAS a colei che lo ha salvato in tempo consegnandolo poi alle cure del Centro Recupero di Matera.


Sulle strade a volte si vedono tanti ricci schiacciati poichè essi molto frequentemente vengono uccisi dalla collisione con le auto mentre attraversano le strade alla ricerca di cibo nelle campagne. La loro utilità per il mantenimento degli equilibri naturali, soprattutto negli agroecosistemi,  è nota a tutti! Per questo occorre sempre prestare soccorso a quegli esemplari trovati in difficoltà. Un riccio in più nella natura è sempre una buona cosa anche per la garanzia e l'indicazione di una positiva qualità dell'ambiente.

                                        
La foto qui sopra ritrae un altro esemplare trovato nelle stesse condizioni lo
scorso anno e che dopo le prime cure si è ripreso perefettamente.