venerdì 17 ottobre 2008

Un Tasso in città aggredito da un cane


Il Tasso subito dopo il ritrovamento



Il dott. Tralli durante la visita al Tasso

Questa mattina a seguito di una segnalazione da parte dei Vigili del Fuoco gli operatori del Centro Recupero Rapaci sono dovuti intervenire per recuperare un Tasso (Meles meles) in difficoltà. L'esemplare, un giovane maschio di appena 3,8 kg di peso e di 6-7 mesi di età, si era avventurato (erratismo giovanile?) in una villa-giardino molto grande nel centro abitato di Matera ma ha avuto la sfortuna di essere subito aggredito da un grosso cane da guardia. Nonostante l'intervento dei proprietari che hanno calmato e allontanato il loro cane il Tasso ha purtroppo avuto la peggio. Dopo il suo recupero è stato trasportato presso l'ambulatorio veterinario del dott. Tralli dove gli è stata diagnosticata una serie di problemi tra cui perforazione in più punti del corpo (con interessamento degli organi interni), frattura della mandibola, forte disidratazione ed elevata anemia dovuta ad emorragia interna. Nonostante tutti gli sforzi per salvarlo il Tasso è morto dopo 30 minuti.
Questo episodio conferma i dati riguardanti la grande mortalità dei tassi in età giovanile. Sembrerebbe, infatti, che circa il 50% dei giovani non sopravviva al primo anno di vita e le predazioni rappresentano una delle cause più frequenti di morte.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Povero tasso!
Se i dati venissero confermati, sarebbe preoccupante!

Dererumnatura ha detto...

Purtroppo l'elevata mortalità giovanile in tantissime specie animali è direttamente proporzionale al grado di antropizzazione del territorio. Più antropizzazione significa più mortalità e per alcune specie ciò significa rischiare l'estinzione in alcune parti dell'areale. Il problema è aggravato dal fatto che a fronte dell'enorme invadenza delle opere dell'uomo non vi è un'adeguata politica di mitigazione degli effetti negativi a carico della fauna selvatica. Faccio un esempio: si sa che sulle nostre strade (parlo di quelle lucane ma il discorso vale per molte regioni) migliaia di animali vengono uccisi ogni anno dai veicoli in transito. Ebbene non mi pare che qualche amministrazione (o l'ANAS) abbia mai preso particolari misure per ridurre questi impatti. Eppure in molti casi si potrebbe fare qualcosa...! La verità è che della fauna (eccetto quella di interesse venatorio) non importa nulla a nessuno!

Anonimo ha detto...

Ottima riflessione!

Ma cosa intendi quando dici "si potrebbe fare qualcosa"?

Dererumnatura ha detto...

Il discorso sarebbe molto lungo e complesso. Intanto dico solo che, in virtù delle varie metodiche esistenti (alcune sperimentali) occorrerebbe COME PRIMO PASSO fare un monitoraggio qualitativo e quantitativo per valutare le aree più critiche in relazione ai rischi per alcune specie di maggiore interesse conservazionistico (vedi Lontra, ad esempio). Non mi pare che in Basilicata siano mai stati attivati interventi di monitoraggio. O sbaglio? Eppure sono migliaia le specie protette uccise sulle strade! A volte mi viene da pensare che l'indice di mortalità stradale possa essere uno dei più alti e, paraddossalmente, meno conosciuti. Ribadisco che della fauna selvatica non importa nulla a nessuno...