domenica 8 marzo 2009

Un passo indietro per la Biodiversità


Un bosco o una foresta con massa legnosa secca e marcescente è più vivo e sano di un bosco "pulito" di tutti quegli elementi utili al fondamentale equlibrio biologico. L'iniziativa del Parco di Gallipoli Cognato rischia di determinare qualche passo indietro nel processo di conservazione della Biodiversità specialmente se le operazioni saranno gestite in maniera autonoma dai privati e senza un coordinamento tecnico scientifico sul piano forestale. Una notevole quantità di organismi animali e vegetali di tante specie diverse (tutti utili al bosco!) si vedrà presto sottratto l'habitat con l'asportazione di grandi masse legnose. In un bosco la presenza di vecchi alberi, magari un pò malati e marcescenti, vale tantissimo e pochi riescono a comprendere l'importanza di tutto ciò. Un Parco, per le sue nobili finalità di tutela della Biodiversità, dovrebbe essere molto attento nella gestione naturalistica del suo patrimonio forestale, pur garantendo nei limiti del possibile un uso razionale delle sue risorse per l'economia locale.
E, come se tutto questo non bastasse, per essere ancora più sostenibile dal punto di vista ecologico leggiamo sul bando che "le operazioni di raccolta dovranno improrogabilmente ultimarsi entro il 30.06-2009"!!!! La raccolta, come stabilito dall'ente parco, andrà dunque dal 21 marzo al 30 giugno: non c'è periodo più adatto nell'anno per dare un colpo alla Biodiversità!
E' facile immaginare, dunque, nei prossimi mesi una vera caccia ai grandi patriarchi morenti nella foresta di Gallipoli Cognato, dimora di picchi e cince, chirotteri, ghiri, carabidi e imenotteri...

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una vergogna e non è un caso isolato. Questo accade spesso, tipicamente italiano avvenimento.
A gestire il Parco, anche in questo caso è una politica becera ed obsoleta. Infatti il Presidente è Rocco Rivelli, frutto di una spartizione politica di antesignana memoria. Ecco perché tutto va a rotoli. Bisognerebbe che tutti trovassero il coraggio di denunciare. Fino a quando l'omertà regnerà sovrana questi eventi saranno sempre frequenti e "normali". Occorre essere cittadini non sudditi, quante volte lo pensiamo e quante altre volte lo pratichiamo? Allora iniziamo col denunciare: i Parchi dovrebbero essere gestiti da persone competenti, altrimenti in Italia non decolleranno mai, anzi si può affermare che allo stato attuale sono decisamente sulla via del tramonto.
Gianni Palumbo